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Elle di Paul Verhoeven

Michèle, a capo di un’azienda di videogiochi, una sera viene aggredita e violentata nella sua casa da uno sconosciuto con il passamontagna. Non si reca dalla polizia ma cerca da sola di scoprire chi sia il colpevole, pensando che possa trattarsi di uno dei suoi dipendenti.
Carnage (id., 2011) di Roman Polanski e Maps to the Stars (id., 2014) di David Cronenberg, sono tra i film più caustici e spietati realizzati negli ultimi anni. A produrli è stato Saïd Ben Saïd, che nel 2012 ha anche offerto a Brian De Palma, altro cineasta non proprio allineato, la possibilità di tornare dietro la macchina da presa con lo sfortunato, ma bellissimo, Passion (id.). Come se non bastasse, l’illuminato produttore franco-algerino ha pensato bene di mettere sotto contratto Paul Verhoeven (si vocifera di un secondo progetto in cantiere), autore che in quanto a spietatezza artistica non è secondo a nessuno. E così, a dieci anni di distanza dal controverso Black Book (Zwartboek), il regista di RoboCop (id., 1987) e Basic Istinct (id., 1992) ha girato Elle (id.), la cui sceneggiatura (scritta da David Birke) è stata tratta dal romanzo «Oh …» (2012) di Philippe Dijan. Risulta subito evidente l’intenzione di realizzare un film non classificabile, che spiazza lo spettatore, convinto di trovarsi di fronte un thriller erotico o un rape & revenge. L’identità del colpevole (chiamiamolo così) è facile da indovinare e nonostante la protagonista, Michèle (interpretata da Isabelle Huppert: inutile lodarla) si armi di un martello e di uno potente spray al peperoncino, è altrettanto intuibile che Verhoeven non è interessato a mettere in scena la vendetta (la donna si limita a immaginarla) o a elaborare sequenze cariche di suspense. Cosicché a un certo punto il pensiero non va soltanto a Hitchcock, ma anche a certi enigmatici puzzle surrealisti e antiborghesi, intrisi di perfidia e umore nerissimo, firmati Luis Buñuel. Che il film di Verhoeven sia, sin dal titolo, la risposta femminile (e un omaggio) a El - Lui (El, 1953), uno dei tanti capolavori del maestro spagnolo? Certo, le somiglianze tra le due opere non sono molte, e Verhoeven non è Buñuel. Ha spesso il passo pesante e non sempre riesce a essere distaccato e ironico, in modo da rendere sopportabile la storia che racconta. In compenso pochi altri saprebbero allestire un teatro della crudeltà con altrettanto coraggio, esagerando con la carne al fuoco (digressioni erotiche, riferimenti religiosi, patologie assortite) ma riuscendo infine ad amalgamare magistralmente il tutto. E, cosa non scontata, filmando e montando con rara perizia. Il nitore del quadro che ne risulta finisce comunque per far scaturire una riflessione: il mondo (o una parte di esso) è davvero come lo dipinge Verhoeven (roba da invocare l’apocalisse) o la feroce, sottile componente satirica di Elle risiede proprio nella reazione che suscita?

Giudizio: ***


  • Titolo: Elle
  • Regia: Paul Verhoeven
  • Sceneggiatura: David Birke (dal Romanzo “Oh …” di Philippe Dijan)
  • Fotografia: Stéphane Fontaine
  • Montaggio: Job ter Burg
  • Musiche: Anne Dudley
  • Scenografia: Laurent Ott
  • Produzione: Saïd Ben Saïd, Michel Merkt
  • Anno: 2016
  • Paese di produzione: Francia, Belgio, Germania
  • Durata: 130’
  • Cast: Isabelle Huppert, Laurent Lafitte, Charles Berling, Anne Consigny, Virginie Efira, Vimala Pons, Alice Isaaz, Jonas Bloquet.

(a cura di Roberto Frini)

Il Club Ghost cerca collaboratori

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Yuri di Igort

La Redazione Ghost segnala Yuri di Igort, pubblicato da Fandango-Coconino Press.

Il primo bambino nello spazio. Le avventure fantastiche di un piccolo cosmonauta di quattro anni alla ricerca della sua mamma.
Un fumetto per bambini di tutte le età.
Dopo il successo di “Quaderni giapponesi”, un grande ritorno alle atmosfere delicate, poetiche e sospese del manga: il fumetto di Igort che ha conquistato milioni di lettori del Sol Levante.
Sulla Terra è tempo di latte”. Con queste parole a metà degli anni ’90 si dava annuncio, in una campagna pubblicitaria che avrebbe invaso le metropolitane giapponesi, della nascita di Yuri, il primo bambino dello spazio. Opera di Igort, uno dei primi autori europei a lavorare per il vasto mercato del fumetto del Giappone: un’esperienza che lui stesso ha raccontato nel recente graphic novel bestseller “Quaderni giapponesi”.
Pubblicate a puntate settimanali sulla rivista “Comic Morning” del colosso editoriale Kodansha, che vendeva un milione e 400.000 copie, le avventure di Yuri conquistarono il cuore dei lettori giapponesi, bambini e adulti. Nei suoi viaggi cosmici Yuri, accompagnato da un piccolo robot e dal computer di bordo Bozo, cavalca ippocampi su pianeti alieni, incontra giganteschi e gentili mostri marini, si muove tra le stelle, sempre in cerca di indizi che possano condurlo a capire chi è. Agli occhi dei lettori orientali Yuri era “kawaii” (“carino”), e alla rivista arrivarono centinaia di lettere di apprezzamento: la saga spaziale di Yuri stimolava la fantasia dei bambini e un nostalgico senso del fantastico nei lettori adulti. Furono pubblicate due serie di fumetti a colori (un record, dato il limitato spazio dedicato al colore nelle riviste a fumetti giapponesi) e fu varata una linea di merchandising di oggettistica varia (sveglie e orologi, posate, foulard, zainetti).
Oggi Igort con Coconino Press ripropone in una nuova edizione le poetiche avventure di Yuri, il suo mondo misterioso, i suoi brillanti colori ai lettori italiani ed europei. Un nuovo tuffo nel fantastico, nell’Oriente e nell’immaginario dell’infanzia. Ancora una volta, sulla Terra, è tempo di latte.

