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Gianluca Secco vince il concorso L'Artista che non c'era

È stato la rivelazione del Premio Tenco 2016, vincendo il Premio Tenco-NuovoImaie per la Miglior Interpretazione. Definito una delle “più interessanti promesse del cantautorato italiano” è il vincitore della 14° edizione del concorso L’Artista che non c’era, organizzato dalla rivista L’Isola che non c’era. La serata conclusiva si è svolta sabato 30 giugno sul palco del CPM, dove Secco è stato premiato dopo aver superato le prime due fasi selettive.
Attualmente Secco è in tour in vari locali e teatri italiani e a lavoro sul prossimo disco.
Nel 2016 Gianluca Secco arriva sul palco dell’Ariston, dopo essersi fatto notare al “Tenco Ascolta”, lo scorso luglio. Candidato nel 2015 sezione “Miglior opera prima”, fortemente voluto dal direttore artistico Enrico de Angelis come ospite, che ne ha da subito riconosciuto il talento, Secco ha confermato le sue capacità e la sua originalità con una performance acclamata, ripetutamente, da tutto il pubblico presente in sala.
Il cantautore friulano ha regalato un one man show di spessore, unendo cantautorato, poesia e teatro; tutto scandito da una voce chiara, pulita, forte, che si sovrappone con l’utilizzo della loop station.
Secco ha portato in scena temi sociali della vita quotidiana, stimolando una riflessione seria sul momento storico in cui viviamo. Applauditissimo il monologo sull’Europa di ieri, quella del Muro di Berlino poi “abbattuto in nome della pace, dell’uguaglianza, dell’integrazione fra i popoli”; ritroviamo quello stesso muro oggi ma con una fisionomia diversa, liquida, quella del mare che “piange, prega e divora impercettibili gravità, resti di antiche civiltà”.
Il Tg3 nazionale ha dedicato uno spazio alla performance di Secco durante l’approfondimento sulla seconda serata del Premio Tenco.
La stampa lo ha definito “la perla” dello spettacolo, la “rivelazione tra gli artisti emergenti di quest’ultima edizione”; accostandolo a nomi come quello di Enzo Avitabile, come le due punte di diamante della seconda serata.
Nel 2015 esce per MArteLabel “Immobile”, primo disco di Gianluca Secco, un lavoro ideato, realizzato e plasmato sulla voce, utilizzata in modi differenti tra narrazione, parti solistiche, corali e percussive, in cui si mescolano elementi di musica, poesia, teatro e canzone. Utilizzando fino a 21 parti vocali per uno stesso brano, il disco è un lavoro che va alla ricerca del tratto distintivo dell’autenticità, lontano dalla perfezione tecnica in quanto ricerca di espressione della voce sul piano timbrico, strumentale ed espressivo.
Un album composto da dieci tracce dai titoli chiari, diretti, espliciti, in cui l’idea è quella di creare una doppia anima, quasi fosse un LP, ciascuno con le proprie atmosfere.
L’apertura affidata a “Grido” e alla seguente “Fame” pongono le basi per una costante crescita emotiva, tra i loop corali di “Voce”, il blues intenso di “Ovest Boulevard” e gli esperimenti ritmici affidati all’esecuzione di “Immobile”.
La seconda parte del disco diviene ora più intima, sussurrata, affidata a strumenti come il delicato flauto di “Lento” oppure alla sottile malinconia dell’organetto in “Sapone”, traccia conclusiva del disco che sembra quasi proiettare l’ascoltatore in uno spettacolo da circo, un’immaginaria bolla di sapone che dolcemente continua ad ondeggiare nell’aria... Un disco che per carattere, stile e atteggiamento vuole essere e rimanere unico, irripetibile... Immobile!
 
LINK UTILI
Pagina ufficiale Facebook: www.facebook.com/GianlucaSeccoMusic
Canale ufficiale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCO4CuIqYqctcKxTg8o4LZMw

BIOGRAFIA

Gianluca Secco, nato in Friuli nel 1981, sin da bambino vive in diverse città d'Italia e dell'est Europa a contatto con le più svariate forme musicali che influenzano la sua attività di musicista e gli permettono un gran numero di collaborazioni con gruppi musicali delle scene underground.
Sul finire degli anni '90 nella provincia di Verona è la voce dei Dolcenera (band di estrazione post-rock, noise) con cui pubblica Stanze Spoglie. Collabora inoltre in veste di cantante e poli-strumentista con neXus (rock) e Lavoirlinge (stoner). Nel 2005 si trasferisce a Carpineto Romano, ed è la voce di SenzaEssenzA (hard rock). Con loro pubblica “Vivo Terra e Sangue” e calca importanti palchi del Lazio (Palarockness di Genzano, La Cantinaccia a Giulianello) e della Capitale (Jailbreack, Contestaccio, Alpheus). Nel 2008 finalisti per la regione Lazio al festival MarteLive.
Fin da principio è autore dei testi che canta e sempre nel 2008 pubblica “Postumi di un Passato” (edito per Aletti Editore), una raccolta di racconti visionari dal sapore surreale e ironico. Segue un periodo fitto di reading poetici e collaborazioni come fonico per festival Buskers.
Dal 2010 al 2012 è allievo presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio dove con Virginia Orsini affronta lo studio del canto Jazz. Dal 2012 al 2013 segue invece l'insegnante Susanna Mastini con la quale apprende nozioni di canto Lirico, per poi spostare la sua attenzione sull'uso strumentale della voce. È in questo periodo che inizia a dedicarsi completamente alla produzione di brani originali caratterizzati da arrangiamenti essenziali (per la maggior parte corali) in cui mescola elementi di Musica, Poesia, Teatro e Canzone. Prende forma “Voce” (suo primo spettacolo solista) che, presentato per la prima volta in Agosto 2013 ha toccato finora diverse regioni (Lazio, Abruzzo, Puglia e Marche) e vanta numerose date in locali, club, festival musicali, teatri, gallerie d'arte e festival di arti di strada.
È nel 2014 che Gianluca Secco decide di incidere alcuni dei brani che fanno parte dello spettacolo per farne il disco e il libro “Immobile”, pubblicato il 20 aprile 2015 per MarteLabel.

