L'IDEA RIVOLUZIONARIA DI EVOL
ovvero Specchio situato di una Metafisica della Guerra
Nell'anno 1993 la scena black metal era in pieno fermento, sebbene a livelli che possono essere definiti underground.
Questo nascondimento garantiva un certo livello di esoterismo che,
solo, può preservare ciò che di genuino si rivela in una manifestazione
artistica nell'età in cui viviamo. In quello sfondo e fra le nebbie di
quelle solfuree atmosfere si colloca la nascita del progetto Evol. Il
gruppo patavino diede alle stampe il primo demotape proprio in quell'anno. Il nastro, dal titolo The Tale of the Horned King(1),
ad un primo sguardo sembrava al quanto "di maniera": solita incisione
medievale in copertina, soliti simboli, un immaginario già utilizzato
da molti altri progetti e il leader che andava addirittura a definirsi Black Philosopher(2), quando tutti continuavano a figurarsi come "maestri dell'oscurità".
Appariva
poi all'interno, quasi come epigrafe, una frase di Euronymous,
fondatore dei norvegesi Mayhem, il gruppo forse più importante della
(breve) storia del black metal. Diceva: «We're but Slaves of the One With Horns»(3).
E a cosa servono le epigrafi, se non a evocare quella lucidità che trasforma il semplice sguardo in visione-intuizione?
Infatti,
partendo da questa frase, si può dimostrare come l'idea stessa alla
base del progetto Evol, e il suo dispiegarsi nel corso degli anni,
abbia avuto un carattere veramente rivoluzionario, andando addirittura a
integrare e ampliare al meglio quello che i Mayhem stessi avevano
"soltanto" concepito(4).
Euronymous si diceva cultore del Male e dell'Oscurità in quanto tali, riconoscendo il nemico in qualsivoglia manifestazione legata alla Vita, genere umano compreso. Sono noti i suoi commenti su qualsiasi
regime politico che annullasse l'uomo; addirittura la stessa Chiesa
era da lui vista come una manifestazione del Male, in quanto agente a
favore dell'oppressione. Gli Evol colgono questa visione e,
riconoscendovi prima una posizione consona alla propria natura, poi un
momento di portata cosmica, la fanno loro.
Qui
risiede la prima vera e propria novità. Il coraggio di accettare,
anche a scapito della propria esistenza fisica e della personale
libertà(5), la propria devozione al Male. Mentre la maggior
parte dei gruppi di quel tempo si dibatteva fra le onde di un confuso
Occultismo e di un Satanismo inteso in senso positivistico come culto
dell'uomo forte, della sua individualità e diremmo quasi del progresso,
gli Evol parlano di totale devozione, sottomissione, schiavitù. Da
questa relazione-affezione con il Principio Metafisico delle Tenebre
nasce, nell'uomo, la vera Libertà. Solo riconoscendosi in qualcosa di
superiore, rendendosi partecipi di ciò che giace nel Sovramondo,
l'essere umano può reintegrarsi nella dimensione divina. Vinto così
l'individualismo atomizzante, ci si riappropria di quella Libertà
andata perduta fra le nebbie della modernità. L'individuo si trasforma
in persona - quasi un processo iniziatico, quindi. Rende bene l'idea
un'eventuale ricerca etimologica del vocabolo, che fa derivare il
termine "persona" dal concetto di "maschera", qui intesa come proposta
situata, incarnazione reale di qualcosa di superiore che trova
necessario affacciarsi ovunque perché è consustanziale al Tutto.
Inoltre: non è proprio la maschera a garantire quella funzione di
impersonalità attiva necessaria per chi agisce "abitato dal divino"?
Ed
è questo, secondo chi scrive, il momento apicale della ricerca:
l'ingresso - meglio: il recupero, il ritorno - della Metafisica, il
riconoscimento di una realtà superiore che informa di se stessa quella
fisica, inferiore quest'ultima perché più vicina alla Materia e lontana
dallo Spirito. In un ordine normale la realtà fisica dovrebbe essere specchio - o meglio simbolo - di quella ideale.
Dunque
gli Evol sono riusciti, in questo primo momento, ad aprirsi un varco
verso l'Alto - verso l'Assoluto - seguendo il sentiero impervio
dell'Oscurità. Ma ciò era inevitabile, dato che una profonda analisi
della propria interiorità aveva dato esito Negativo, nel senso di appartenenza al polo che in tal modo può esser detto(6).
Tutto quello che fin qui è stato esposto può essere riscontrato nelle numerose interviste rilasciate dal leader della band,
ma può anche essere desunto da un'attenta analisi dei testi delle
composizioni, accompagnati dalla musica, anch'essa molto originale(7).
Master, here're our Souls
Slave, to the Dark Domain
Fighting, for our Black Faith(8)
Una fine riflessione potrebbe porre l'attenzione sul fatto che anche il tanto odiato Cristianesimo
(Ancient) monuments to a forgotten christ are burning.
His followers are Hanged on every Tree.
Their flesh is food for the Birds,
their souls are the dish of our Lord.(9)
prevede la presenza di una realtà che sta al di là.
Ma qui una precisazione è d'obbligo. Il Cristianesimo porta uno
scarto, una lacerazione non ricomponibile fra i due mondi. Gli Evol non
accettano questa posizione e introducono il concetto di Guerra, inteso
come Principio Cosmico del Divenire. La tensione tra i poli di Luce e
Tenebra, tensione che produce il flusso storico, deve rispecchiarsi nei
rapporti fra gli umani, che partecipano rispettivamente del loro
principio d'origine. L'ossessione per tutto ciò che è scontro,
opposizione, movimento dialettico porta a un superamento del dualismo
nocivo tipico della religione avversa(10). Grazie alla
Guerra l'uomo può rendere attiva la propria fede; la persona riesce a
tradurre, facendosi essa stessa strumento, il divino nella realtà
fisica. Ecco che la ferita si rimargina; non c'è opposizione, ma il
mondo fisico diventa campo di espressione di quello ideale.