Dedicando il lavoro a Winsor McCay (il creatore di Little Nemo) e a Jules Verne, Igort si inventa una fiaba siderale. E va a pescare in un immaginario letterario popolare da una parte (leggende spaziali, filastrocche marine) e in un immaginario visivo d’antan dall’altra (l’estetica naïf e neo-liberty propria sia dei comics dei primordi, sia dei B-movie anni ’50). L’autore porta il manga a latitudini finalmente universali. Un gioiello assoluto”.
Central do Cinema

Yuri è stato il mio personaggio più popolare. La cosa che non mi attendevo affatto era che i lettori partecipassero attivamente: non solo seguivano le gesta di Yuri, ma facevano il tifo per lui, come fosse una persona vera. Il mio editor giapponese mi diceva: dobbiamo colpire al cuore”.
Igort, da “Quaderni giapponesi”

L'AUTORE

Igort scrive e disegna storie da più di trent’anni e i suoi romanzi a fumetti sono pubblicati oggi in 27 Paesi. Negli ultimi anni si è dedicato in prevalenza al reportage disegnato, realizzando i Quaderni ucraini, Quaderni russi e Pagine nomadi.
Tra i suoi libri, vincitori di numerosi premi in Italia e all’estero: Goodbye Baobab (con Daniele Brolli), Sinatra, 5 è il numero perfetto, Fats Waller (su testi di Carlos Sampayo), Alligatore: dimmi che non vuoi morire (con Massimo Carlotto), La ballata di Hambone (con i disegni di Leila Marzocchi), Parola di Chandler (tradotto da Sandro Veronesi su testi di Raymond Chandler), Sinfonia a Bombay e Valvoline Story con Brolli, Jori, Carpinteri, Kramsky e Mattotti.
 
Yuri
Autore: Igort
Editore: Fandango-Coconino Press
Collana: Manga Fantastico
Codice ISBN: 9788876183201
Prezzo di copertina: € 14,00

Rami, disco rivelazione dei Noon

Esce il 15 Aprile per Beta Produzioni, Rami, disco rivelazione dei Noon.
Atosfere rarefatte, sonorità vintage, arrangiamenti minimali e testi criptici, per un album che promette di colpire fin dal primo ascolto.

Uscirà il 15 Aprile 2017 per Beta Produzioni “Rami”, primo album dei Noon, progetto musicale che ispirandosi a gruppi come Radiohead, Sigur Ròs, Daughter, Kula Shaker, cerca di proporre le sonorità rarefatte e rilassanti caratteristiche della musica nordeuropea, dando loro una veste nuova filtrata dalla tradizione musicale italiana.
Rami è un viaggio attraverso suoni vintage, melodie dal sapore cantautorale, arrangiamenti minimali e testi criptici; un viaggio nel quale momenti catartici e ossessivi lasciano spazio ad attimi di respiro e riflessione, con melodie pop e chitarre a tratti morbide, a tratti taglienti e psichedeliche.
L’album è composto da 11 tracce, 10 canzoni (di cui una cover dei CCCP, “Annarella”) più un brano strumentale, e vede la partecipazione straordinaria di Roberto Dell’era (Afterhours), il quale, oltre a suonare diversi strumenti all’interno dell’album, canta in un brano dello stesso, ed è produttore artistico di due canzoni (“Guerra Sugli Alberi” e “Scatola1”).
Tema centrale dell’album è lo scorrere del tempo, la difficoltà, nonostante gli sforzi, di mantenere salde le proprie sicurezze e di non restare spettatori inermi e passivi davanti al mondo che non assicura nulla di assodato se non certezze relative. Il titolo del disco, “Rami”, parola significante dell’intera raccolta e con un riferimento presente in molti brani (“Guerra sugli alberi”, “Salici”, “Mille rami”), si può interpretare come metafora del protendersi verso futuri migliori.

CREDITS
Testi e musiche: Lorenzo Forte, eccetto “Ís” di Antonio Tunno e “Annarella” di G. Lindo Ferretti, M. Zamboni, F. Magnelli, G. Maroccolo.
Lorenzo Forte: voce e chitarra acustica
Antonio Tunno: chitarra e cori
Fabrizio Gualtieri: batteria
Marco Verardo: basso
Prodotto e arrangiato da Noon
Produzione artistica di Roberto Dellera su “Guerra Sugli Alberi” e “Scatola1”

BIOGRAFIA
Noon è un progetto musicale che nasce nel 2015. La band è composta da Lorenzo Forte (voce, chitarra acustica) Antonio Tunno (chitarra, cori), Marco Verardo (basso) e Fabrizio Gualtieri (batteria). Il quartetto, ispirato da Radiohead, Sigur Ròs, Daughter, Kula Shaker, cerca di proporre le sonorità fredde caratteristiche della musica nordeuropea e di dar loro veste nuova immergendole nella tradizione musicale italiana con melodie pop e chitarre a tratti morbide, a tratti taglienti e psichedeliche. La band ha pubblicato il primo EP omonimo con la collaborazione di Marte Press nel 2015, è vincitrice delle selezioni provinciali di Arezzo Wave 2015 per la provincia di Lecce. Nel 2016 vince il Gazzetta Music Contest suonando in Piazza del Ferrarese a Bari davanti a migliaia di persone, vittoria che la porta ad esibirsi al Teatro Petruzzelli in diretta televisiva. Aprono i concerti di Management del Dolore Post Operatorio, Adriano Viterbini e Calcutta. A fine estate 2016 la band entra in studio in studio per registrare il suo primo album, che vede la produzione artistica e la collaborazione straordinaria di Roberto Dell’Era, il quale, oltre a suonare vari strumenti all’interno dell’album, canta in un brano dello stesso. L’uscita dell’album è prevista per Marzo 2017 con etichetta Beta Produzioni.

