La redazione GHoST segnala Km 98, la risposta italiana alla coppia Douglas Preston & Lincoln Child, il primo Medical Ghost Thriller: quando Doctor House incontra X-Files. Il nuovo entusiasmante romanzo di Edoardo Rosati e Danilo Arona (leggi l'intervista con Arona) edito da edizioni Anordest.
Horror, leggende autostradali, archeo-misteri, scienza medica, parapsicologia: una miscela destinata a lasciare il segno nell'immaginario dei lettori!
KM 98: se una maledizione dall'altro mondo si trasforma in una malattia di questo mondo, chi potrà mai guarirti?
LA MALEDIZIONE
Dieci incidenti mortali, uno ogni anno, dal 2000 a oggi. Tutti rigorosamente il 29 dicembre, alle ore 5,30. Dieci vittime, dieci lastre radiografiche, ognuna perfettamente identica alle altre. Con le stesse, precise fratture. Dieci giovani donne uccise da un mistero chiamato “Sindrome di Melissa”. Come arrestare la catena delle morti? L’unica cura possibile sta nelle mani di un neurochirurgo. E della sua sconvolgente Medicina occulta. I cui segreti scardineranno per sempre tutti i pilastri del sapere medico odierno.
IL PLOT
Italia. Padova. Una maledizione invisibile sta collezionando una sfilza di vittime. Giovani donne, che muoiono nel sonno. Con le ossa fratturate in maniera sempre identica. Ma nessuno s’è accorto di questa morìa. Nessuno collega i decessi, che sembrano verificarsi una volta all’anno: incredibilmente, tutti il 29 dicembre, alle 5,30 circa. Nessuno, tranne un giovane universitario di Padova, laureando in Medicina, che ha visto morire proprio in quell’assurdo modo la sorella. Il filo rosso che connette le diverse morti potrebbe chiamarsi “sindrome di Melissa”, una realtà clinica misconosciuta, descritta per la prima volta da un medico italiano in pensione. Il giovane non esita a mettersi in contatto con lui, scoprendo che la catena dei decessi ha avuto inizio nel 1999, quando il medico soccorse una ragazza albanese, senza documenti e ribattezzata “Melissa”, investita sul tratto iniziale dell’autostrada Padova-Bologna. La sequenza sta continuando a uccidere… Qualcosa di maligno sembra trasmettersi da quel pezzo nebbioso di autostrada, sporcato dal sangue innocente di una ragazza. Siamo a dicembre e la prossima vittima potrebbe essere proprio la fidanzata del giovane, tormentata, in quei giorni prenatalizi, da una serie di violenti sogni premonitori. Scatta una spasmodica corsa contro il tempo. La soluzione per spezzare la sindrome? Una “terapia” non di questo mondo. Che verrà attuata da un neurochirurgo di Bologna. Nel cui occulto ambulatorio sotterraneo pratica la sconvolgente Medicina Ectenica, figlia dell’arte sanatrice coltivata dai druidi di Stonehenge. L’unica che guarisce. Non solo i vivi. Ma anche le anime senza pace dei morti.
IL ROMANZO
Alle ore 5,20 del 29 dicembre 1999 una ragazza senza documenti, bionda e con giubbetto rosso, venne investita da un automobilista assonnato sulla Bologna-Padova, all'altezza di San Pelagio, km.98.
Il folclore popolare la battezzò “Melissa”. E la povera vittima nel giro di un decennio è divenuta una leggenda, un fantasma della strada che ogni tanto qualcuno dichiara di avvistare.
Alle ore 5, 20 di ogni anno successivo, in un bacino geografico di cui il km 98 dell’autostrada sembra essere il cuore, comunque sempre nella pianura veneta attorno a Padova, una ragazza qualunque ma sempre bionda, avrà un incubo terribile dal quale non si sveglierà più. I famigliari che accorreranno in camera sua la troveranno morta, in posizione scomposta, con ferite terribili e con fratture che vengono accertate in seguito.