All'interno
stesso del gruppo si nota una sorta di partizione funzionale: Prince
of Agony e Princess of Disease rappresentano la regalità nelle due
passioni del Principio, quella Virile e quella Feminile, e Lord of
Sorrow l'aristocrazia guerriera. L'Ordine da essi rappresentato è
dunque di stampo regale-sacerdotale-guerriero.
Nell'anno 1994 il gruppo dà alle stampe il secondo demotape dal titolo The Dark Dreamquest part I.
Qui le tematiche sono le stesse, ma gli Evol celebrano un vero e
proprio tributo allo scrittore H.P. Lovecraft e alla sua opera. Il
geniale e oscuro sognatore di Providence è uno dei più grandi scrittori
di tutti i tempi, sebbene sia ammantato da un'aura di mistero che non
lo rende facilmente accessibile a tutti. I suoi racconti sono basati su
una terrificante cosmologia, dove i dominatori incontrastati sono
esseri mostruosi o divinità provenienti dallo spazio che, sordi alla
condizione umana, trattano l'uomo come un semplice fantoccio, uno
strumento sacrificabile all'altare del loro necessario dominio.
Lovecraft è stato inoltre acutamente considerato come il "Copernico
della letteratura orrorifica": egli ha sradicato l'uomo dal centro
dell'Universo ponendovi figure divine. A parere di chi scrive le sue
più importanti intuizioni sono il culto dell'Oscurità e lo slancio
metafisico, udibile come un canto ipnotico in tutta la sua opera. Si
noterà, le stesse che interessano l'esperienza Evol. Dunque, i Nostri
riconoscono la linea che li unisce allo scrittore, e celebrano il
Maestro.
Dell'opera
di H.P. Lovecraft gli Evol colgono anche la fondamentale importanza
del Sogno, della Fantasia e dell'Immaginazione. Facoltà queste che,
insieme al Sentimento, attestano la presenza dello Spirito. A loro
bisogna dunque rivolgersi in un epoca di velamento del Divino, e la
propria ricerca interiore diventa dunque, più che
filosofico-intellettuale, onirica, perfettamente integrata in una dimensione superiore.
Nel 1999 esce la loro ultima opera in studio, Portraits. Questo album era stato anticipato un anno prima dal pregevole mini-CD Ancient Abbey, da ricordare per la presenza della traccia-cover Phenomena, tributata ai Goblin e al regista Dario Argento.
Con Portraits si
assiste ad un vero e proprio sbalzo teoretico. Analizzando la
condizione di degrado che investe tutta la società attuale, Anime Nere -
i seguaci dell'Oscurità - comprese, e prestando sempre più fede al
proprio slancio metafisico, gli Evol si elevano ad un piano superiore.
Sganciati dal loro principio d'origine, osservano dall'alto,
abbracciando il Tutto, l'Assoluto. Dal Cielo si può vedere come i
miserabili esseri umani abbiano tradito lo Spirito, prostituendosi con
la Materia. È un processo di caduta necessario, caro alla visione
tradizionale di certa Filosofia della Storia. Le Anime Nobili sono le
uniche a comprendere in pieno la situazione e, destinate a tener fermo,
svolgono la funzione di Testimoni e Custodi del Sacro. Considerazioni
queste poi sviluppate da Giordano Bruno (The Prince of Agony) nel Manifesto ideologico dell'OMIAN (1999), una sorta di confraternita spirituale per l'incontro e la riflessione delle Anime Nobili.
La
condizione di chi si riconosce in questa visione è estremamente
drammatica: una vita in un mondo pressoché estraneo, nel quale si è
costretti a un'eroica resistenza e dove il campo di battaglia diventa
spesso la propria interiorità, lacerata e assediata. La sensibilità
gioca qui un'importanza fondamentale, essendo la discriminante prima
per capire chi sono coloro i quali possono cogliere i veri problemi,
scaturiti dall'eclissarsi dello Spirito, che attanagliano la nostra
epoca. I rimedi essenziali di sopravvivenza e studio sono forniti da
Sogno, Immaginazione, Fantasia, Sentimenti, come gli Evol avevano già
notato nelle precedenti produzioni.
"Fantasia, questa è la via
Alla tua magica terra natia
Nulla v'è che possa fermare
Di un'Anima Nobile il maestoso avanzare"(12)
La
condizione dell'Anima Nobile, la sua lacerazione interiore, ricorda
quella dei seguaci delle Tenebre costretti a vivere in un mondo
asservito al Principio della Luce (sebbene in una fase discendente del
suo ciclo): anche questo era stato pre-sentito fin dagli esordi.
Ma
l'erosione della decadenza è sempre più forte, il deserto avanza e la
solitudine si fa soffocante. Diventa sempre più difficile trovare
camerati, alleati o semplicemente amici. Nella dedica presente in Portraits, Giordano B. Folin afferma: «Personally,
I will never try again to take an active part in order to fight it,
finding compromises with people who have very few in common with me, as
I did in the past».
Così,
non riconoscendosi più nella scena musicale in cui operava, Giordano
Bruno decide di sciogliere il gruppo. Un gesto drammatico se vogliamo,
ma altrettanto necessario.
«Penso
di averti già detto il mio stato di insofferenza e disagio che
avvertivo negli ultimi tempi, a contatto con una scena molto rozza e
insensibile al mio pensiero. Inoltre il mio spirito ha subito negli
anni un notevole sviluppo, come avrai già notato negli ultimi lavori
degli EVOL, aprendosi a nuovi orizzonti»(13).