The Gift (Katie Corfield – Libro I) di Rebecca Daniels

La Redazione Ghost segnala The Gift (Katie Corfield – Libro I) di Rebecca Daniels, pubblicato da Dunwich Edizioni.

Katie Corfield ha un dono: riesce a entrare nella mente delle persone in coma, a guidarle in sogno e infine a riportarle in vita. Con l’aiuto di Matt O’Brien, suo amico e assistente, è riuscita a salvare molte persone. La fama è però un’arma a doppio taglio e Katie lo scopre sulla sua pelle quando viene rapita dal boss Alexander Mancini. L’uomo, incurante delle guerre tra clan che stanno dividendo Boston, ha il solo obiettivo di salvare il figlio Daniel, caduto in coma dopo un tentato omicidio. Mentre Katie è costretta a intervenire da sola in una situazione in cui fallire equivale a morire, Matt cercherà in tutti i modi di raggiungerla nel disperato tentativo di salvarle la vita.

Rischiando di perdere se stessa nei violenti ricordi di Daniel Mancini, Katie scoprirà che l’aggressore del giovane è molto più vicino di quanto creda.


L’AUTRICE
Rebecca Daniels nasce e vive a Boston, dove lavora in un’azienda farmaceutica. The Gift è il suo primo romanzo.

The Gift (Katie Corfield – Libro I)
Autrice: Rebecca Daniels
Editore: Dunwich Edizioni
Codice EAN: 9788899635565
Prezzo di copertina: versione cartacea € 12,90; ebook € 3,99

Transformers - L’ultimo cavaliere di Michael Bay

La Terra sta per essere attaccata dai Decepticon, inviati dalla dea Quintessa. Lo scopo è quello di recuperare un antico bastone che la dea sostiene le sia stato rubato, e che vuole usare per assorbire la forza vitale del pianeta. L'unica speranza di salvezza è affidata ancora una volta a Cade Yaeger, che si allea con la professoressa di Oxford Vivian Wembley e con Sir Burton, ultimo membro di un'antica fratellanza che custodisce il segreto dei Transformers.
Michael Bay è uno dei registi contemporanei che ha premuto maggiormente il pedale del dinamismo sfrenato, per il ritmo impressionante dato alle sequenze d’azione ma anche per la velocità con cui monta ogni singola scena, fosse anche un semplice dialogo. In alcuni casi ha funzionato, in altri meno. Il primo Transformers, del 2007, è innegabilmente un'opera di notevole impatto, non solo spettacolare. Questo quinto capitolo, Transformers - L’ultimo cavaliere (Transformers: The Last Knight), non smentisce la fama che accompagna Bay, ma non si può dire che sia il suo film più riuscito. A ogni buon conto, conferma in maniera inequivocabile che la serie tratta dalla saga d'animazione calza a pennello al modo di fare cinema del regista californiano. Poiché non c'è dubbio che esso vada nella direzione di una ricerca sulla trasformazione e la mutazione, che riguarda innanzitutto proprio la struttura e la forma filmica. Pratica abbastanza comune da almeno tre decenni, in realtà, ma che ai cineasti del nuovo millennio è rimasta l'unica ormai attuabile e su cui lavorare, aggiornandola al contesto hi-tech contemporaneo. Tale pratica contempla com'è ovvio anche un approccio cinefilo onnivoro e che sembra non avere altro fine che il contemplare in maniera ossessiva il divenire dell'immagine (e il suo riprodursi in continuazione) e che comunque Bay riesce nei suoi lavori migliori a mimetizzare all'interno di un contenitore narrativo oliato (quasi) alla perfezione. Non è il caso di Transformers – L'ultimo cavaliere, in cui la volontà di comprimere tante (troppe) situazioni nelle due ore e venti di durata produce un effetto stordente. Eppure il connubio umani/transformers è accompagnato, con ogni probabilità per scelta, da scarti narrativi ed espressivi che proprio quando stridono assumono un valore superiore alla qualità complessiva. Perché è indubbio che Transformers – L'ultimo cavaliere abbia più difetti che pregi. A livello visivo non può vantare la nettezza dei precedenti di Bay e le ambientazioni sono quelle che sono. Il cast inoltre, con Hopkins che fa il lord inglese, Turturro sempre al telefono, non eccelle; il più azzeccato risulta Stanley Tucci, interprete di Merlino in un prologo che sembra quasi una parodia alla Monty Python. Ma, cosa non nuova nel cinema contemporaneo, la palma del miglior personaggio va al robot maggiordomo/tuttofare di Burton, Cogman (in modo dichiarato e ironico ispirato al droide di Guerre stellari C-3PO e simile al K-2SO di Rogue One: A Star Wars Story), senz'altro migliore di quelli in carne e ossa: e su questo qualcuno dovrebbe scrivere (se non è già stato fatto) un trattato.      

Giudizio: **


  • Titolo: Transformers – L’ultimo cavaliere
  • Regia: Michael Bay
  • Sceneggiatura: Art Marcum, Matt Holloway, Ken Nolan 
  • Fotografia: Jonathan Sela
  • Montaggio: Mark Sanger, Roger Barton, John Refoua, Adam Gerstel
  • Musiche: Steve Jablonsky
  • Scenografia: Jeffrey Beecroft
  • Produzione: Hasbro, Di Bonaventura Pictures
  • Anno: 2017
  • Paese di produzione: Stati Uniti d'America
  • Durata: 149’
  • Cast: Mark Wahlberg, Anthony Hopkins, Laura Haddock, Stanley Tucci, John Turturro, Isabela Moner, Josh Duhamel.

(a cura di Roberto Frini)
 

F - Nuovo video degli Herbadelici

HERBADELICI: ECCO IL NUOVO VIDEO!



È finalmente on-line il videoclip di “F”, l’ultimo singolo della storica band lombarda.




Diretto da Francesco Bertola, è uscito in questi giorni il video ufficiale di “F”, il nuovo singolo dei milanesi HERBADELICI.