Kiki.The beginning di Caleb Battiago

La Redazione Ghost segnala Kiki.The beginning di Caleb Battiago (Alessandro Manzetti) pubblicato da Astro Edizioni. Uscirà per la fine di Aprile.

Dall'autore vincitore del Bram Stoker Award, in un mondo distopico, l’inizio, la nascita di uno dei personaggi più riusciti della saga di Naraka.
In una futura, violenta, cannibalica e apocalittica Parigi, Kiki Léger, una giovane prostituta che sopravvive nell'inferno del quartiere più malfamato della città, Parigi Sud 5, un vero e proprio Hyper-Bronx, una zolla maledetta di un pianeta trasformato in un  mostruoso, radioattivo ecosistema, caratterizzato dalla totale assenza di proteine animali commestibili e da una morale disintegrata, viene contattata da una potente organizzazione criminale per entrare a far parte di una squadra di killer professionisti. Per Kiki è l'opportunità per cambiare vita e scappare dall'inferno che la sta lentamente fagocitando, comunque peggiore di quello che l'aspetta, dover uccidere persone a pagamento. Non c'è scelta a Paris Sud 5, o si è preda o predatore.
Big Blue, boss efferato e raffinato nello stesso tempo, potente demiurgo di tutti gli affari illeciti della città, dalla droga alla prostituzione, fino al commercio di carne umana, e il suo braccio destro, Guadalupe, brutale e psicotico omicida messicano, faranno entrare Kiki nel loro orrido meccanismo di morte, insieme ad altre nuove talentuose assassine da mettere sul mercato, come 'Dangerous' Yuki Liu e Makena 'Black Mamba', ognuna con un passato difficile e un presente in precario equilibrio, proprio come Kiki, sull'orlo dell'abisso, di vita o morte.
Questa squadra di nuove assassine, le Guêpes Tueuses (Vespe Assassine), donne pronte a tutto pur di cavarsela in un mondo alla deriva, dovrà vedersela col primo contratto da portare a termine, scoprendo sulla propria pelle come ogni missione nasconda inganni, terribili conseguenze, nemici invisibili, sangue fresco e fantasmi del passato, da Giovanna d'Arco a Janis Joplin.

L'AUTORE
Caleb Battiago (Alessandro Manzetti), autore di narrativa e poesia horror, vincitore del Bram Stoker Award®, editor e traduttore.
Ha pubblicato, in italiano e inglese, varie opere di narrativa e poesia, tra le quali i romanzi Naraka. L'Apocalisse della Carne e Shanti. La Città Santa, la raccolta di racconti Kannibalika. La Carne e La Morte, la novella Area 52 e il saggio Monster Masters. I Segreti dei Maestri dell'Horror.

Tra le sue opere in lingua inglese: le raccolte The Garden of Delight, The Monster, the Bad and the Ugly (con Paolo Di Orazio), le raccolte di poesie dark Eden Underground (vincitrice del Bram Stoker Awards 2015), Sacrificial Nights (con Bruce Boston, finalista al Bram Stoker Awards 2016) e Venus Intervention (con Corrine De Winter, finalista al Bram Stoker Awards 2014). Tra le opere come curatore: l’antologia in lingua inglese The Beauty of Death (finalista al Bram Stoker Awards 2016).

Kiki.The beginning
Autore: Caleb Battiago (Alessandro Manzetti)
Editore: Astro Edizioni
Collana: Horror
Codice ISBN-EAN: 9788899768621
Prezzo di copertina: € 12,90

Ragni di Claudio Vastano

La Redazione Ghost segnala Ragni di Claudio Vastano, pubblicato da Dunwich Edizioni.

SINOSSI
Charles MacDermhott è l’ultimo superstite della città di Revel e lotta strenuamente contro i ragni giganti che hanno scalzato l’umanità dal podio di specie dominante del pianeta Terra. Le giornate dell'uomo trascorrono in completa solitudine fino all’arrivo di Lucia; la ragazzina è in fuga da Jacksonville, l’inferno terrestre presidiato da orde di aracnidi corridori. Nessuno sa da dove provengano queste creature né chi le abbia create. C'è una sola certezza: non c'è modo di arrestarne l’avanzata. Se MacDermhott sembra abituarsi alla sua nuova condizione di “cacciatore eremita”, altri individui non sono dello stesso parere. Dalle ceneri della società umana divorata dai ragni giganti iniziano a emergere nuovi e più terribili mostri. Chi sono i misteriosi uomini in nero che tiranneggiano fra le strade di una città in rovina e quali sono le loro intenzioni? Mentre una nuova progenie di incubi si appresta a invadere Revel, MacDermhott comprenderà che la più terribile delle minacce può nascondersi soltanto nei meandri più reconditi della mente umana.

UN ASSAGGIO

Potevano essere dappertutto e non emettere alcun rumore. Alcuni erano velocissimi, furtivi e con riflessi oltremodo sviluppati. Vi fosse stata più luce, la situazione sarebbe stata più gestibile. Loro odiavano l'illuminazione intensa. Li rendeva ciechi e vulnerabili.”

L'AUTORE

Claudio Vastano nasce a Lucca nel 1975. Laureato in Scienze Naturali e Scienze Geologiche nel 2005, attualmente collabora con alcuni periodici e quotidiani come Il giornale dei misteri, Spirito Libero e Il Corriere di Lucca. Ha pubblicato L’ag­ghiacciante caso del gatto nella minestra con Marinari Editore, recentemente premiato con la Menzione d’onore al concorso letterario F. Kafka 2011 a Gorizia. Più di recente la FQ editore ha pubblicato il romanzo di fantascienza Micelio, giunto finali­sta al concorso Urania della Mondadori.

