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Gianluca Secco vince il concorso L'Artista che non c'era
È
stato la rivelazione del Premio Tenco 2016, vincendo il Premio
Tenco-NuovoImaie per la Miglior Interpretazione. Definito una delle
“più interessanti promesse del cantautorato italiano” è il
vincitore della 14° edizione del concorso L’Artista che non c’era,
organizzato dalla rivista L’Isola che non c’era. La serata
conclusiva si è svolta sabato 30 giugno sul palco del CPM, dove
Secco è stato premiato dopo aver superato le prime due fasi
selettive.
Attualmente
Secco è in tour in vari locali e teatri italiani e a lavoro sul
prossimo disco.
Nel
2016 Gianluca Secco arriva sul palco dell’Ariston, dopo essersi
fatto notare al “Tenco Ascolta”, lo scorso luglio. Candidato nel
2015 sezione “Miglior opera prima”, fortemente voluto dal
direttore artistico Enrico de Angelis come ospite, che ne ha da
subito riconosciuto il talento, Secco ha confermato le sue capacità
e la sua originalità con una performance acclamata, ripetutamente,
da tutto il pubblico presente in sala.
Il cantautore friulano ha regalato un one man show di spessore, unendo cantautorato, poesia e teatro; tutto scandito da una voce chiara, pulita, forte, che si sovrappone con l’utilizzo della loop station.
Il cantautore friulano ha regalato un one man show di spessore, unendo cantautorato, poesia e teatro; tutto scandito da una voce chiara, pulita, forte, che si sovrappone con l’utilizzo della loop station.
Secco
ha portato in scena temi sociali della vita quotidiana, stimolando
una riflessione seria sul momento storico in cui viviamo.
Applauditissimo il monologo sull’Europa di ieri, quella del Muro di
Berlino poi “abbattuto in nome della pace, dell’uguaglianza,
dell’integrazione fra i popoli”; ritroviamo quello stesso muro
oggi ma con una fisionomia diversa, liquida, quella del mare che
“piange, prega e divora impercettibili gravità, resti di antiche
civiltà”.
Il Tg3 nazionale ha dedicato uno spazio alla performance di Secco durante l’approfondimento sulla seconda serata del Premio Tenco.
La stampa lo ha definito “la perla” dello spettacolo, la “rivelazione tra gli artisti emergenti di quest’ultima edizione”; accostandolo a nomi come quello di Enzo Avitabile, come le due punte di diamante della seconda serata.
Il Tg3 nazionale ha dedicato uno spazio alla performance di Secco durante l’approfondimento sulla seconda serata del Premio Tenco.
La stampa lo ha definito “la perla” dello spettacolo, la “rivelazione tra gli artisti emergenti di quest’ultima edizione”; accostandolo a nomi come quello di Enzo Avitabile, come le due punte di diamante della seconda serata.
Nel
2015 esce per MArteLabel “Immobile”, primo disco di Gianluca
Secco, un lavoro ideato, realizzato e plasmato sulla voce, utilizzata
in modi differenti tra narrazione, parti solistiche, corali e
percussive, in cui si mescolano elementi di musica, poesia, teatro e
canzone. Utilizzando fino a 21 parti vocali per uno stesso brano, il
disco è un lavoro che va alla ricerca del tratto distintivo
dell’autenticità, lontano dalla perfezione tecnica in quanto
ricerca di espressione della voce sul piano timbrico, strumentale ed
espressivo.
Un album composto da dieci tracce dai titoli chiari, diretti, espliciti, in cui l’idea è quella di creare una doppia anima, quasi fosse un LP, ciascuno con le proprie atmosfere.
L’apertura affidata a “Grido” e alla seguente “Fame” pongono le basi per una costante crescita emotiva, tra i loop corali di “Voce”, il blues intenso di “Ovest Boulevard” e gli esperimenti ritmici affidati all’esecuzione di “Immobile”.