Videoclip solare e scanzonato, che rispecchia a pieno lo stile Funky della band, e si ripromette di avere ottimi risultati di pubblico e critica proprio come il brano a cui appartiene e che lo ha preceduto.

Il gruppo, nato nel ’06, dopo un breve periodo di pausa è tornato più carico che mai e con una formazione ampliata, pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua storia dopo il successo di Milano non piange, l.p. d’esordio datato ’10.

Buona visione!




F (official video)

HERBADELICI




Ufficio stampa:

DIG UP AGENCY

Melograno di Elena Ramella


La Redazione Ghost segnala Melograno di Elena Ramella, pubblicato da Echos Edizioni.

Melograno esce nel 2016, con Echos Edizioni, inaugurando la collana Horror/Gotica della casa editrice.
Melograno è prima di tutto un sogno, un’allucinazione, un incubo, un viaggio onirico. Ma è anche una grande storia d’amore, una storia di gelosia, una nevrosi. È una galleria di immagini e di quadri, sospesi in un’atmosfera gotica e rarefatta, a tratti cruda e orrida. È la storia di due amori che non hanno scampo, che non possono sfuggire al loro insito istinto di auto distruzione. Sono amori che si fanno male, che si lacerano, che si distruggono. Non c’è spazio per l’amore felice. C’è l’attaccamento, la passione, la perdita di sé nell’altro, il punto in cui tutto diventa insostenibile, e l’unica cosa da fare è perdere, perdere tutto, morsicare il Melograno maledetto, annientare l’amore.
Tutto questo scorre tra le righe, tra le parole, negli spazi, nei punti. Lo stile e la trama si compenetrano, abbandonando una prosa regolare e razionale, seguendo i voli della mente, dell’incubo, dell’immaginazione. Periodi brevi, secchi, staccati, oppure lunghi, lunghissimi, attorcigliati su loro stessi fino a creare un arabesco di parole, come i ricami sulle tende di seta delle stanze dei protagonisti.
Una notte, tra coperte di broccato e siringhe battesimali, nascono la vergine bianca e l’uomo capra, gemelli siamesi, assassini della loro stessa madre. Fin dove può arrivare l’amore, l’amore malato e corrotto, la completa simbiosi. Nella loro stanza, abbandonati a loro stessi, costruiscono un mondo fatto di sete preziose e vini costosi, tra i vizi e i lussi di un amore incestuoso. Prenderanno il melograno maledetto dalle mani del demonio e lo morsicheranno. Il demonio, incarnazione e metafora di tutto quello che porta alla fine un amore, e lo distrugge. I chicchi della fertilità saranno solo carne marcia e putrida. La loro passione, la loro lussuria, il loro vizio saranno il prologo di una danza macabra alle porte dell’inferno, l’inferno della pazzia. Quell’inferno è infatti la sofferenza e la malattia delle loro menti: la gelosia, la paura, l’amore stesso, che tutto distrugge.
In Melograno Elena Ramella cerca di scendere negli abissi della mente, tocca le paure più primordiali, gli istinti più naturali, la paura, la fuga, l’abbandono, la morte. È un terreno che fa paura. Ma è un luogo in cui tutti, prima o poi, passiamo. È impossibile evitarlo. È l’amore. È tutto quello che non si può e non si vuole raccontare.

UN ESTRATTO
Vieni con me. Posso ridarti te stesso. È un affare, non credi? Tu ci dai quarant’anni della tua vita e noi ti ridiamo quello che sei veramente. Ma dovrai darmi davvero tutto. Non potrai tenere niente. Neanche un ricordo, neanche un pezzo di carta. Non saranno tollerate debolezze.”

L'AUTRICE

Elena Ramella, classe 1995, studentessa di Lettere all’Università di Torino. Esordisce nel 2015 con Lettere dalla notte, una raccolta di racconti edita da Edizioni LaGru. Studia un anno in Francia, presso l’Université de Savoie. Nel frattempo continua a pubblicare racconti on-line, collaborando con Readers for Blind, TanteStorie, l’Inquieto Magazine.


Melograno
Autrice: Elena Ramella
Editore: Echos Edizioni
Codice ISBN: 8898824513
Prezzo di copertina: € 10,00

Maluma live session - Terzo Ep di Keplero

I Keplero sono una band di Foggia, formata da Sergio Valerio (vocals & guitar), Luca d'Altilia (bass), Costantino Martino (drums). Il progetto Keplero nasce nel 2013, ispirato dalla figura di questo astronomo/fisico/matematico che per primo si chiese quale fosse la musica che risuona nello spazio, cimentandosi nel riprodurre l'armonia dei pianeti.

Produzioni, Premi & Riconoscimenti:

- 2014: Unitamente ad un numero spropositato di live, pubblicano il loro primo Ep "Keplero" dalle sonorità indie-rock, cantato rigorosamente in lingua inglese.

-2015: Sarà un anno molto prolifico per loro. Partecipano infatti al contest barese per band emergenti "Essere Perfetto" portandosi a casa il primo posto tra numerosissime band della Puglia e non solo. Si aggiudicano così la produzione di un Ep in collaborazione con l'etichetta discografica "Otium Records" e con lo studio di produzione "OWT Garage sound". Partecipano e vincono nell'estate 2015 il premio “Morris Maremonti” tenutosi nella splendida Polignano a mare, che da loro la possibilità di partecipare all' evento di musica indipendente più importante della penisola, il MEI di Faenza (Ottobre-2015). Inoltre, hanno la possibilità di salire sul prestigioso palco de "L'acqua in testa festival" presso la Fiera del Levante a Bari, esibendosi al fianco di altri numerosi artisti provenienti dalla scena musicale italiana ed internazionale (tra cui Ghostpoet, Subsonica).
-2016: Pubblicano il loro secondo Ep "Vanità microscopica" un lavoro definito da alcuni più maturo e dalle intensità sonore più consistenti, nel quale Sergio per la prima volta sperimenta la scrittura dei brani anche in italiano. Partecipano e portano la propria musica su diversi palchi e festival pugliesi.

-2017: Si classificano al terzo posto alla nona edizione del premio “MimmoBucci”, nella suggestiva cornice del Teatro Petruzzelli di Bari. Pubblicano il loro terzo Ep “Maluma live session”, in una veste completamente nuova, rigorosamente live.