Ragni
Autore: Claudio Vastano
Editore: Dunwich Edizioni
Collana: Il Ciclo di Aracnia vol. 1
Prezzo ebook: € 2,99

Kong: Skull Island di Jordan Vogt-Roberts

1973. Una spedizione composta di civili e militari, che comprende il capitano Conrad e la fotografa di guerra Mason Weaver, si reca in un'isola del Pacifico mai visitata prima, chiamata L'Isola del Teschio, per tracciarne la mappa. Gli elicotteri vengono subiti attaccati da un gigantesco gorilla, che la tribù di indigeni considera un dio.
Cominciano a diventare numerosi i film che vedono come protagonista King Kong, specie se si considerano anche le versioni apocrife. Ultima è stata la rilettura d'autore firmata da Peter Jackson nel 2005, apprezzabile fino a un certo punto. Jackson si rifaceva in maniera abbastanza evidente al classico diretto da Ernest B. Schoedsack e Merian C. Cooper nel 1933. Infatti era ambientato in quell'anno. Questo Kong: Skull Island sembra invece riferirsi al kolossal prodotto da Dino De Laurentiis nel 1976 (regia di John Guillermin). Sceglie come sfondo storico il decennio Settanta (il 1973, per la precisione) e nel finale non manca di citare il modello (nonché il seguito, King Kong 2, realizzato nel 1986  sempre dalla coppia Guillermin/De Laurentiis). Siccome oggi come oggi pare che non basti limitarsi a girare un semplice film d'avventura, il regista Jordan Vogt-Roberts s'arrischia addirittura a tirare in ballo la guerra del Vietnam, che volgeva al termine. Tanto da riecheggiare persino Apocalypse Now. Ovviamente si vola basso, con riferimenti al pacifismo e a Richard Nixon un tanto al chilo e celebri brani dell'epoca inseriti ogni dieci minuti per ricordare allo spettatore che siamo nel 1973. Sorvolare sugli eventuali, o evidenti, difetti può essere un modo come un altro per valutare un film, specie quando gli autori li esibiscono con disinvoltura se non con supponenza e se, messi tutti insieme, finirebbero per evidenziarne i pochi pregi, come spesso accade. Uno dei quali (pregio, non difetto) è senza dubbio rappresentato dalla scena finale. Non è un buon segno quando le parti migliori di un film arrivano negli ultimi minuti, cosa che ormai capita spesso (vedi il caso più recente, T2 di Danny Boyle). Però sul finale di Kong: Skull Island si potrebbe scrivere un trattato. Realizzato come un filmino girato in famiglia (sempre nell'ottica di restituire lo spirito dell'epoca, si suppone), segue il personaggio del pilota americano Hank Marlow, rimasto trent'anni sull'Isola del Teschio, nel suo ritorno a casa. Lo vediamo stendersi finalmente sul divano bevendo una birra e guardando una partita di football. Come dire: decine di pellicole sui tormentati reduci di guerra cancellate in un colpo solo. Ma vi si può anche leggere, in filigrana, l'onesta ammissione di chi ritiene impossibile produrre attualmente un serio film di genere fantasy.     

Giudizio: **

  • Titolo: Kong: Skull Island
  • Regia: Jordan Vogt-Roberts
  • Sceneggiatura: Max Borenstein, Derek Connolly, John Gatins, Dan Gilroy
  • Fotografia: Larry Fong
  • Montaggio: Bob Murawski, Richard Pearson, Christian Wagner
  • Musiche: Henry Jackman
  • Scenografia: Stefan Dechant
  • Produttori: Thomas Tull, Jon Jashni, Mary Parent, Alex Garcia
  • Paese di produzione: Stati Uniti d'America
  • Anno: 2017
  • Durata: 118 minuti
  • Cast: Tom Hiddleston, Samuel L. Jackson, John Goodman, Cree Summer, Brie Larson, Jing Tian, Toby Kebbell, Thomas Mann, John C. Reilly, John Ortiz.

  
(a cura di Roberto Frini)

Houdini. Passione oscura di Lisa Mannetti

La Redazione Ghost segnala Houdini. Passione oscura di Lisa Mannetti, pubblicato da Astro Edizioni.

Un racconto inquietante di follia e il mistero. Lisa Mannetti conduce il lettore in un labirinto di illusione e scandalo che circonda Harry Houdini, mago di fama mondiale. Inafferrabile come un trucco di magia, la storia si sviluppa attraverso i ricordi di una delle sue ex assistenti, Leona che soffre di vari scompensi psichici. Le parole del romanzo invogliano il lettore a esplorare un mondo osceno di bugiardi e lussuria. Non appena gli strati di intrighi si dispiegano, il lettore è costretto a continuare a leggere...”, Sèphera Girón, autore

L'AUTRICE
Lisa Mannetti, autrice statunitense, ha vinto il Bram Stoker Awards nel 2009 col suo romanzo d'esordio The Gentling Box (Shadowfall Publications e Nightscape Press) ed è stata finalista a questo prestigioso premio per ben quattro volte, nel 2015 con la novella The Box Jumper (Smart Rhino Publications), nel 2013 col racconto The Hunger Artist (in Zippered Flesh 2, Smart Rhino Publications) e nel 2010 con la novella Dissolution (in Deathwatch, Nightscape Press) e col racconto 1925: A Fall River Halloween, (nel magazine Shroud #10).

La sua Novella The Box Jumper, con protagonista Harry Houdini, ha vinto inoltre il This Is Horror Award 2015 nella categoria “Novella of the Year”.

Houdini.Passione oscura
Autrice: Lisa Mannetti
Collana: Horror
Editore: Astro Edizioni
Codice ISBN-EAN: 9788899768584
Prezzo di copertina: € 12,90

Il cielo sopra piombino di Stefano Simone


La Redazione Ghost segnala Il cielo sopra piombino, un documentario di Stefano Simone. Soggetto e sceneggiatura sono di Gordiano Lupi.