La seconda parte del disco diviene ora più intima, sussurrata, affidata a strumenti come il delicato flauto di “Lento” oppure alla sottile malinconia dell’organetto in “Sapone”, traccia conclusiva del disco che sembra quasi proiettare l’ascoltatore in uno spettacolo da circo, un’immaginaria bolla di sapone che dolcemente continua ad ondeggiare nell’aria... Un disco che per carattere, stile e atteggiamento vuole essere e rimanere unico, irripetibile... Immobile!
Un album composto da dieci tracce dai titoli chiari, diretti, espliciti, in cui l’idea è quella di creare una doppia anima, quasi fosse un LP, ciascuno con le proprie atmosfere.
L’apertura affidata a “Grido” e alla seguente “Fame” pongono le basi per una costante crescita emotiva, tra i loop corali di “Voce”, il blues intenso di “Ovest Boulevard” e gli esperimenti ritmici affidati all’esecuzione di “Immobile”.
La seconda parte del disco diviene ora più intima, sussurrata, affidata a strumenti come il delicato flauto di “Lento” oppure alla sottile malinconia dell’organetto in “Sapone”, traccia conclusiva del disco che sembra quasi proiettare l’ascoltatore in uno spettacolo da circo, un’immaginaria bolla di sapone che dolcemente continua ad ondeggiare nell’aria... Un disco che per carattere, stile e atteggiamento vuole essere e rimanere unico, irripetibile... Immobile!
LINK UTILI
Pagina ufficiale Facebook: www.facebook.com/GianlucaSeccoMusic
Canale ufficiale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCO4CuIqYqctcKxTg8o4LZMw
Pagina ufficiale Facebook: www.facebook.com/GianlucaSeccoMusic
Canale ufficiale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCO4CuIqYqctcKxTg8o4LZMw
BIOGRAFIA
Gianluca Secco, nato in Friuli nel 1981, sin da bambino vive in diverse città d'Italia e dell'est Europa a contatto con le più svariate forme musicali che influenzano la sua attività di musicista e gli permettono un gran numero di collaborazioni con gruppi musicali delle scene underground.
Sul finire degli anni '90 nella provincia di Verona è la voce dei Dolcenera (band di estrazione post-rock, noise) con cui pubblica Stanze Spoglie. Collabora inoltre in veste di cantante e poli-strumentista con neXus (rock) e Lavoirlinge (stoner). Nel 2005 si trasferisce a Carpineto Romano, ed è la voce di SenzaEssenzA (hard rock). Con loro pubblica “Vivo Terra e Sangue” e calca importanti palchi del Lazio (Palarockness di Genzano, La Cantinaccia a Giulianello) e della Capitale (Jailbreack, Contestaccio, Alpheus). Nel 2008 finalisti per la regione Lazio al festival MarteLive.
Fin da principio è autore dei testi che canta e sempre nel 2008 pubblica “Postumi di un Passato” (edito per Aletti Editore), una raccolta di racconti visionari dal sapore surreale e ironico. Segue un periodo fitto di reading poetici e collaborazioni come fonico per festival Buskers.
Dal 2010 al 2012 è allievo presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio dove con Virginia Orsini affronta lo studio del canto Jazz. Dal 2012 al 2013 segue invece l'insegnante Susanna Mastini con la quale apprende nozioni di canto Lirico, per poi spostare la sua attenzione sull'uso strumentale della voce. È in questo periodo che inizia a dedicarsi completamente alla produzione di brani originali caratterizzati da arrangiamenti essenziali (per la maggior parte corali) in cui mescola elementi di Musica, Poesia, Teatro e Canzone. Prende forma “Voce” (suo primo spettacolo solista) che, presentato per la prima volta in Agosto 2013 ha toccato finora diverse regioni (Lazio, Abruzzo, Puglia e Marche) e vanta numerose date in locali, club, festival musicali, teatri, gallerie d'arte e festival di arti di strada.
È nel 2014 che Gianluca Secco decide di incidere alcuni dei brani che fanno parte dello spettacolo per farne il disco e il libro “Immobile”, pubblicato il 20 aprile 2015 per MarteLabel.
The Gift (Katie Corfield – Libro I) di Rebecca Daniels
La Redazione Ghost segnala The Gift
(Katie Corfield – Libro I) di Rebecca Daniels,
pubblicato da Dunwich Edizioni.