Presentazione di “Maluma Live Session”
Maluma Live Session è il terzo EP dei KEPLERO, un’autoproduzione live-in-studio, composto da 4 brani inediti, registrati rigorosamente in presa diretta. Quest’ultimo lavoro è frutto di un’intensa ricerca di nuove suggestioni, di scenari più densi e profondi, in cui si concede largo spazio ai suoni elettronici, riflessivi, ipnotici dei synth. I testi di “Maluma live Session”, ruotano attorno alla controversa natura dell’animo umano, alle scelte che ognuno di noi prima o poi dovrà affrontare, al significato e alla percezione del tempo.
Per l’ascolto dell’Ep Maluma Live Session”:

Tracklist:

1. Remarti contro
2. Il ritorno più breve
3. La (radicale) Trasformazione del cuore umano
4. Ora (Com’é è stare fuori?)

Weblinks:

Nerve di Henry Joost e Ariel Schulman

A seguito di una delusione d'amore, la giovane Vee decide di partecipare al gioco virtuale Nerve, di cui la sua migliore amica, Sidney, è diventata una delle partecipanti più votate. Attraverso la prima sfida conosce un altro giocatore, il misterioso Ian. Dopo una serie di avventure Vee scoprirà quale segreto nasconde il compagno.Nella prima metà degli anni Ottanta i computer cominciarono a essere protagonisti di vari film: Tron, Wargames – Giochi di guerra, Electric Dreams, eccetera. Da allora, il progresso esponenziale dell'offerta tecnologica non è stato accompagnato da un miglioramento della produzione cinematografica. Che, anzi, è scaduta in maniera irreversibile. Persino realizzare con una certa intelligenza un semplice film fanta-avventuroso sembra diventata un'impresa. Nerve è l'esempio evidente di tutto ciò. Ci si chiede se non sarebbe meglio far arrivare nelle sale i capolavori di un maestro come Kiyoshi Kurosawa, invece di un’opera così mediocre, distribuita tra l’altro nientemeno che da 01 Distribution (Rai Cinema). Dispiace persino dover dare addosso al film diretto da Ariel Schulman e Henry Joost (autori nel 2011 e 2012 di Paranormal Activity 3 e Paranormal Activity 4), perché l’idea di partenza non è male, anche se non così originale come potrebbe sembrare, e faceva sperare in qualcosa di meglio. Può ricordare persino il racconto di Robert Sheckley “La settima vittima”, a voler essere pignoli. Un (lontano) parente tanto nobile non è servito tuttavia a tracciare il percorso da seguire. Registi e sceneggiatori infatti hanno preferito sviluppare gli aspetti più prevedibili e di bassa lega (il motivo che spinge la protagonista a partecipare al gioco è di una banalità sconcertante), intrecciando la consueta storia sentimentale a momenti d’azione nemmeno tanto spettacolari. Il finale stempera oltretutto la parvenza di condanna di un certo utilizzo di internet ormai sempre più (tristemente) consueto. In sostanza il solito modo ipocrita che permette agli autori di tirare un colpo al cerchio e uno alla botte, senza scontentare nessuno. Poche le immagini degne di nota. La simbolica inquadratura finale di Vee e Ian seduti vicino alla giostra è una di queste. Il resto del film però non riesce ad essere altrettanto suggestivo.
  
Giudizio: *

  • Titolo: Nerve
  • Regia: Henry Joost, Ariel Schulman
  • Sceneggiatura: Jessica Sharzer (dal racconto di Jeanne Ryan)
  • Fotografia: Michael Simmonds
  • Montaggio: Madeleine Gavin, Jeff McEvoy
  • Musiche: Rob Simonsen
  • Scenografia: Chris Trujillo
  • Produzione: Allison Shearmur Productions, Keep Your Head Productions, Supermarche
  • Anno: 2017
  • Paese di produzione: Stati Uniti d'America
  • Durata: 96'
  • Cast: Emma Roberts, Dave Franco, Emily Meade, Juliette Lewis, Machine Gun Kelly.
   
(a cura di Roberto Frini)

L'era della dissonanza di Matteo Barbieri

La redazione Ghost segnala L'era della dissonanza di Matteo Barbieri, pubblicato da Kipple Edizioni. Il romanzo ha vinto l'edizione 2013 del Premio Kipple.


In un ipotetico presente/futuro l'umanità è colpita da un evento su scala globale chiamato Vuoto Storico: le persone perdono conoscenza poi si risvegliano, alcuni nel giro di pochi minuti, altri dopo mesi o anni. Il mondo è cambiato, sembra che la gente non segua più le stesse regole; cambiano sia la società che le relazioni. Anche perché il mondo ha perso un brevissimo pezzetto di storia: nei minuti in cui tutti erano dormienti ogni cosa si è fermata e qualcosa è cambiato. La causa sembra sì risalire all'evento in sé, il Vuoto Storico, ma anche alle sue conseguenze a lungo termine.
È proprio nell'indagine su queste conseguenze e su cosa sia davvero avvenuto che ruota il romanzo, che si costruisce su varie linee narrative con punti di vista diversi ma complementari. I protagonisti sono soprattutto scienziati alla ricerca del perché, ognuno tramite i propri mezzi e con i propri obiettivi. L'indagine principale riguarda quello che ancora è in atto: una sorta di radiazione di fondo che sta guidando i cambiamenti mentali dell'umanità. Si prospetta persino una nuova tappa evolutiva. Tutto ciò non si esplicita in forma di storia, ma come elemento di sfondo delle vicende dei protagonisti del mosaico.
Alcuni dei personaggi: il dottor Quinter, psicologo, che ha in cura Maicol, un ragazzo salvato da uno tsunami su un atollo in mezzo all'oceano. Quinter è convinto che sia in atto una manipolazione delle persone collocate nei ruoli chiave nella vita della città di Barrakay. Mem, giovane donna scienziata, che instaura una relazione con un presunto scienziato concorrente e rischia la vita in un attentato a sua insaputa. Vi sono altri due scienziati, Tam e Gabriel, esplorano la fascia costiera della regione del Quetzal dove vivono alcune comunità isolate. Il Fotografo, infine, si imbatte nella Città di Frontiera, luogo irradiato in modo molto potente dalla stessa fonte che è stata la causa del Vuoto.
Ognuno di loro arriva a modo suo a comprendere un pezzetto di verità, ma ciascuno è intrappolato nella sua visione parziale. A mettere insieme le cose guardando al disegno complessivo ci pensa Jean Jaques, enigmatico personaggio che veste i panni del “mago” che tira le fila. In questo come in altri elementi del libro, ci sono assonanze con il fantasy (almeno il fantasy a sfondo apocalittico) ancor più che con la vera e propria fantascienza.
Il romanzo mette al centro le vite dei protagonisti alla ricerca della propria identità in un mondo che è cambiato e che stentano ad accettare, ognuno per le proprie ragioni. Il fondale fantastico (fantascientifico e fantasy) viene lasciato appunto sullo sfondo: non vi sono importanti spiegazioni e tanti elementi sono lasciati all'interpretazione. Il libro apre uno scenario che potenzialmente sarebbe esplorabile all'infinito. Non va quindi letto cercando una trama appagante ma godendo delle variegate sfaccettature offerte e della diversità di stili.