È in fase di post produzione il documentario letterario di Stefano Simone intitolato Il cielo sopra Piombino, basato su testi di Gordiano Lupi (alcuni originali, altri tratti da Calcio e acciaio e Miracolo a Piombino), musiche di Federico Botti, fotografie di Riccardo Marchionni, voce narrante di Federico Guerri.
Dargys Ciberio è l’unica attrice del film, rigorosamente non professionista, calata in un ruolo di muto Virgilio al femminile per accompagnare lo spettatore nel percorso poetico. La vera protagonista del film è Piombino.
Un documentario insolito, che si pone come punto di riferimento Pier Paolo Pasolini e i documentari poetici su Roma, Ostia, la periferia decadente, la spiaggia proletaria, i ragazzi di vita, l’alternarsi (in perfetto equilibrio) di bellezza e decadenza. Il cielo sopra Piombino - il titolo è un chiaro omaggio a Wim Wenders - prende per mano lo spettatore e lo porta a conoscere splendore e degrado, calette rocciose nascoste in anfratti di mare, ferrovie abbandonate, porto industriale e tombe etrusche, porticciolo mediceo, un vecchio stadio dove un tempo fu sconfitta la Roma, golfo di Baratti e altiforni spenti. Regista e sceneggiatore fanno pulsare l’anima di una cittadina industriale e marinara, riescono a far affiorare tra le pieghe delle immagini il tempo perduto di proustiana memoria. Un documentario non turistico, come molti ne sono stati fatti per illustrare la bellezza di una città di mare, ma letterario, scritto e girato per mostrare il vero volto di Piombino, cartina di tornasole di una provincia vitale, mai doma e abbandonata a se stessa. Un volto poetico e disperato, sognante e realista, ambizioso e decadente, languido e intrepido, memore del passato ma proteso verso il futuro. Gli autori sono convinti che dal contrasto nascano arte e letteratura, ma anche che la vita pulsi ogni giorni per strade di contraddizioni insolubili.
La musica suggestiva e melodica di Federico Botti contribuisce a creare un clima di ricordi e sogni, un sottofondo di parole poetiche che introducono e chiudono una passeggiata nei luoghi più significativi di una provincia che non deve essere dimenticata. Il cielo sopra Piombino inaugura la sezione Fogliocinema, che proseguirà con il nuovo film di Roger Fratter e con una collana dedicata alla ristampa anastatica di tutte le opere del regista indipendente bresciano.

Le bocche di leone
Fare colazione con le bocche di leone, nome che ricorda una pianta di primavera e che in quest’angolo di Maremma indica un dolce da forno del passato. Ho scoperto che vendono ancora le bocche di leone in una panetteria del centro, in Piazza Gramsci, vicino all’orribile fontana in marmo disegnata da chissà quale artista che getta scrosci d’acqua in una pozza stagnante circondata da bambini.
In alto ci sono ancora tre orologi disposti ad angolo, che ricordano il vecchio nome della piazza, prima della liberazione. Le bocche di leone sono le mie madeleines, meno nobili, certo, ma contengono un passato di bambino che fa colazione a scuola dopo aver scartato l’involucro giallastro e morde un dolce prelibato.
Pasta reale modellata a forma di brioche, farcita di burro e panna, schizzata di alchermes, divisa in due, aperta come la bocca di un leone che sorride e mostra la dentatura. Alchermes fatto con acqua di rose, come ai tempi di Caterina de’ Medici alla corte di Francia, cannella, vaniglia, cocciniglia, cardamomo, chiodi di garofano, alcol e zucchero. Le mie bocche di leone hanno un sapore dolciastro e lieve, ricordano l’infanzia, morso dopo morso. Ti senti pervadere dal profumo del passato addentando la sostanza burrosa che si fonde con la pasta reale e il liquore rosso, rivedi la Pasticceria Pastori all’angolo del corso, dove si radunavano i ragazzi dopo la scuola per tirare tardi al pomeriggio, vasca dopo vasca. Ripensi a tua madre in un piccolo negozio Coop che non esiste più, alle prese con i conti da far tornare, mentre compra la merenda perbscuola e ti dà un bacio quando oltrepassi il grande cancello in ferro battuto. Ritrovi un forno del centro dove una signora tastava pani da un chilo prima di servirli, incurante delle regole di igiene, come se li avesse dovuti mangiare lei.
Un bel pane cotto a legna per questo bimbo”, diceva. La bocca di leone veniva dopo, la incartava a parte, avendo cura di non far appiccicare il prezioso contenuto nella confezione.
Non hanno più il sapore d’un tempo le mie bocche di leone, proprio come i semi di zucca che ogni tanto provo a comprare, non sono gli stessi che vendevano al cinema Sempione prima del doppio spettacolo domenicale. Il tempo passa e i sapori cambiano, oppure siamo noi che cambiamo e cerchiamo le madeleines della nostra vita per fermare il tempo, sapori e odori che non torneranno, ricordi confusi nella memoria, sogni di bambino. E allora addento quella pasta dolciastra acquistata nella panetteria di Piazza Gramsci, gusto lo sciroppo rossastro confuso tra panna, burro e pasta reale, trovo un sapore amaro che non ricordavo, un sapore strano, come di tempo che scorre tra le dita come sabbia e non lo puoi fermare, un sapore di rimpianto.
(Un testo narrativo tratto da Il cielo sopra Piombino)


Gordiano Lupi ha scritto e pubblicato tanto, per i suoi detrattori - critici colti e dal palato
fine usi a legger Giulio Mozzi sulla tazza del cesso - persino troppo. Lui dei critici se n’è sempre fregato, per il futuro conta di fregarsene ancora di più e di scrivere finché la vita
gliene darà tempo, ché scrivere è la sola cosa bella e possibile della sua esistenza. Tutto il
resto è noia, direbbe Califano.

Gli eredi di Wolf Durn

La Redazione Ghost presenta Gli eredi di Wolf Durn, pubblicato da Corbaccio Editore. Dal 18 aprile in libreria.