Anni fa Arona scrisse la seguente “Cronaca di Bassavilla”…
PEOPLE WHO DIE MYSTERIOUSLY IN THEIR SLEEP di Danilo Arona
Nel dicembre del 2000, mentre indagavo sui bedroom invaders di Bassavilla e dintorni (ce ne sono un sacco, soprattutto in campagna), venni a conoscenza dell’incredibile e tragico caso di P.M., una ragazza di ventidue anni che faceva l’operaia da qualche parte e che era morta nel sonno più o meno un anno prima. Lei abitava con i genitori in una casa a pochi metri dalla Statale, in un sobborgo tagliato in due dalla linea ferroviaria Alessandria-Ovada. Da più di un mese la ragazza accusava disturbi comportamentali che, in prima battuta, portavano a ipotizzare la narcolessia. Si addormentava di colpo durante il giorno, vedeva strane e incomprensibili immagini ai bordi della visuale e di notte faceva fatica ad assopirsi, ma poi non riusciva a svegliarsi. E urlava, con gli occhi chiusi, implorando i genitori di “portarla via da lì”, perché qualcosa era sempre sul punto di metterne a repentaglio l’incolumità.
Da alcuni giorni il repertorio clinico si era sinistramente stabilizzato: pochi minuti dopo le cinque del mattino, iniziava a lamentarsi e in un crescendo angosciante, con i genitori accanto al letto che tentavano di riportarla dolcemente alla realtà, pregava con gli occhi serrati di essere svegliata. “Sta arrivando per uccidermi e non riuscirò a scansarmi. Mamma, fammi tornare a casa!” Andava avanti così per un’oretta circa, quindi si rasserenava e tra le sette e le otto si svegliava più o meno normalmente.
La mattina fatale, intorno alle cinque, la madre si trovava già accanto al letto della figlia in un generoso tentativo di giocare d’anticipo. Le toccò invece di assistere a un dramma di cui mai avrebbe capito i particolari, perlomeno quelli che contano. Mentre il marito dormiva un sonno profondo in un’altra parte della casa, la donna notò che la figlia, rannicchiata sul letto, iniziava – come di consuetudine da più o meno una settimana – ad agitarsi e a biascicare parole senza senso. Per quel che poco che intese, la ragazza sognava di trovarsi tutta sola in un posto sconosciuto, forse un’autostrada (“ci sono luci e macchine dall’altra parte!”), dove stava camminando in preda a un’angoscia sempre più crescente perché “qualcosa o qualcuno era sul punto di arrivare”. Alle cinque e diciannove, con tutto il corpo in preda a un tremore diffuso che faceva sussultare allo stesso modo anche il materasso, P.M. Mormorò: “Ma di chi è questo giubbetto? Non è mio!” e, subito dopo: “Mamma, svegliami, non c’è più tempo!”
Alle cinque e venti la madre vide la figlia prima contorcersi urlando e balzare in aria di circa un metro come se il materasso stesso l’avesse presa a calci. La guardò ricadere e finalmente riaprire gli occhi, che rimasero sbarrati con la bocca semiaperta e la testa piegata sul collo in una posizione quasi assurda tanto appariva piegata.
Il marito, risvegliato dal frastuono, accorse nella camera della figlia e trovò sua moglie con le mani sulla testa e le labbra che si spaccavano alla ricerca della voce perduta e di un urlo che non voleva saperne di uscire.
Quello fu un caso di cui si parlò poco sui giornali. Era un evento imbarazzante, forse roba da RIS di Parma. Ma quei genitori erano al di sopra di ogni sospetto. E neppure il RIS sarebbe stato in grado, forse, di delineare uno scenario diverso da quello descritto, con tragica consapevolezza, dalla madre testimone che aveva visto morire la figlia sul letto di casa, uccisa da un incubo.
Ma stranezze e contraddizioni restano e il caso, per quel che ne so, è ancora aperto. L’autopsia che si fece d’ufficio sul cadavere di P.M.
Riscontrò tutta una serie di lesioni interne che non si adattavano alla testimonianza rilasciata dai genitori. “E’ il classico quadro di chi viene investito da un mezzo lanciato a tutta velocità”, riferì – almeno così riportano – il dottor G. Coscia, anatomopatologo dell’Ospedale Civile di Bassavilla.
P.M. Era morta la mattina del 29 dicembre 1999. Stesso giorno, stessa ora stesso minuto in cui una ragazza bionda, sconosciuta al mondo, veniva travolta sull’autostrada A13 a qualche chilometro da Padova.