L'AUTORE

Matteo Barbieri è nato nella selvaggia  regione  del  Quetzal,. Oggi  vive  e  lavora  a  Reggio Emilia.  La  scrittura  lo  attrae  sin  da  bambino  e  si  considera  un  vorace  lettore di  (quasi)  tutti  i  generi. Inizia  pubblicando  alcuni  racconti  su  webzine  Tellus  Folio  di  Gordiano Lupi)  e  antologie  (Bassa  Marea  di  Historica  Editrice),  per  poi  vincere  il premio  nazionale  Kipple  2013  per  il  miglior  romanzo  fantastico  con  L'Era della  Dissonanza,  pubblicato  da  Kipple  Edizioni  nel  2014.   In   seguito  pubblica  il  saggio  breve   Il  Signore  delle  Torri all'interno  del  volume  Stephen  King:  L’altra  metà  oscura  curato  da  Lorenzo Ricciardi  (Weird  Books  2015).  Il  suo  riconoscimento  più  recente  è  il  titolo di  finalista  dell’edizione  2016  del  premio  nazionale  Mario  dall’Arco,  per una  raccolta  di  racconti  fantastici ancora inedita. Come   appassionato   di   musica   rock,   scrive   e   traduce   per   i   portali Rockinfreeworld e  NeilYoungTradotto. 

 
L'era della dissonanza
Autore: Matteo Barbieri
Editore: Kipple Edizioni
Codice EAN: 9788895414973
Prezzo ebook: € 1,99
Prezzo di copertina versione cartacea: € 15,00 (solo sul sito  http://www.kipple.it)

Heroes in haiku, il nuovo concorso di RiLL

HEROES IN HAIKU, il nuovo concorso di RiLL
Scadenza: 5 settembre 2017

Sono aperte sino al 5 settembre 2017 le iscrizioni per il concorso HEROES IN HAIKU, organizzato dall’associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare col supporto del festival internazionale Lucca Comics & Games.

HEROES IN HAIKU è un concorso gratuito.
Possono partecipare tutte le composizioni formate dall’insieme di una fotografia e di un componimento poetico di ispirazione giapponese (l’haiku, appunto: un semplice componimento poetico di tre versi).
Il tema del concorso è “Heroes”, in linea col tema dell’edizione 2017 del festival di Lucca.

Il tema “Heroes” va inteso, in ciascuna composizione partecipante, nel senso di:
A) eroi dell’immaginario fantastico (personaggi di fumetti, libri, film, giochi di ruolo o di carte, videogiochi etc.);
B) chi contribuisce a dare vita a Lucca Comics & Games (visitatori, ospiti, autori, membri di community partecipanti al festival etc.).

La selezione delle composizioni finaliste sarà svolta da RiLL. Le opere partecipanti saranno valutate in forma anonima (cioè senza che i giurati del concorso conoscano il nome degli autori).
RiLL assegnerà a una fra le composizioni finaliste il premio speciale della giuria, pari a 200 euro.

Inoltre, tutte le opere finaliste
A) saranno pubblicate (senza alcun costo per i rispettivi autori) nell’antologia 2017 della collana “Mondi Incantati – Racconti fantastici dal Trofeo RiLL e dintorni” (ed. Wild Boar), curata da RiLL, che sarà presentata in occasione del festival internazionale Lucca Comics & Games 2017;
B) saranno esposte al pubblico di Lucca Comics & Games 2017. I visitatori della manifestazione potranno votare le opere finaliste, determinando così i risultati del concorso.

La cerimonia di premiazione di HEROES IN HAIKU si svolgerà a Lucca Comics & Games 2017 (1-5 novembre).

Con HEROES IN HAIKU l’associazione RiLL vuole festeggiare i propri venticinque anni di attività: una buona occasione per lanciare un nuovo concorso, di argomento non strettamente letterario (diversamente dai concorsi Trofeo RiLL e SFIDA, entrambi rivolti ai racconti fantastici, che RiLL organizza rispettivamente dal 1994 e dal 2006).
Si può partecipare a HEROES IN HAIKU con una o più composizioni, sia in forma individuale (autore singolo) sia in forma collettiva (es. un autore per la fotografia, un autore per l’haiku).
Le fotografie possono contenere sia soggetti inanimati sia soggetti umani (es. primi piani, figure intere, gruppi o singoli, in costume o no, riconoscibili o no).
Tutte le fotografie e gli haiku inviati al concorso devono essere originali e nella piena proprietà artistica degli autori partecipanti.

Per maggiori informazioni su HEROES IN HAIKU si rimanda al bando di concorso (in attach) e al sito di RiLL, che ospita una sezione ad hoc.

Per contattare lo staff di RiLL:
www.rill.it
www.rill.it/?q=node/805
fotohaiku@rill.it

fonte: Associazione RiLL

La notte chiama di Nicola Lombardi e Luigi Boccia

La notte chiama di Nicola Lombardi e Luigi Boccia. Pubblicato da Delos Digital nella collana Odissea Digital curata da Franco Forte.