Resta
da sottolineare come gli Evol abbiano svolto la propria funzione in
modo vincente. Essi hanno rappresentato una proposta storicamente
situata di testimonianza e custodia di valori essenziali legati a una
certa visione del Mondo. L'opera degli Evol è viva, nel senso
che può essere ripercorsa in qualsiasi momento, permettendo a chi sa
ben vedere l'accesso a una realtà superiore e indicando una via per non
lasciarsi travolgere dalla corrente della modernità. Questo spinge Giordano Bruno ad affermare, quasi con toccante generosità: «Therefore,
if you are able to feel something more in our works, if you are
touched by something you cannot see with eyes, try to expand your soul
and eventually look around for allies»(14).
Alla
domanda più critica e dolorosa - è possibile far irrompere ancora il
Divino nella Realtà? - forse il progetto Evol ci ha fornito una
risposta, sia filosofica che pratica. È sì possibile, attraverso
l'Arte. E il gruppo di Giordano Bruno ci è riuscito davvero, facendosi
strumento del Divino, del Vero.
Rispondendo a questa domanda - diremmo meglio, a questa chiamata -, gli Evol sono stati capaci di innescare altre domande nel cuore degli ascoltatori. «Answers are not so important, questions are. And our creations are just this: questions»(15) perché «le nostre strade si separano, ma il seme della Conoscenza già germoglia in te, e so che tornerai» infatti «la tua essenza Mi appartiene, come un regno al suo sovrano»(16).
(1) Il demotape citato rappresentò poi il nucleo del primo album The Saga of the Horned King (1995), mentre il secondo demotape dal titolo The Dark Dreamquest part I (1994) fu ripreso nel secondo album Dreamquest (1996). Entrambi i nastri sono stati poi raccolti nella ristampa su CD Dies Irae (2001).
(2)
Aggiungiamo noi che oggi, di filosofi, ce ne occorrono sempre meno.
Piuttosto, invece di automi del pensiero, individui speculanti che si
perdono chissà dove, servono persone capaci di cogliere e contemplare
ciò che sta oltre la realtà materiale e che sappiano poi tradurlo in qualche modo. Ci si riferisce alla figura di un Pontifex
insomma; che risolva la frattura presente nella nostra epoca. Ci
permettiamo di dire che un primo carattere "intellettualmente"
rivoluzionario della figura - e dunque della funzione - del leader di Evol è stato proprio questo.
(3) Sottolineatura nostra.
(4) Non vorremmo essere irriverenti nei confronti della storica band
norvegese, ma bisogna tener conto dell'"irrazionalità" dei fatti che
colpirono la scena - musicale e non… - di quei luoghi. Inoltre il
progetto Evol ha dimostrato di essere sorretto da ben altra ricerca
interiore.
(5) Si noti fin da ora, come poi diremo, l'importanza di questo concetto nella speculazione che regge i temi trattati da Evol.
(6)
Ci si passi l'ironia… Il Polo Metafisico in questione può esser
denominato come Nero, Negativo, Oscurità, Tenebre, e in molti altri
modi.
(7) Gli Evol proponevano un black metal
melodico accompagnato da voce femminile, largo utilizzo di tastiere e
parti più violente. Quasi a rappresentare i due momenti dell'esperienza
vitale, quello attivo e quello contemplativo.
(8) EVOL, The Return of the Horned King, da The Tale of the Horned King, 1993. Sottolineature nostre.
(10)
Va qui ricordato che alcuni aspetti "diversi" del Cristianesimo delle
origini o delle religioni semitiche in generale rivelano invece la
presenza di caratteri eroici (si veda il fenomeno delle Crociate o il concetto di Guerra Santa, interessante anche per la distinzione fra una Piccola e una Grande Guerra Santa).
Una certa Storia delle Religioni ha individuato in questi l'influenza
di forme di religiosità diverse, ovvero di quelle legate al ceppo
iperboreo o indo-europeo.
(11) EVOL, …verso la Città del Tramonto, da Dreamquest, 1996.
(12) EVOL, Portraits, da Portraits, 1999.
(13) Da una lettera privata inviata da Giordano Bruno all'Autore dell'articolo.
(14) Dalla dedica in EVOL, Dies Irae, 2001.
(16) EVOL, …verso la Città del Tramonto, da Dreamquest, 1996.
INTERVISTA CON PRINCE OF AGONY, LEADER DEGLI EVOL
La presente intervista è inedita; preparata per una fanzine di metal estremo, non vide mai pubblicazione.
Hail Prince of Agony! Presentaci il tuo gruppo, le vostre opere e i progetti futuri!
Ho formato gli EVOL nel primo mese del 1993. La line-up è: Prince of Agony (synth/vox), Lord of Sorrow (guitars/bass), Princess of Disease (female vox). Fino ad ora abbiamo creato due demos, The Tale of the Horned King e The Dark Dreamquest part I. A giorni dovrebbe uscire il nostro debut-CD tramite Adipocere Records. Il titolo è The Saga of the Horned King.
Qual è il significato del vostro nome?
EVOL
rappresenta il Principio Nero, il Male Assoluto, forgiatore di tutte
le anime Oscure dell'Universo. Ho voluto indicarLo con questo nome
perché ne rappresenta meglio l'Universalità. Nella nostra cultura Lo
chiamiamo Satana, ma altre tradizioni hanno nomi diversi per
esprimerLo. Così EVOL può essere assunto da tutti i Fratelli Neri, nella
speranza che i dissidi tra noi cessino per far posto alla vera
battaglia contro i seguaci della luce.
È stato difficile trovare persone con la tua stessa attitudine con le quali avviare una collaborazione di questo tipo?
Senza dubbio è difficile trovare dei Fratelli Neri. Infatti noi abbiamo problemi di line-up proprio per questo. Non possiamo suonare dal vivo, perché ci mancano dei membri fissi per poter realizzare un tour. Se mai dovessero aggiungersi nuovi membri agli EVOL, dovranno essere dei veri Seguaci delle Tenebre.
Puoi parlarci dell'ideologia che sta dietro al gruppo e del tuo interesse nei confronti dell'Occulto?