«Mi creda, avrà bisogno ancora di un sacco di caffè oggi. Sarà una cosa lunga.» Nella saletta colloqui del seminterrato del reparto psichiatrico dell’ospedale Frank Bennell, stimato criminologo alla soglia della pensione, chiede aiuto a Robert Winter, psicologo con cui ha collaborato in numerosi casi di omicidio. Però i due esperti dei lati oscuri della natura umana questa volta sono messi a dura prova. La donna che si trovano davanti, sopravvissuta a un grave incidente su una strada di montagna immersa nella nebbia e battuta dalla pioggia, sembra oscillare tra realtà terribili e allucinazioni. Si chiama Laura Schrader, trentadue anni, capelli biondi; sull'auto accanto a lei una pistola vecchio modello col caricatore vuoto e un baule in cui si nasconde una dura verità. Nel suo sguardo diffidenza e terrore. Perfino Winter, il quale nella sua carriera ha ascoltato dai suoi pazienti storie così plausibili da rendere difficile smascherarle, non sa come mettere in ordine i pochi elementi ricavati con tanta fatica dalla donna: l'uomo che l'ha salvata chiamando i soccorsi e poi è sparito nel nulla, bambini dagli occhi di ghiaccio, misteriose uccisioni… Fatica a collegarli a quanto si vede nella foto che gli ha mostrato il collega: qualcosa di terribile, che supera ogni immaginazione. In una lunga notte, fuori dalla clinica, sotto un cielo nero e gonfio di odio sta succedendo qualcosa. Ma cosa? Bisogna credere a quella donna per arrivare in tempo. Se sarà ancora possibile. Un romanzo forte come un pugno allo stomaco, con un ritmo serratissimo. Un altro Incubo, radicale, definitivo, ma anche provocatorio, che ci costringe a riflettere da un altro punto di vista sulle nostre responsabilità verso il mondo dopo di noi.

«Oggi Freud e Jung leggerebbero Dorn.» Antonio D’Orrico – la Lettura

L'AUTORE

Wulf Dorn è nato nel 1969. Ha studiato lingue e per anni ha lavorato come logopedista per la riabilitazione del linguaggio in pazienti psichiatrici. Vive con la moglie e il gatto vicino a Ulm, in Germania. In Italia Corbaccio ha pubblicato con grande successo La psichiatra, che è diventato un bestseller grazie al passaparola dei lettori, Il superstite, Follia profonda, Il mio cuore cattivo e Phobia.

Gli eredi
Autore: Wulf Dorn
Collana: Top Thriller
Editore: Corbaccio
Codice ISBN: 9788867001590
Prezzo di copertina: € 17,60

Muscoli e forbici di Stefano Tamburini

La Redazione Ghost segnala Muscoli e forbici di Stefano Tamburini, pubblicato da Fandango-Coconino Press.

Dall’underground delle prime riviste ciclostilate alle invenzioni di Frigidaire che ispirarono il gusto grafico europeo. Dall’urlo punk di Ranxerox all’ironia citazionista dei fumetti di Snake Agent. Geniale e irriverente, morto a soli trent’anni, Stefano Tamburini ha stravolto i canoni del pop, usando il disegno, il collage e il racconto come lame affilate per sezionare, svelare, rovesciare la realtà. Un’antologia definitiva per ripercorrere il cammino di un autore che ha lasciato un segno indelebile.
Una ricca antologia che ripercorre l’intero percorso artistico di Stefano Tamburini, autore di fumetti e geniale inventore grafico scomparso nel 1986: questo è il volume Muscoli e forbici, a cura di Michele Mordente e con un saggio di Vincenzo Sparagna, che Coconino Press pubblica mentre ricorre il quarantesimo anniversario delle rivolte studentesche e dell’”assalto al cielo” del 1977.
Il volume prende le mosse dai primi lavori underground pubblicati da metà degli anni Settanta e arriva fino ai fumetti di maggior successo dell’autore, che con Andrea Pazienza e il gruppo di Valvoline è stato tra gli artefici del rinnovamento del Fumetto italiano.
Una particolare attenzione è dedicata ai lavori grafici di Tamburini, di cui si offre per la prima volta un’ampia e accurata selezione. Sono opere pubblicate principalmente sulla rivista di cui Tamburini è stato grafico e art director, Frigidaire, che per gli anni Ottanta e e il decennio a seguire ha dettato il gusto grafico europeo, insieme a I-d, The Face e Weiner.
Ai lavori editoriali di Tamburini si affiancano nel libro le opere commerciali per la casa farmaceutica Pfizer e per riviste di moda, quali Uomo Vogue e Per Lui. Non mancano anche i suoi fumetti più “grafici”, in particolare l’intera serie di Snake Agent, che con Ranxerox ha ispirato almeno due generazioni di autori, da Palumbo a Ratigher, da Bacilieri a LRNZ.

Tamburini era un artista inquieto e un leader naturale, inventore di storie sorprendenti e animale grafico dalla personalità complessa e dalla curiosità illimitata. Figlio di un ferroviere, si era formato come fumettista, grafico e narratore non in scuole o accademie, ma vivendo con passione il suo tempo, leggendo quello che gli capitava e inseguendo per istinto i segni del futuro”
Vincenzo Sparagna

Frigidaire e le opere grafiche di Tamburini rappresentano una tra le più interessanti esperienze internazionali degli anni ’80”.
Linea Grafica

Non dimentichiamo che il genio di Tamburini va studiato, non monumentalizzato”.
Andrea Pazienza

L'AUTORE

Stefano Tamburini è nato a Roma nel 1955. Dopo aver acquisito notorietà nell’ambiente underground nazionale, nella redazione di Stampa Alternativa e con il suo giornale di fumetti Cannibale, fonda la rivista Frigidaire, insieme a Andrea Pazienza e Filippo Scozzari. Sulle pagine di queste riviste pubblica i suoi lavori grafici e i suoi fumetto di maggior successo, Snake Agent e Ranxerox. Quest’ultimo, realizzato con Tanino Liberatore, è tradotto in decine di lingue.
Attivo nel campo della pubblicità e della moda, è scomparso prematuramente nel 1986.
Il suo lascito artistico continua ad essere pubblicato ancora oggi in Italia e nel mondo, a distanza di trent’anni dalla sua scomparsa.