Nel 2010 Michele Corsini è il nuovo direttore di Villa Olmo, albergo che, negli anni settanta, ha visto verificarsi una cosiddetta tragedia della follia. Fabio Mistretta, allora direttore, sconvolto dalla scoperta della gravidanza della figlia Arianna, una ragazzina dislessica di sedici anni, aveva ammazzato la ragazza, la moglie e sette villeggianti.
Questo romanzo ha una struttura composita, formata dall'intersecarsi di estratti dal diario di Michele Corsini, da un libro scritto da un giornalista sulla tragedia degli anni settanta, della narrazione in primo piano di Fabio Mistretta, di alcuni articoli di giornale, infine della narrazione in seconda persona dal punto di vista di Michele Corsini, della cameriera Lorenza e di Arianna.
È una storia nera di fantasmi scritta con una prosa ricercata, bradburiana.
Di fantasmi perché molto è rimasto irrisolto dalla tragedia di Fabio Mistretta.
Poi ci sono i suoi messaggi (a Dio, a sé stesso) scritti sulla sua bibbia e i messaggi scritti dalla figlia dislessica, che Michele Corsini riesce a interpretare.
Michele cerca la verità e, una volta scoperta, capisce quale è il suo ruolo nella storia di Villa Olmo e decide di proseguire fino alla fine. Fino all'inevitabile.
Romanzo “difficile”, che richiede l'attenzione costante del lettore. Decisamente non è una lettura da ombrellone. Nicola Lombardi e Luigi Boccia non consentono che chi li legge si distragga o che non abbia la pazienza di aspettare.
Così come la verità è rivelata al protagonista, nello stesso modo verrà rivelata al lettore che avrà l'intelligenza di attendere. Un'attesa che, data la struttura accattivante, lo stile evocativo spesso, volutamente e intelligentemente, sopra le righe, non è pesante.
Un'attesa che dà piacere. Il piacere della lettura. Che deriva dal piacere dell'affabulazione degli autori. Non tutti gli scrittori riescono a coinvolgere i lettori nelle loro trame come fanno Lombardi e Boccia.
A costoro andrebbe sicuramente tributato il plauso da critici e recensori di stampe blasonate. Ahimè siamo in Italia. Dove l'horror non tira. Non vende. Perché non abbiamo una cultura e una storia del gotico e bla, bla, bla. Tutte stronzate che non perché sono ripetute a manetta, diventano verità.
Se i (re) censori avessero coraggio, romanzi così sarebbero in vetta alle classifiche di vendita. O perlomeno sarebbero consigliati come libri da leggere assolutamente.
Per ora, per quello che vale, io, personalmente, ne consiglio la lettura.
E ora vado. La notte mi chiama.

GLI AUTORI

Nicola Lombardi esordisce nel 1989 con la raccolta Ombre – 17 racconti del terrore. Suoi sono i romanzi tratti dai film di Dario Argento Profondo Rosso e Suspiria editi da Newton & Compton. Collabora per diversi anni con il mensile di cultura fantastica Mystero e cura varie traduzioni per le edizioni Profondo Rosso.
Tra le sue pubblicazioni: le raccolte di racconti I racconti della piccola bottega degli orrori, La fiera della paura, Striges; e i romanzi I Ragni Zingari (con il quale nel 2013 vince il Premio Polidori), Madre Nera e La Cisterna. Cura mensilmente la rubrica di recensioni letterarie La libreria d'annata sul sito Letteratura Horror. È membro dell'Horror Writers Association.

Luigi Boccia, sceneggiatore e regista, ha pubblicato i romanzi Confessionale Nero (1997), La Janara (2007), Leonardo Da Vinci e la finestra sul tempo (2014) e La notte chiama (Delos Digital con Nicola Lombardi). Ha curato diverse antologie, tra le quali Fame – La trilogia cannibale, La stagione della Follia, Malefica e Il paese dell'oscurità. È autore dei saggi Arcistreghe, Licantropi, Cinemalab e Il cinema digitale. Per la Star Comics ha ideato con Sergio Stivaletti la serie a fumetti Factor – V. E' stato direttore di diverse testate, tra cui SciFi Now e Weird Tales Italia. Attualmente dirige la rivista del cinema fantastico internazionale Weird Movies e, per Delos Digital, la collana Horror Story.

La notte chiama
Autori: Nicola Lombardi e Luigi Boccia
Editore: Delos Digital
Collana: Odissea Digital
Codice EAN: 9788867759675
Prezzo ebook: € 2,99
a cura di Luca Bonatesta
(lucabonatesta71@gmail.com)

Le cose oscure di Christian Sartirana


Le cose oscure di Christian Sartirana, racconto lungo pubblicato da Delos Digital nella collana Horror Story diretta da Luigi Boccia.

Mauro Mosca, restauratore di quadri, riceve l'incarico dal vecchio benestante Calvo di rimuovere un dipinto realizzato sopra un altro. Il dipinto superiore rappresenta una porta. Cosa si cela dietro di essa? Quali misteri? Quali orrori? Quali visioni?
Il quadro originale è stato realizzato dal giovane pittore Aurelio Rotondino, avo di Calvo, che il popolo superstizioso riteneva in odore di diabolicità e/o stregoneria.
Ma era solo la superstizione del popolino? Qual era la verità che il pittore aveva voluto raffigurare con la sua opera? Forse realtà provenienti da altre dimensioni cosmiche.
Christian Sartirana si concede il suo tempo. Procede con calma nel far raccontare al vecchio Calvo le vicende drammatiche e allucinanti di Aurelio Rotondino.
Tutto procede con una narrazione coinvolgente e ottimamente calibrata in un crescendo di orrore fino alla terribile rivelazione finale.
Un ottimo racconto lungo di ispirazione lovecraftiana (il vecchio condivide in pieno la filosofia cosmica e anti-antropocentrica dello scrittore di Providence) che va oltre l'ispirazione originaria per approdare a una personale narrazione potente, oscura e inquietante.
Una curiosità: Christian Sartirana, per scrivere il racconto, si è ispirato ai quadri del pittore surrealista Giuseppe Marotto, che ha un cameo nella storia.