Katie Corfield ha un dono: riesce a
entrare nella mente delle persone in coma, a guidarle in sogno e
infine a riportarle in vita. Con l’aiuto di Matt O’Brien, suo
amico e assistente, è riuscita a salvare molte persone. La fama è
però un’arma a doppio taglio e Katie lo scopre sulla sua pelle
quando viene rapita dal boss Alexander Mancini. L’uomo, incurante
delle guerre tra clan che stanno dividendo Boston, ha il solo
obiettivo di salvare il figlio Daniel, caduto in coma dopo un tentato
omicidio. Mentre Katie è costretta a intervenire da sola in una
situazione in cui fallire equivale a morire, Matt cercherà in tutti
i modi di raggiungerla nel disperato tentativo di salvarle la vita.
Rischiando di perdere se stessa nei violenti ricordi di Daniel Mancini, Katie scoprirà che l’aggressore del giovane è molto più vicino di quanto creda.
L’AUTRICE
Rebecca
Daniels nasce e vive a Boston, dove lavora in un’azienda
farmaceutica. The
Gift
è il suo primo romanzo.
The Gift (Katie Corfield – Libro
I)
Autrice: Rebecca Daniels
Editore: Dunwich Edizioni
Codice
EAN:
9788899635565
Prezzo di copertina: versione
cartacea € 12,90; ebook € 3,99
Transformers - L’ultimo cavaliere di Michael Bay
La Terra sta per essere attaccata dai Decepticon, inviati dalla dea Quintessa. Lo scopo è quello di recuperare un antico bastone che la dea sostiene le sia stato rubato, e che vuole usare per assorbire la forza vitale del pianeta. L'unica speranza di salvezza è affidata ancora una volta a Cade Yaeger, che si allea con la professoressa di Oxford Vivian Wembley e con Sir Burton, ultimo membro di un'antica fratellanza che custodisce il segreto dei Transformers.
Michael Bay è uno dei registi contemporanei che ha premuto maggiormente il pedale del dinamismo sfrenato, per il ritmo impressionante dato alle sequenze d’azione ma anche per la velocità con cui monta ogni singola scena, fosse anche un semplice dialogo. In alcuni casi ha funzionato, in altri meno. Il primo Transformers, del 2007, è innegabilmente un'opera di notevole impatto, non solo spettacolare. Questo quinto capitolo, Transformers - L’ultimo cavaliere (Transformers: The Last Knight), non smentisce la fama che accompagna Bay, ma non si può dire che sia il suo film più riuscito. A ogni buon conto, conferma in maniera inequivocabile che la serie tratta dalla saga d'animazione calza a pennello al modo di fare cinema del regista californiano. Poiché non c'è dubbio che esso vada nella direzione di una ricerca sulla trasformazione e la mutazione, che riguarda innanzitutto proprio la struttura e la forma filmica. Pratica abbastanza comune da almeno tre decenni, in realtà, ma che ai cineasti del nuovo millennio è rimasta l'unica ormai attuabile e su cui lavorare, aggiornandola al contesto hi-tech contemporaneo. Tale pratica contempla com'è ovvio anche un approccio cinefilo onnivoro e che sembra non avere altro fine che il contemplare in maniera ossessiva il divenire dell'immagine (e il suo riprodursi in continuazione) e che comunque Bay riesce nei suoi lavori migliori a mimetizzare all'interno di un contenitore narrativo oliato (quasi) alla perfezione. Non è il caso di Transformers – L'ultimo cavaliere, in cui la volontà di comprimere tante (troppe) situazioni nelle due ore e venti di durata produce un effetto stordente. Eppure il connubio umani/transformers è accompagnato, con ogni probabilità per scelta, da scarti narrativi ed espressivi che proprio quando stridono assumono un valore superiore alla qualità complessiva. Perché è indubbio che Transformers – L'ultimo cavaliere abbia più difetti che pregi. A livello visivo non può vantare la nettezza dei precedenti di Bay e le ambientazioni sono quelle che sono. Il cast inoltre, con Hopkins che fa il lord inglese, Turturro sempre al telefono, non eccelle; il più azzeccato risulta Stanley Tucci, interprete di Merlino in un prologo che sembra quasi una parodia alla Monty Python. Ma, cosa non nuova nel cinema contemporaneo, la palma del miglior personaggio va al robot maggiordomo/tuttofare di Burton, Cogman (in modo dichiarato e ironico ispirato al droide di Guerre stellari C-3PO e simile al K-2SO di Rogue One: A Star Wars Story), senz'altro migliore di quelli in carne e ossa: e su questo qualcuno dovrebbe scrivere (se non è già stato fatto) un trattato.