I
motivi per cui suoniamo sono molteplici. Quello meno importante è il
piacere della musica. Io vedo la musica che noi facciamo come un mezzo
per poter esprimere ciò che ci caratterizza nel profondo delle nostre
Essenze ed inoltre uno strumento che permette a chi ascolta di ampliare
le proprie facoltà interiori al fine di raggiungere una consapevolezza
autentica circa la Realtà che ci circonda e ci permea. La nostra
musica è innanzitutto rivolta verso un pubblico elitario. Sono
consapevole che possa piacere a molte persone, ma solo le Anime
Superiori potranno coglierne i più profondi significati e esserne
maggiormente influenzate.
Per
quanto riguarda il mio interesse per l'Occulto, esso è grande. Io sto
muovendo i primi passi nel terreno della Filosofia, il cui scopo è
appunto la Ricerca di Ciò che è occulto (alla vita di tutti i giorni).
Quali bands preferite e con quali siete in buoni rapporti?
In linea di massima ci piacciono tutte le bands
che riescano ad accendere il nostro Animo. Posso citarne qualcuna:
Moonspell, Rotting Christ, Emperor, Burzum e molti altri per quanto
riguarda i Fratelli di Fede. Poi ascoltiamo molto volentieri anche altre
musiche che stimolino le nostre capacità intuitive come ad esempio
Dead Can Dance, In The Nursery, Tiamat, … Non cito le opere di musica
classica altrimenti non basterebbe la tua 'zine. Siamo in buoni rapporti con molte bands sia italiane che estere.
Cosa ne pensi del fatto che grazie alla diffusione del black molte persone considerino l'Occultismo o il Satanismo un trend? Non pensi che tutto ciò oltre ad essere una cosa personale non sia per tutti?
Io
penso che chiunque sia cosciente di appartenere al grande Principio
Negativo sia autorizzato ad immergersi in questo ambito musicale. Però
non posso impedire in alcun modo che stupide persone trendy ascoltino la mia musica. Per loro la punizione verrà in altri momenti. L'Eternità è un buon giudice.
Sei soddisfatto della città in cui vivi? Siete in buoni rapporti con altri gruppi di Padova?
Non
avrei nulla da dire circa la città in cui vivo. Il problema non è il
luogo, bensì il Tempo, l'epoca in cui vivo. Ma sono convinto che presto
verrà il nostro riscatto. Non tengo in nessuna considerazione le bands padovane. Per me è come se non esistessero.
Farete dei concerti? Puoi descriverci un'eventuale vostra performance?
Come ho già detto, sarà molto difficile una nostra apparizione live. Se mai dovesse succedere, il pubblico ci vedrà come siamo nelle nostre foto.
Se vi venisse offerto di suonare in un centro sociale, accettereste?
Non
penso che loro accetterebbero. Loro predicano la non-violenza, il
culto della vita. Noi viviamo per la Morte e la supremazia del suo
Culto.
Ascolti solo black o anche altri generi musicali?
A dire la verità negli ultimi tempi ascolto molta musica atmosferica e classica.
Cosa ne pensi della Church of Satan (LaVey) di San Francisco e dell'Inner Circle (Burzum, Dark Throne, Emperor, Mayhem e Thorns) Norvegese?
Tra i due c'è un vero e proprio abisso! La Church of Satan non ha niente a che spartire con il Culto del Male. Predicano l'Individualismo. L'Inner Circle è molto più coerente con il nostro Culto.
L'intervista è finita! Vuoi aggiungere altro?
Le cose da aggiungere sarebbero troppe, per cui mi limito ad un semplice «Hail Darkness!!!»
INTERVISTA CON GIORDANO BRUNO
(THE PRINCE OF AGONY), LEADER DEGLI EVOL
La presente intervista fu pubblicata dalla fanzine sarda di musica gotica-elettronica-industriale-neo folk Into the Darkness,
numero 4, Ottobre 1999. Si ringraziano, per la disponibilità nonché
per l'amicizia dimostrata, Francesca Mulas e Giacomo Pisano.
Hail
Prince of Agony! Puoi fare una breve cronistoria della vostra
esperienza artistica e spiegare perché avete scelto questo nome?
Dunque,
ho formato gli Evol nel gennaio 1993, ormai cinque anni fa. Samael von
Martin (the Lord of Sorrow) fu il primo ad entrare nel progetto. Poi,
durante l'estate 1993 venne anche Suspiria (the Princess of Disease).
Fino ad ora abbiamo dato alle stampe due demo-tapes (The Tale of the Horned King e The Dark Dreamquest part I),
entrambi sold-out. Inoltre, grazie alla preziosa collaborazione con
l'etichetta francese Adipocere Records, abbiamo pubblicato tre album (The Saga of the Horned King, Dreamquest ed Ancient Abbey). Presto uscirà anche il nostro quarto lavoro, Portraits, che sarà accompagnato da un mio libro di racconti (Frammenti).
Questo perché tutte le liriche del nuovo album sono ispirate da
personaggi e mondi da me creati nel corso della mia breve esistenza.
Per quanto riguarda il nome del gruppo, EVOL indica il Principio Nero
dell'Esistenza, la Forza Cosmica che tende per natura a disgregare il
Tutto, al contrario del principio della Luce (LOVE), il quale tende a
unificare. Il motivo per cui ho scelto questo nome è abbastanza
semplice. Viviamo in un'epoca di decadenza, in costante allontanamento
dalla naturalità delle nostre anime. Le nobili essenze hanno bisogno di
riscatto, di trovare una speranza, di lottare contro la decadenza.
EVOL può fornire questa speranza, facendo intravedere alle anime nobili
una nuova epoca di rinascita.
Ho
notato, inoltre, che in occasione dell'uscita del vostro nuovo mini-CD
avete leggermente modificato il logo che prima presentava al suo
interno un pentagramma. Perché questa scelta? "Evoluzione" o
"Mimetismo"? O cos'altro?