L'AUTORE

Christian Sartirana è nato l'11 novembre del 1983 a Casale Monferrato. Autodidatta, lavora come artigiano rilegatore e restauratore di libri antichi ed è da sempre appassionato di storie del terrore. Ha esordito come autore nel 2013 con il racconto sci-fi/horror Le Croste sulla rivista Quasar. Nel 2014 è uscita la sua prima antologia personale di racconti Una collezione di cattiverie con Il Foglio Letterario. Nel 2015 è apparso con il racconto Blocco creativo nell'antologia di storie nere Malombre. Si è classificato secondo al Premio Polidori con il racconto di ispirazione lovecraftiana La gente della marea. Nel 2016 è apparso con il racconto Gabbie nella raccolta Sotto un cielo rosso sangue.

Le cose oscure
Autore: Christian Sartirana
Editore: Delos Digital
Collana: Horror Story
Codice EAN: 9788865309452
Prezzo ebook: € 2,99

a cura di Luca Bonatesta
(lucabonatesta71@gmail.com)

Wake Myself Up - Primo video per i The Room

Quattro amici, una metropoli e una videocamera. Questa è stata la base di partenza per il primo The Room. Niente sceneggiature, niente scenografie, niente fronzoli. Diretti, come diretto è il sound di Wake Myself Up, videoclip della band astigiana
A Milano, le riprese si sono susseguite di getto, proprio per trasmettere il più possibile la spensieratezza, la freschezza ed il legame che unisce i componenti della band. Aggiungete al tutto la frenesia ed il melting pot che offre il capoluogo lombardo ed ecco che le immagini scivolano veloci sul groove da dancefloor del brano.
Il brano scelto, Wake Myself Up, che dà il titolo all’EP della band, presenta un testo introspettivo, di rivalsa, che sottolinea come la possibilità di riemergere dal fondo possa anche passare attraverso il supporto dell’unica persona capace di farci mancare il fiato (“I find a little sweet dream, that make me breathless now…”).
In conclusione, la scenografia “urban”, con un’occhio di riguardo per l’arte dei writers, supporta con efficacia le sonorità metropolitane che i The Room propongono in questo loro lavoro d’esordio.
Link al video di Wake Myself Up:
 
The Room – Biografia
Nuova realtà musicale dell’astigiano, nata a metà 2016 dall’idea di Andrea Cottone e Simone Leone, è un progetto che cerca ispirazione dal vasto panorama delle sonorità elettroniche, per creare un perfetto mix di elettronica e funky, un amalgama sonoro dalle melodie graffianti e dalle ritmiche di basso corpose.
A Maggio 2017, la band auto produce un primo EP di cinque tracce, al quale segue la realizzazione di un videoclip di un brano dello stesso. Il singolo Wake Myself Up esce sulla pagina Facebook e sul canale Youtube della band a Giugno 2017.
 
Line-up:
Giulia Bottini (Voce)
Davide Leone (Chitarra)
Simone Leone (Basso)
Andrea Cottone (Synths/Programs)
 
Credits:
Music & Lyrics: The Room
Production: The Room
Artistic production: The Room
Mix & Master: Luca Motto
Recording: Luca Motto

Video Subject: The Room
Video production & screenplay: The Room
Starring: The Room
 
weblinks:
Instagram: #theroommusicband

Edward Mani di Forbice – Qualche anno dopo

La Redazione Ghost segnala Edward Mani di Forbice – Qualche anno dopo, un graphic novel di Tim Burton, Leth e Raush, pubblicato da Nicola Pesce Editore.
Dal genio di Tim Burton torna l’immortale personaggio dalle mani di forbice in un’avventura inedita, seguito di quanto accaduto nella pellicola del grande regista.
Fin da quando fu proiettato per la prima volta nei cinema, nel lontano 1990, Edward Mani di Forbice divenne un film di culto, lanciando un giovane e smunto Johnny Depp come attore di primo piano di Hollywood.
Il protagonista era un “essere artificiale” creato da un inventore che lo amava come un figlio. Purtroppo il suo creatore morì prima di poterlo completare, lasciandolo così senza delle vere e proprie mani: con delle forbici provvisorie al posto delle dita.
Il volto pallido di Edward, così, è pieno di ferite di taglio, come un bambino che non sappia ancora badare a se stesso.
Questa opera non avrebbe potuto non assurgere a simbolo di una generazione: i tratti gotici perfettamente inseriti nei nostri giorni, la malinconica tristezza di un essere creato senza mani, e perciò in un certo senso senza anima, senza identità, che cerca se stesso nelle proprie debolezze e si riscopre più umano delle persone “vere”.
Questo fumetto non è un pedissequo adattamento del film, che di per sé avrebbe avuto poco senso data la perfezione della pellicola. Si tratta invece di una storia nuova, poetica come l’originale, gotica e toccante.
Sono passati tanti anni, ed Edward non è invecchiato di un giorno. Il suo è sempre lo stesso sguardo triste e pensieroso. Scopre che il suo inventore aveva anche un altro progetto nello scantinato e gli dà vita seguendo le istruzioni che trova sopra un diario. Ma la nuova creatura è di temperamento malvagio, e fugge.
Comincia a spaventare gli abitanti della città che si rivolteranno una seconda volta contro Edward, credendo che sia lui la causa di tutto.
La storia si apre con Mess, in tutto e per tutto identica alla sua nonna, Kim, che bussa al cancello di Edward e lo incontra. Lui la scambia per la donna che aveva amato un tempo, ma l’equivoco è presto chiarito. Insieme lotteranno contro la nuova creatura, e Mess riscoprirà quanto di vero ci fosse nelle fiabe che la nonna le raccontava quand’era piccola.


Edward Mani di Forbice – Qualche anno dopo
Autori: Tim Burton, Leith e Raush
Editore: Nicola Pesce
Codice ISBN: 9788888893969
Prezzo di copertina: € 19,90

I livellatori di Simonetta Santamaria

I livellatori di Simonetta Santamaria. Pubblicato da Delos Digital nella collana Horror Story diretta da Luigi Boccia.