Muscoli e forbici
Autore: Stefano Tamburini
Collana: Progetto 900
Editore: Fandango-Coconino Press
Codice ISBN: 9788876183249
Prezzo di copertina: € 19,00

Divagazioni aliene - Autori Vari

La Redazione Ghost segnala Divagazioni aliene di autori vari, pubblicato da Kipple Officina Libraria.


Kipple Officina Libraria è felice di presentare i vincitori del concorso Short Kipple 2016: Federica Leonardi, Alessandro Schillaci e Gabriele Valenza, i cui racconti sono stati raccolti nel volume Divagazioni aliene. Tre piccole perle in uscita nella collana Capsule che rappresentano tre modi innovativi, in bilico tra l’intimo, il percettivo e il siderale, di vedere il Fantastico e la Fantascienza.
Vi ricordiamo, quindi, i nomi dei tre racconti vincitori:
Il mistero del tuo corpo, Nostra signora eternità e Parole di pioggia; ai tre scrittori il nostro plauso e a voi lettori l’invito a farvi affascinare dai loro mondi avvolgenti.
La copertina è di Bestdesign.

Sinossi
La poesia di un incontro lovecraftiano si espande sulla trama di una spiaggia isolata, nel passare degli anni, nel mutare della solitudine in consapevolezza e poi, nel destinare ogni ricordo al proprio fato. Tutto sembra un sogno e lo stacco del Fantastico si apposta su ogni lato dell’immaginazione, diventa realtà.
Federica Leonardi – Il mistero del tuo corpo
La trama del reale si compone d’infinite percezioni, sicurezze, sensazioni. Eric è uno di quelli che lavora col reale, e nei prolungamenti innaturali del corpo ha instaurato il proprio modello di vita e sostentamento. Le sue percezioni ESP ne fanno un esperto manipolatore mentale e così, ci sarà mai qualche sorpresa che potrà sconvolgergli la vita?
Alessandro Schillaci – Nostra signora Eternità
Può una favola essere un complemento all’esplorazione spaziale, alla sintesi tra incontri alieni e fede mistica, addirittura religiosa? Andando incontro al nostro destino esistono una serie di domande da risolvere, e tutto appare rivestito da una coltre indeterminata che rende la vita sospesa,  incerta; ma poi, trovare le risposte giuste renderà davvero la nostra vita connessa alle forze trascendentali dell’energia?
Gabriele Valenza – Parole di pioggia

Estratto
Fu un lento, prolungato istante. Il fluido movimento dei muscoli che curvavano.
Le cosce di lei si chiusero come valve sui fianchi dell’altro, stringendolo in una morsa di dolore e desiderio.
Le mani risalirono le braccia umide di mare e adrenalina. Le giunture delle falangi si dissaldarono; carne e pelle mutarono in cedevoli, duttili mucose. Le dita, ora vibranti arti ricchi di sensori, si tesero alla ricerca di un varco nella morbida nuca del suo amante. Fessura di sangue, ossitocina, dopamina.
Lui si agitò, mentre lei lo penetrava.
Lei aumentò la stretta degli arti inferiori, allacciando le estremità roride e calde attorno a quel tenero corpo gelatinoso.
Lottarono, eccitati e furiosi. Una danza di morsi e code dibattenti; di schiocchi di gola e gemiti sanguinanti.
L’istante si fece frenesia e poi si disfece in un sibilante, ottuso grido di piacere.
E il corpo di lei, del tutto aperto, lo accolse.
Federica Leonardi – Il mistero del tuo corpo

Quella sera, fuori dalla porta del locale, le squadre di liquidatori – il jack-o – controllavano il livello di radioattività con i loro dosimetri portatili. I led lampeggiavano nella notte come lucciole spettrali e ogni tanto un suono più acuto echeggiava nell’aria umida segnalava che qualcuno doveva essere allontanato.
Entrai nel locale lasciando filtrare con me un po’ di aria gelida di ottobre che mi spinse all’interno come una mano invisibile, e mi tolsi il giubbotto sintetico. Qualcuno si girò nella mia direzione e nei loro movimenti intravidi riflessi argentei di protesi miracolose, nascoste sotto i vestiti in nylon.
Trovai Steve che mi aspettava con una sigaretta tra le dita e lo sguardo vuoto. Faceva dei cerchi con la punta della sigaretta, disegnando l’aria con movimenti incerti. Mi sedetti al nostro tavolo e ordinai una birra mentre apprezzavo la sensazione di aria disinfettata e senza isotopi radioattivi. Forse era solo suggestione, ma a ogni respiro sentivo l’aria più leggera.
Steve mi guardò perplesso, poi sussurrò: – Non può essere veramente lui. Dev’essere uno scherzo.
Alessandro Schillaci – Nostra signora Eternità

Quel giorno, il 7 Marzo, era domenica e ricordo bene che stavo sorseggiando il caffè guardando fuori dalla finestra, quando notai nel cielo qualcosa di strano venire giù lentamente. Inizialmente pensai si trattasse di neve, cosa già di per sé bizzarra, considerato che a marzo non nevica mai. Strizzai gli occhi per l’incredulità, era un fenomeno talmente fuori luogo da poter essere paragonato a una cascata nel deserto. Tutti alzammo gli occhi al cielo per osservare cosa stesse accadendo, la gente per strada interruppe il flusso incessante dei propri passi. Il silenzio fu surreale quando le persone iniziarono a comprendere che non si trattava di neve.
La tazza che cingevo fra le mani mi cadde per terra andando in frantumi: dal cielo piovevano parole.
Gabriele Valenza – Parole di pioggia

Gli autori
Federica Leonardi è nata nel mese dei morti, si approccia giovanissima alla letteratura crepuscolare, passando lunghi pomeriggi in compagnia di E. A. Poe. Da allora continua a leggere e scrivere di follie, corpi brulicanti e indecenti mutazioni.
Ha scritto alcuni racconti pulp, tra i quali il lungo
Re di cuori (Delos Digital).
Nel 2015 ha esordito con il romanzo weird
Il signor W. per la casa editrice LaPiccolaVolante.
Nel Novembre 2016 il suo racconto
Dietro il frigorifero viene inserito nell’antologia Altrisogni Vol. 3 (dbooks.it) Nel Dicembre dello stesso anno, il racconto Sangue bianco viene pubblicato nell’antologia Strane Visioni, edizioni Hypnos.
Il suo blog è letturepericolose.blogspot.it.