Il
pentagramma all'interno del nostro logo rappresentava senza dubbio una
limitazione dei nostri orizzonti teoretici. Mi sono sempre definito un
mercenario dell'Oscurità, fin dai primissimi lavori. Questo perché ho
sempre saputo che la risposta alle domande fondamentali che un'anima
nobile si pone non risiedono in una fazione particolare, bensì
nell'Universale, di cui i singoli particolari fanno parte. All'inizio
della nostra produzione artistica, il Satanismo ha rappresentato un
momento importante della nostra evoluzione; ora abbiamo bisogno di
allargare il campo di ricerca.
Non
abbiamo cambiato fazione, questo, spero, sia chiaro. Ci siamo
"semplicemente" elevati ad un piano superiore. Ora il nostro interesse
principale si rivolge alla Realtà considerata come un Tutto composto da
due Forze Cosmiche opposte l'una all'altra. Personalmente, io spero
che il mio messaggio venga recepito da tutte le anime nobili che
ascoltano la nostra musica, di qualsiasi fazione esse siano.
A
proposito del nuovo mini-CD, puoi spendere qualche parola sulla vostra
nuova opera che non ho avuto ancora la possibilità di ascoltare?
"Ancient Abbey" non è un semplice advanced-CD, in attesa del nuovo album. All'interno di questa release ci sono due pezzi che saranno inclusi anche in Portraits. Nonostante ciò, queste canzoni saranno molto diverse, infatti, per quanto riguarda Ancient Abbey, il mixaggio sarà completamente differente, mentre Das gemiedene Schloß sarà tradotta in italiano (con il titolo Il Castello Evitato),
avrà un cantato alla fine e poggerà su una base di pianoforte
arrangiata e suonata dall'organista Roberto Scarpa Meylougan. Poi il
mini-CD contiene il pezzo Witchlord, che non verrà incluso nel nuovo album, e la cover di Claudio Simonetti/Goblin, Phenomena. Infine abbiamo deciso di includere anche la versione originale di Prologue (Waiting for His coming), poiché ormai è diventata una rarità.
Ho
notato che avete varie volte fatto riferimento a Simonetti e ai
Goblin. Vi sentite influenzati da questi personaggi? Quali sono altri
artisti che vi hanno influenzato o ispirato?
Simonetti
e i Goblin sono il gruppo favorito da Samael von Martin, quindi è
logico che le loro composizioni possiedono una certa influenza sulle
nostre creazioni. Sempre dal punto di vista musicale, siamo influenzati
da gruppi storici quali Celtic Frost, primi Bathory, e tutti i gruppi
Heavy Metal che hanno lasciato un'impronta indelebile sulla nostra
generazione. Ma noi ascoltiamo molto anche altri generi musicali, senza
alcun pregiudizio o limitazione. Forse è questo il segreto della nostra
originalità, in confronto alla maggior parte dei gruppi black attuali,
troppo spesso simili gli uni agli altri.
Cosa ne pensi degli ultimi fatti accaduti nella "scena black metal" qui in Italia? E come vedi l'attuale "scena" mondiale?
Guarda,
ultimamente devo confessarti che non seguo più molto da vicino la
scena italiana o mondiale. Purtroppo devo constatare che il medesimo
veleno che infesta la società attuale ha contagiato anche la scena
black, ed il Satanismo in generale. C'è tanta ignoranza e
superficialità. L'immagine conta più dei contenuti, anche perché questi
ultimi sono compresi da una minoranza di eletti. Non sono più in grado
di distinguere la scena black dalla società in genere. Così, mi limito a
ricercare in qualsiasi ambiente le anime nobili, gli spiriti eletti,
che soli possono comprendere le vere problematiche che affliggono la
nostra epoca.
Puoi
spiegare brevemente il concetto filosofico che sta alla base degli
EVOL? Quanto hanno inciso nel vostro percorso occultismo e satanismo,
spesso considerati alla base del "movimento black metal"?
Non
è facile esprimere in breve dei concetti che hanno richiesto anni di
ricerca, e che non sono ancora completi. Ad ogni modo, farò il
possibile per essere chiaro e comprensibile. Il nucleo fondamentale
della mia concezione teoretica risiede nel riconoscimento dell'Essere
come un Tutto composto da due Principi opposti ed in rapporto
dialettico reciproco tale per cui dal loro scontro ha origine il
movimento storico. Ogni essere individuale partecipa in grado diverso
al Tutto. Gli esseri umani condividono lo stesso destino di ogni altra
cosa esistente. Anche gli umani possiedono quindi gradi diversi di
partecipazione al Tutto, e di conseguenza hanno compiti diversi. Le
anime nobili dovrebbero essere destinate alla guida del genere umano,
manifestando la loro natura nella contemplazione del Tutto. Questo è
possibile solo in una società in cui la maggioranza degli uomini serve
un'oligarchia d'animo. Le diverse società umane riflettono, poi, il
rapporto dialettico dei Princìpi Cosmici e quindi si basano sulla
Guerra. Però l'umanità, essendo per natura imperfetta, tende
inesorabilmente alla decadenza e, presto o tardi, verrà spazzata via.
L'epoca contemporanea esprime la tragicità dell'esistenza umana, in cui
si è attuato un rovesciamento sociale irreversibile in cui i nobili
sono costretti a servire, mentre i servi hanno la possibilità di
governare. Ai pochi nobili rimasti non resta altro che l'immaginazione,
la fantasia, per sfuggire alla mediocrità imperante. L'epoca attuale è
però destinata a sua volta ad esaurirsi in una grande catastrofe che
permetterà al genere umano, o ad altre forme di vita cosciente, di dare
inizio ad un nuovo ciclo di rinascita. Il Satanismo ha rivestito un
ruolo importante nella nostra prima produzione artistica, poiché quello
era il periodo della ribellione, della ricerca di alleati nella lotta
contro la decadenza, imputata in quel periodo ai seguaci della Luce.