Riccardo Parisi non ha mai abbandonato la sua ossessione per gli eponimi medici, e quando nell'anno scopre che una ragazza della sua città (Milano?) è morta nel sonno alle 5, 20, evidenziando un quadro clinico conforme alla Melissa's Syndrome (stesse fratture alle clavicole!), si sente ghiacciare il sangue e inizia a indagare. Tutti gli anni, dall'anno 2000 a oggi, una ragazza a caso in una città a caso alle 5, 20 del mattino della stessa, fatal data, vive l'incubo della morte di Melissa e muore nel letto con le identiche lesioni interne.
A questo punto, dopo la scoperta, la corsa contro il tempo: perché in Italia, chissà dove, c'è una ragazza da salvare. Soprattutto c'è da spezzare la tragica catena di morte onirica... Anche perché la prossima vittima potrebbe essere la fidanzata di Riccardo.
1999, ore 5, 20 sulla Bologna – Padova. Travolta e uccisa mentre inizia a nevicare, Melissa è stata dimenticata… ma lei non dimentica. E non dimenticherà mai più.
Dopo avere letto Km 98 non affronterete mai più da soli un’autostrada di notte...
Km 98, anno: 2015, pagine: 160, collana Criminal Brain, editore: Anordest Edizioni.
GLI AUTORI
Edoardo Rosati (Pescara, 1959), laureato in Medicina, è giornalista specializzato nella comunicazione medico-scientifica.
Dal 2003 è responsabile delle pagine dedicate alla Salute del settimanale OGGI. Ha firmato per Rizzoli, Sonzogno e Sperling&Kupfer numerosi saggi di divulgazione medica di successo. In particolare, per Sperling&Kupfer ha scritto Kuru - Il morbo del nuovo millennio, ricostruzione drammatizzata della vicenda “mucca pazza”. E’ anche autore di narrativa medical thriller, con racconti pubblicati nelle antologie Le tre bocche del drago (Larcher Editore), Anime Nere (Oscar Mondadori), Bad Prisma (Mondadori Epix). Ha firmato i romanzi La croce sulle labbra con Danilo Arona (Edizioni Anordest) e L’ultima vertigine (Giallo Mondadori). Scrive articoli di fumetti e cinema fantastico, e nel 1996 è stato uno dei fondatori della casa editrice PuntoZero.
Dal 2003 è responsabile delle pagine dedicate alla Salute del settimanale OGGI. Ha firmato per Rizzoli, Sonzogno e Sperling&Kupfer numerosi saggi di divulgazione medica di successo. In particolare, per Sperling&Kupfer ha scritto Kuru - Il morbo del nuovo millennio, ricostruzione drammatizzata della vicenda “mucca pazza”. E’ anche autore di narrativa medical thriller, con racconti pubblicati nelle antologie Le tre bocche del drago (Larcher Editore), Anime Nere (Oscar Mondadori), Bad Prisma (Mondadori Epix). Ha firmato i romanzi La croce sulle labbra con Danilo Arona (Edizioni Anordest) e L’ultima vertigine (Giallo Mondadori). Scrive articoli di fumetti e cinema fantastico, e nel 1996 è stato uno dei fondatori della casa editrice PuntoZero.
Danilo Arona, scrittore, chitarrista e critico cinematografico. Tra le sue pubblicazioni: Melissa Parker e l’incendio perfetto (Dino Audino), Black Magic Woman (Frilli), Palo Mayombe e Cronache di Bassavilla (Flaccovio), L'estate di Montebuio (Gargoyle Books), Ritorno a Bassavilla (Edizioni XII), Malapunta – L’isola dei sogni divoratori (Cut Up), Finis Terrae e Bad Visions (Mondadori),) La croce sulle labbra (Anordest) in coppia con Edoardo Rosati, Io sono le voci (Anordest), Vento bastardo (Iris 4), L’autunno di Montebuio (NeroCafè) con Micol Des Gouges, Rock (Edizioni della sera), Km 98 ancora con Edoardo Rosati (Anordest), Un brivido sulla Schiena del Drago (Larcher) e Croatoan Blues (NeroCafè). Incontro con Danilo Arona, leggi l'intervista.
© Danilo Arona & Edoardo Rosati 2015