Ho bisogno della mia solitudine per poter ospitare in ogni momento le mie puttane: Ansia, Emozione e Morte.” Dice così, nel primo capitolo del romanzo breve I livellatori, Aldo Guzman, autore di bestsellers nel campo dei thriller.
Per come si racconta, Guzman appare subito antipatico: pieno di sé, arrogante, troppo ubriaco di successo. Dopo l'affermazione sopra citata fa l'elenco di tutto quello che perde a non avere una vita sociale: moglie e figli rompicoglioni, amici che si prendono la briga di entrare a casa sua quando vogliono, tutte le possibili interazioni col prossimo che egli considera dal lato più negativo possibile.
Ma arriva il momento per Aldo Guzman di confrontarsi coi propri fantasmi. Aggiungere altro alla trama significherebbe inevitabilmente fare spoiler, dato che la narrazione di Santamaria parte dalla sorpresa come elemento di partenza e utilizza tale elemento fino alla fine.
Simonetta Santamaria non ci risparmia le scene più crude e procede dall'inizio alla fine con uno stile semplice e chiaro, ma con una struttura narrativa complessa e raffinata.
L'ispirazione kinghiana (Misery non deve morire) è alquanto scoperta, ma lo è in chiave surreale e metaletteraria, quindi pirandelliana (il Pirandello dei Sei personaggi in cerca di autore).
I livellatori è una riflessione in narrativa sui processi creativi di uno scrittore, sullo strano legame che si instaura sempre e comunque (a prescindere che si scrivano bestseller o romanzi per cento lettori) tra lui e la sua opera e i suoi personaggi, tra l'autore e i lettori.
Santamaria, però, non scrive un saggio, ma un'opera letteraria orrorifica avvincente e divertente, carica di consapevole ironia.

L'AUTRICE

Simonetta Santamaria, giornalista, scrittrice, Premio Lovecraft XI e Fantastique/I Fantasy Horror Award, vive e lavora a Napoli. Irriducibile motociclista, ama i gatti, i viaggi avventurosi, suonare la batteria e Stephen King.
I suoi saggi illustrati Vampiri – Da Dracula a Twilight e Licantropi – I figli della luna (Gremese) sono tradotti in Francia e in Spagna.
Ha scritto i romanzi Dove il silenzio muore (CentoAutori), Io vi vedo (Tea/Tre60), Seguimi nel Buio (Ioscrittore/GeMS) e la raccolta di racconti Donne in noir (Il Foglio). Ha partecipato a numerose antologie di prestigio, tra cui Eros e Thanatos (Giallo Mondadori) e The Beauty of Death (Indipendent Legions) insieme ad autori come Ramsey Campbell e Peter Straub. Ha inoltre contribuito, proprio in qualità di conoscitrice di Stephen King, a diverse pubblicazioni sul Re.
È membro della Horror Writers Associations.
Il quotidiano La Repubblica l'ha definita una delle “signore della suspense made in Naples”.


I livellatori
Autrice: Simonetta Santamaria
Editore: Delos Digital
Collana: Horror Story
Codice EAN: 9788825401387
Prezzo ebook: € 2,99

a cura di Luca Bonatesta
(lucabonatesta71@gmail.com)

Non ti faccio niente di Paola Barbato

La Redazione GHoST segnala Non ti faccio niente di Paola Barbato, pubblicato da Piemme Edizioni.

1983. L'uomo seduto nella macchina blu è nuovo di quelle parti, ma Remo non ha paura, non sa che cosa sia un estraneo. L'uomo ha tra le mani un passerotto caduto dal nido, almeno così dice, e chiede a Remo di aiutarlo a prendersene cura. Il bambino, sette anni passati quasi tutti per strada, che i genitori hanno altri pensieri, non esita neppure per un attimo. E sale. Tre giorni dopo viene restituito alla famiglia, illeso nel corpo e nell'anima; racconta di un uomo biondo, bellissimo, che lo ha riempito di regali e che ha giocato con lui, come nessun adulto aveva mai fatto. Non è la prima volta che succede e non sarà l'ultima. Trentadue bambini in sedici anni. Tutti tenuti per tre giorni da un uomo che cerca di realizzare i loro desideri e li restituisce alla famiglia, felici. Quando la polizia comincia a collegare i rapimenti lampo, l'uomo scompare.

2015. Il padre di Greta non è mai arrivato una sola volta in ritardo a prenderla. Ma lo sgomento negli occhi della maestra gli fa capire che qualcosa non va, perché Greta a scuola non è mai entrata. Scompare così, la figlia di Remo Polimanti, come lui era scomparso trent'anni prima. Anche lei viene subito restituita alla famiglia, ma priva di vita. Greta non è che la tappa iniziale di una scia di sangue che collega i figli dei bambini rapiti anni prima. Ma perché il rapitore "buono" si è trasformato in un assassino? O forse c'è qualcuno che intende emularlo. O sfidarlo. O punirlo.

In un'inquietante e tormentata danza di ombre e luci, Paola Barbato ci conduce fin dentro le nostre paure più grandi, facendo sanguinare ferite mai guarite davvero.

L'AUTRICE
Paola Barbato è nata nel 1971. Milanese di nascita, bresciana d'adozione, prestata a Verona dove vive con il compagno, tre figlie e tre cani. Scrittrice e sceneggiatrice di fumetti, principalmente di Dylan Dog, ha pubblicato tre romanzi thriller per Rizzoli: Bilico, Mani nude (vincitore del Premio Scerbanenco), Il filo rosso. Ha scritto il soggetto e co-sceneggiato per la Filmmaster la fiction Nel nome del male, con Fabrizio Bentivoglio, per la regia di Alex Infascelli. Nel mese di settembre 2016 ha pubblicato su Wattpad il romanzo Non ti faccio niente, riscuotendo grande successo tra gli utenti.
  
Non ti faccio niente
Autrice: Paola Barbato
Editore: Piemme Edizioni
Codice ISBN: 9788856660005
Prezzo di copertina versione cartacea: € 17,50
Prezzo ebook: € 7,99