Però il cammino teoretico è proseguito, e quella medesima decadenza è
risultata affliggere anche gli stessi seguaci delle Tenebre. Il
Satanismo è pur sempre un limite, mentre io guardo al Tutto,
inscindibile unità di Luce e Tenebra. L'occultismo non ha niente a che
fare con il Satanismo. Si tratta di una forma di sapere iniziatico, che
studia le affinità tra i vari elementi all'interno del Tutto. Questo
può interessare chiunque possieda un minimo di sensibilità estetica.
La
line-up originaria consisteva in tre membri. Come stanno ora le cose?
Avete finalmente trovato dei degni compagni di strada?
Il
trio originario degli EVOL esiste ancora (idea del Triumvirato), ma al
momento attuale è stato affiancato da due nobili figure, Demian de
Saba (batteria) e T-Rex (basso), le quali potrebbero essere definite
come Centurioni di EVOL.
E per quanto riguarda la vostra attività live? Siete più apprezzati in Italia o all'estero?
Sinceramente,
il pubblico estero è senza dubbio più interessato alla nostra attività
musicale. Ogni volta che suoniamo in un altro paese sia accolti con
grande interesse ed onore. Anche in Italia ci sono molti nostri
sostenitori, però vediamo anche molte persone distaccate, solo perché
siamo un gruppo Italiano, e non, magari, Norvegese. Inoltre vorrei fare
un appunto sui locali. All'estero c'è molta più professionalità, i
gruppi sono pagati in base al loro valore artistico, e vengono trattati
con rispetto, come è giusto che sia. In Italia, purtroppo, i gestori
si comportano in maniera inaccettabile. Sembra quasi che ti facciano un
favore se vai a suonare nel loro locale. Spesso i gruppi non sono
pagati, e vengono trattati male. Io penso che tutto ciò non sia giusto,
però la colpa non è solo dei gestori. Se i gruppi che suonano non
accettassero situazioni così umilianti, le cose cambierebbero.
L'intervista finisce qui. Grazie per la tua disponibilità! Vuoi aggiungere altro?
Grazie a te per questa intervista. Chiunque voglia contattarci, lo può fare scrivendo all'indirizzo: EVOL, c/o Giordano B. Folin, c.p. 451, 35100 Padova, aggiungendo un bollo per la risposta.
INTERVISTA CON GIORDANO BRUNO
(THE PRINCE OF AGONY), LEADER DEGLI EVOL
In occasione di questo articolo "retrospettivo" Giordano Bruno ha accettato di rispondere ad alcune nostre domande.
Ormai non è più un mistero: gli EVOL non esistono più. Dopo le registrazioni dell'album Portraits
hai deciso di porre la parola "fine" a questa esperienza musicale.
Quali sono i motivi che ti hanno spinto a sciogliere il gruppo?
Inadeguatezza,
spaesamento, disagio. I giorni passano, le stagioni passano. Non ci si
può mai fermare, si può solo guardare indietro e sospirare. Non è bene
ostinarsi nella fissità illusoria di un effimero moderato successo.
Esaurita era la spinta sinergica che ci caratterizzava. Questo era
l’unico sentiero da seguire. Non ho rimpianti.
Cosa ti è rimasto dopo tutti questi anni? Sei soddisfatto del cammino tracciato dal tuo gruppo?
EVOL
ha rappresentato per me un periodo fondamentale della vita, una tappa
ricca di soddisfazioni ed esperienze indimenticabili. Tal periodo è
coinciso anche con parallele vicissitudini che mi hanno assieme
permesso di sviluppare il mio pensiero e di coltivare la mia anima.
EVOL poi mi ha permesso di esprimere ciò che doveva essere espresso. Non
vi è nulla che non sia profondamente sentito e vissuto in ciò che ho
creato in quegli anni. Raro evento nel panorama musicale, quello in cui
si verifica la perfetta coincidenza tra vissuto esistenziale e
creazione artistica. Il cammino intrapreso è stato segnato dalla
granitica presenza del destino. Non poteva essere altrimenti, il suo
inizio, il percorso e l’inevitabile fine. Ma esso stesso è una tappa
della mia personale spirale esistenziale e ripensandoci grande sarà
sempre l’emozione e la nostalgia. Così tanto è stato detto e fatto.
Così tante speranze sono state sofferte in quei giorni. E i sogni, i
mondi, le idee, fioccavano come manna dai cieli. Ora la strada
continua, e con un occhio avanti ed uno sui propri passi, si va, si va.
Ogni istante è prezioso, ogni singolo istante, nel momento in cui in
passato si tramuta, assume il valore della gemma più rara. Tale è la
via dell’Anima Nobile. Un eterno andare, errare, per sentieri talora
impervi e contorti, talaltra pianeggianti e retti. Ma l’intera nostra
esistenza non è forse più simile nel suo insieme ad una scala a
chiocciola, che scende sempre più verso il basso? E questo scendere è
peraltro un eterno a-scendere nel nostro personale destino. Così, in un
fatale paradosso, ci si muove, anche stando immobili, scissi tra fato e
desiderio, “in girum imus nocte et consumimur igni”(1)
Pensi
che il messaggio di EVOL sia stato recepito da molti? Ti ritieni
soddisfatto della risposta di chi si è avvicinato alla vostra musica?