Alessandro Schillaci nasce nel 1973 a Casale Monferrato. Laureato in Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di Torino, lavora come Software Engineer nel capoluogo piemontese.
Da sempre appassionato di narrativa e di fantascienza, è attratto da tutto ciò che riguarda tecnologia e antiche civiltà. Nel tempo libero si dedica, oltre che alla scrittura, alla progettazione e creazione di videogiochi in ambito mobile e desktop.
Nel 2016 è finalista a Lucca Comics 2016 per il premio “Start and Up” con il progetto
Steampunk Adventure (videogioco Android e PC Desktop). Nel 2014 pubblica un videogioco sperimentale di narrativa interattiva, Little Falls sulle piattaforme Android e Pc. Nel 1995 vince il premio “Aleramicus” come miglior romanzo di Fantascienza (1995, Acqui Terme) e nel 1997 ottiene il terzo posto al premio di narrativa “Monferrato di racconto…” (1997).
Per due volte è finalista al premio di poesia “Ravasenga” (1996-1997 undicesimo e decimo posto, Casale Monferrato).

Gabriele Valenza è nato a Palermo nel 1984. Si è iscritto al corso triennale della scuola del fumetto di Palermo, ottenendo il diploma di fumetto nel 2011. Nello stesso anno ha collaborato con la rivista di cultura, scienza, arte e fotografia Alta Nox, per la quale ha scritto e disegnato alcune storie. Nel 2012 ha disegnato Female Force, William Moultoun Martson – The creator of Wonder Woman, per la “Bluewater Comics”. Nel 2015 scrive il suo primo libro: Gli osservatori, pubblicato su Amazon. Nel febbraio del 2016 pubblica il suo secondo libro: L’isola bianca: 33°22’04.0”N, 112°16’10.0”W.

La collana Capsule
Capsule è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai piccoli capolavori del Fantastico e della SF prettamente italiana, contraddistinti dalla rapidità di lettura e dalla qualità unita alla fruibilità, dove il basso costo di copertina rende le proposte editoriali imperdibili.


Divagazioni aliene
Autori vari
Editore: Kipple Officina Libraria
Codice ISBN: 9788898953738
Prezzo ebook: € 0,95

Old Roger's Revenge: in arrivo l'album!

OLD ROGER’S REVENGE: IN ARRIVO L’ALBUM!

La band triestina in studio per ultimare le registrazioni dei nuovi brani.




A poco più di tre anni dalla loro formazione, gli OLD ROGER’S REVENGE tornano a far parlare di se, la band è infatti chiusa in studio di registrazione per ultimare le dodici nuovissime tracce che andranno a comporre il loro primo album.

Sludge ed Heavy Metal, con influenze Stoner, Hardcore e Doom, questo il suono del quintetto friulano che unito alla grande carica dal vivo, li ha portati in breve tempo a calcare parecchi palchi, in Italia e all’estero.

Per chi volesse rinfrescarsi la memoria, in attesa delle nuove produzioni, ecco The Sea Lane, pezzo tratto dall’omonimo e.p. d’esordio, canzone tra le più apprezzate del gruppo, che rispecchia in pieno il loro animo piratesco poco incline a farsi sottomettere.




The Sea Lane (official audio)

OLD ROGER’S REVENGE

La maschera di carne, secondo volume della ristampa della serie The Cannibal Family

La Redazione Ghost segnala La maschera di carne, secondo volume della ristampa della serie The Cannibal Family. I testi e i disegni sono di vari autori.

La casa editrice Inkiostro con il fumetto horror cult The Cannibal Family, ideato da Stefano Fantelli e Rossano Piccioni, ha riportato in Italia un genere che ha avuto proprio nel nostro paese la sua massima espressione cinematografica, quello del cannibalismo. La serie è strutturata come un racconto che scorre su due binari paralleli, tra il passato di un giovane Alfredo Petronio e il presente di un Alfredo ottantenne ex-militare e della sua famiglia cannibale. I Petronio quindi vengono cresciuti con una ben precisa missione, che nella visione del capostipite è quella di essere una sorta di anticorpo contro i mali della società. Una famiglia grottesca, ma con un forte codice filosofico e morale. Gli autori accompagnano il lettore in un viaggio allucinato e allucinante, svelando in ogni albo retroscena truculenti e perversi. Sangue, sesso, storia e sentimenti si mescolano nel fumetto splatter che sta catturando migliaia di lettori. Questo elegante volume cartonato raccoglie i numeri 2 e 3 della serie. La copertina è firmata da Nicola Genzianella (Dampyr). Ai testi Stefano Fantelli (Splatter). Ai disegni Rossano Piccioni (La Iena), Dario Viotti (Dampyr), Paolo Antiga. Le prefazioni sono firmate da Tito Faraci e da Edoardo Margheriti. La collana proseguirà con le ristampe in edizione cartonata di tutti gli albi usciti finora nella serie regolare.

"The Cannibal Family spinge l'occhio del lettore oltre la soglia. Lo costringe a vedere l'orrore, la violenza, la perversione in istanti congelati. Perché nel fumetto, diversamente dal cinema, gli istanti restano lì, non svaniscono quando passi alla vignetta successiva. Questa è una sua forza, che Stefano Fantelli e Rossano Piccioni hanno sfruttato spavaldamente". (Tito Faraci)

La maschera di carne
Testi: Stefano Fantelli, Andrea Cavalletto, Antonio Tentori
Disegni: Rossano Piccioni, Dario Viotti, Paolo Antiga
Collana: Cannibal Family Ristampa Cartonata N° 2-3
Editore: Edizioni Inkiostro
Codice ISBN: 9788899413514
Prezzo di copertina: € 12,00