Ritengo
che molte persone, entrando in contatto con le nostre creazioni,
abbiano avvertito qualcosa di insolito, una presenza che spesso non
alberga nei prodotti musicali comuni. Uno strano senso di spaesamento,
vertigine, una piccola contrazione dei muscoli addominali, l’accelerare
impercettibile del battito cardiaco, il respiro che d’un tratto si fa
più corto. Questo ritengo. Pochi sono in grado di comprendere fino in
fondo ciò che attraverso EVOL viene espresso. Troppo personale. Troppo
me stesso. Ma, attraverso me, qualcos’altro si affaccia su questo
sfortunato mondo. Qualcosa di strisciante, di onnipresente, ma non
esplicito. Qualcosa di cui tutti fanno parte, ma che da pochi è vissuto
fino in fondo. Niente a che vedere con il Male; il Male non ne è che
una parte, un necessario seguace anch’Esso sottomesso da invisibili
finimenti d’oro e argento. E ritengo sia questo il grande merito di
EVOL. E sia anche ben chiaro, in questo io non ho merito. Io non sono
che un mezzo. Ce ne sono altri, molti altri, di mezzi atti e adoprati a
si nobil scopo. Molte persone hanno avvertito questo e non hanno
potuto ignorare l’evento. Quando si manifesta, non si può guardare
“altrove”, perché ovunque lo sguardo posi, eccolo apparire.
Se mi è lecito chiederlo: torneranno, un giorno, gli EVOL? O si riaffacceranno in un'altra forma?
Non
posso decidere cosa il futuro ci riservi. Non posso nemmanco escludere
nulla. Ciò che è certo è che l’adesso è tale per cui EVOL non può
cantare nulla di nuovo, ma esclusivamente gli antichi fasti.
Avete in passato fatto riferimento allo scrittore H.P. Lovecraft. Puoi spendere qualche parola su questo oscuro personaggio?
Fu
senza dubbio alcuno, un grande personaggio. Attraverso la sua penna,
si affaccia alla finestra del mondo tanta parte di quel Vero che noi
tutti andiamo cercando. Ed inquietante e scuro e angoscioso il senso
che lascia nel lettore. Poiché la frattura tra Ciò che è e Ciò che
dovrebbe essere, tra il Vissuto ed il Tutto, è così scomposta e vasta
che l’uomo d’oro non ha che da soffrire e tanto. Lo Sconosciuto,
affiorante nei sogni (che altro non sono se non la vita artistica degli
artisti), fa paura, o meglio, fa paura il riconoscimento della propria
finitudine, della necessaria inadeguatezza, della Caduta. Lovecraft,
il razionale uomo Lovecraft, fu scelto dall’Arte per tale missione.
Morì, ahinoi, in sofferenza e malattia, così com’era poi
intellettualmente sempre vissuto. Un eterno ringraziamento va a lui ed a
tutti quelli come lui, che hanno portato, loro malgrado, la Croce sulle
spalle e non hanno cercato di sottrarsi al destino che li voleva lì in
quel tempo e spazio.
A partire dall'album Dreamquest hai abbandonato il face-painting
per la maschera. C'è un motivo particolare che ti ha spinto verso
questa scelta? Cosa pensi delle maschere, questi oggetti che, come ebbe
a dire un altro musicista che li indossa, intrigano più che
spaventare?
Senza
dubbio, non una questione di voler incutere paura nel cuore di chi
guarda. Ma sempre parte di quel distacco, quel senso di distanza tra la
cosa e l’idea di essa. Tra l’oggetto ed il soggetto. E le mille
maschere altro non sono che le infinite facce del Tutto. La maschera,
nella sua immota fissità, rappresenta a prima vista una certezza, ma
sotto, si sa, qualcosa d’altro attende ed osserva. La maschera genera
nell’osservatore la vertigine delle infinite possibilità, del
nascondimento dell’altro, della possibilità eternamente frustrata della
ri-velazione. Infatti, sotto una maschera eccone un’altra, ed
un’altra, ed un’altra.
Secondo
me l'esperienza EVOL ha sempre dato voce a una radicale e puntuale
critica della modernità. Esiste, secondo te, qualcosa che permetta di
arginare i moti scomposti del caos? Come resistere? E come permettere
al Divino, all'Assoluto, di affacciarsi nuovamente?
Bizzarro
è quel Caos che procede regolare verso un fine. Noi viviamo nel
paradosso. La nostra epoca è segnata da questo Caos legalizzato. Quali
immensi progressi, quali stupefacenti scoperte ci accompagnano ogni
giorno. E le nostre vite non sono tutte forse più ricche, comode,
belle? Siamo riusciti, miei signori, ad elevare di un bel po’ la nostra
cara vita, riuscendo a rimanere in questo corpo per un discreto numero
di anni. Ma cosa direbbe la marvigliosa farfalla, che un sol giorno
vive, ma irradiando si tanta bellezza e grazia? Siamo come falene, così
indaffarate e intente a svolazzare attorno alla “notturna lampa”, da
ignorare completamente l’oscurità che ci avviluppa. Procediamo in
un’apparente linea retta verso un fondo che appare sempre alla medesima
distanza. Un gorgo che ci attrae a sé in un mortale abbraccio. Il
Divino, paradosso dei paradossi, ci accompagna sempre, poiché mai un
Dio può morire. Il Divino è morto “per noi”, ma non in sé. Così le poche
Anime d’Oro cercano invano ciò che non può essere trovato. Siamo
faville e come tali avvampiamo ed un istante dopo non più siamo. Veloci
come il batter di ciglia, il nostro passaggio non lascia che rifiuti.
Solo un Dio ci può salvare e la Sua volontà colpirà senza che noi ce ne
accorgiamo. Sarà come svegliarsi da un sogno che non riusciamo a
ricordare, e finalmente un altro sogno inizierà.
Che cosa rappresenta per te il Passato? Può essere utile un suo recupero? Ed entro quali termini?
Il
Passato è così bello. E’ perfetto, non muta, è sicuro e fermo. Ed è lì
che più chiaramente scorgiamo la presenza dell’Uno. La Verità si
mostra a noi dal Passato, ma è una Verità immobile, avvolta nel sudario
della morte, ricoperta da una coltre di ghiaccio. Recuperare il
Passato è come voler resuscitare un morto, ma il ricordo è così dolce e
caldo. E un dovere è cantare le sue glorie, poiché il Passato è ricolmo
di Eroi, che hanno combattuto e perso la loro guerra contro il Destino
avverso. Onore andrà ai caduti e ai vinti in egual misura, poiché si
canterà il loro eroismo, la loro nobiltà, non il risultato effimero che
già nella tomba giace.
Il
nome del gruppo rappresenta l'inversione della parola che in inglese
significa anche "amore" e allo stesso tempo ricorda il vocabolo evil.
Nonostante questa visione piuttosto nera, in passato hai affermato che
l'amore esiste: sia come naturale pulsione verso il proprio principio
d'origine che come sentimento che lega anime affini. Ma può, secondo
te, in quest'epoca di disgrazia sussistere il vero amore? Un amore puro
e completo che, quasi niccianamente, si dona?
L’Amore
fa parte di noi in quanto figli e ci accompagna sempre. La tensione,
il desiderio, l’ammirazione per ciò che ci fece si accompagna
tristemente assieme al necessario dolore scaturente dall’impossibilità
di raggiungerlo. Non ci si sottrae all’Amore, si può però viverlo con
eroico sentimento. E proprio in epoche quali la presente, nelle Anime
Nobili s’accende il sentimento, in quanto sempre più lontane dalla
materna patria e più pressante si fa l’esigenza di reciproco aiuto. Ma
con esso, anche il dolore si fa maggiore, la ferita sempre di più
sanguina e s’infetta di putride illusioni. Ed è così che ancora una
volta, là dove più arde il desiderio di volare, le ali si fanno sempre
più deboli e rachitiche. E dall’Abisso le grida disperate delle Anime
innamorate, solo le grida, si elevano alte e chiare.
Siamo alla fine… C'è un qualche messaggio che vuoi affidare alla conclusione di quest'intervista?
Ringrazio
i pazienti lettori per il loro tempo speso nel leggere qualche
migliaio di lettere messe assieme alla rinfusa. Poteva essere scritto
tutt’altro, ed il risultato temo sarebbe stato lo stesso. Invito
chiunque interessato, a contattarmi. E magari, qualcosa di interessante
sarà ancora…
(1)“Giriamo in tondo nella notte e siamo consumati dal fuoco”, Idem, Guy Debord, Francia, 1978.
The official definitive biography
The story so far…
In
the beginning of 1993, Giordano Bruno (The Prince of Agony) formed a
black metal band, and he called it EVOL, intending with this term the
Black Principle of Existence, in a dualistic vision of the Whole. Soon
he was joined by Samael von Martin (The Lord of Sorrow) and Suspiria
(The Princess of Disease). Their originality was immediately clear,
mixing together metal music with evocative keyboard songs and female
vocal parts. At the base of their creations there was always a deep
thought, reflecting their Noble Souls. The Search for Truth, and the
concrete critic against the present age troubled their works since the
very beginning. In the first period, they dedicated themselves to the
study of Darkness, and in particular of one of Its forms, known as
Satanism. But soon, their horizons began to grow, as they realised that
the answer to an universal question had to be found in an universal
context. Furthermore, the decadence of the present age, ruled by the
laws of ignorance and hypocrisy, started to affect also the satanic
environment, and so they decided to address their sight to a higher
sphere of Existence, where the true values of spontaneity, authenticity
and virtue were still alive. Imagination, Fantasy, Art, these were the
means they wanted to use in order to express the visions their
contemplative essences had, while seeking Truth. In 1997 they were
joined by two other souls: Demian de Saba (The Count of Insanity) and
T-Rex (The Marquis of Rex Tenebrae). Their mission went on, marching on
the path of Truth, without denying their past, and addressing their
chants to the Noble Souls, both of Darkness and of Light. Everybody
should be unite, in order to fight the Decadence, hoping for a New Age
of Rebirth to come. EVOL now belongs to the Ancient Times, their works
stand as monuments to the endless searching for Truth and Knowledge.
“De Bello Gallico” represents their last tribute to Art and to all the
great people who followed them during their adventure. Everything is
doomed to perish, but the memory should guide us all, because the
Heritage EVOL left is a fundamental path for every Noble Soul in its
travel to Wisdom. Nobody is able to foresee the future, but under the
ashes the flame is still alive and perhaps one day the Phoenix will fly
again. Anger rises from the deep abyss of the soul. Pain is too strong.
Solitude too cold. A new path of Nihilism stands in the horizon,
closer and closer. The circle has to be closed, whatever the price. The
rest is History…
EVOL’s creations so far…
1993, “The Tale of the Horned King”, demo-tape, self produced, sold-out;
1994, “The Dark Dreamquest part I”, demo-tape, Maggot Production, sold-out;
1995, “The Saga of the Horned King”, CD, Adipocere Records;
1996, “Dreamquest”, CD, Adipocere Records;
1998, “Ancient Abbey”, mini-CD, Adipocere Records;
1999, “Portraits”, Adipocere Records;
2000, 7” Picture Ep, Maggot Productions, LIMITED 100 COPIES
2001, “Dies Irae”, CD, reprint of the first two demos + two unreleased tracks, Black Tears of Death
200?, “De Bello Gallico”, double live album, Adipocere Records.
EVOL’s Empire so far…
Giordano Bruno (The Prince of Agony): keyboards and vocals
Suspiria (The Princess of Disease): female vocals
Samael von Martin (The Lord of Sorrow): electric and acoustic guitars
Demian de Saba (The Count of Insanity): drums
T-Rex (The Marquis of Rex Tenebrae): bass
Gates to EVOL so far…
Mail: EVOL, c/o: Giordano B. Folin, c.p.451, 35100 Padova, Italy (IRC required)
Merchandise: Adipocere Records, b.p. 18, 01540 Vonnas, France
Se il Destino lo vorrà
Ci rincontreremo
Aber das Leben ist Krieg
O. Spengler
L'astro del divino si oscura;
gli dei si nascondono, ma non muoiono mai
Ignis Flos