Giudizio: **
Michael Bay è uno dei registi contemporanei che ha premuto maggiormente il pedale del dinamismo sfrenato, per il ritmo impressionante dato alle sequenze d’azione ma anche per la velocità con cui monta ogni singola scena, fosse anche un semplice dialogo. In alcuni casi ha funzionato, in altri meno. Il primo Transformers, del 2007, è innegabilmente un'opera di notevole impatto, non solo spettacolare. Questo quinto capitolo, Transformers - L’ultimo cavaliere (Transformers: The Last Knight), non smentisce la fama che accompagna Bay, ma non si può dire che sia il suo film più riuscito. A ogni buon conto, conferma in maniera inequivocabile che la serie tratta dalla saga d'animazione calza a pennello al modo di fare cinema del regista californiano. Poiché non c'è dubbio che esso vada nella direzione di una ricerca sulla trasformazione e la mutazione, che riguarda innanzitutto proprio la struttura e la forma filmica. Pratica abbastanza comune da almeno tre decenni, in realtà, ma che ai cineasti del nuovo millennio è rimasta l'unica ormai attuabile e su cui lavorare, aggiornandola al contesto hi-tech contemporaneo. Tale pratica contempla com'è ovvio anche un approccio cinefilo onnivoro e che sembra non avere altro fine che il contemplare in maniera ossessiva il divenire dell'immagine (e il suo riprodursi in continuazione) e che comunque Bay riesce nei suoi lavori migliori a mimetizzare all'interno di un contenitore narrativo oliato (quasi) alla perfezione. Non è il caso di Transformers – L'ultimo cavaliere, in cui la volontà di comprimere tante (troppe) situazioni nelle due ore e venti di durata produce un effetto stordente. Eppure il connubio umani/transformers è accompagnato, con ogni probabilità per scelta, da scarti narrativi ed espressivi che proprio quando stridono assumono un valore superiore alla qualità complessiva. Perché è indubbio che Transformers – L'ultimo cavaliere abbia più difetti che pregi. A livello visivo non può vantare la nettezza dei precedenti di Bay e le ambientazioni sono quelle che sono. Il cast inoltre, con Hopkins che fa il lord inglese, Turturro sempre al telefono, non eccelle; il più azzeccato risulta Stanley Tucci, interprete di Merlino in un prologo che sembra quasi una parodia alla Monty Python. Ma, cosa non nuova nel cinema contemporaneo, la palma del miglior personaggio va al robot maggiordomo/tuttofare di Burton, Cogman (in modo dichiarato e ironico ispirato al droide di Guerre stellari C-3PO e simile al K-2SO di Rogue One: A Star Wars Story), senz'altro migliore di quelli in carne e ossa: e su questo qualcuno dovrebbe scrivere (se non è già stato fatto) un trattato.
Giudizio: **
- Titolo: Transformers – L’ultimo cavaliere
- Regia: Michael Bay
- Sceneggiatura: Art Marcum, Matt Holloway, Ken Nolan
- Fotografia: Jonathan Sela
- Montaggio: Mark Sanger, Roger Barton, John Refoua, Adam Gerstel
- Musiche: Steve Jablonsky
- Scenografia: Jeffrey Beecroft
- Produzione: Hasbro, Di Bonaventura Pictures
- Anno: 2017
- Paese di produzione: Stati Uniti d'America
- Durata: 149’
- Cast: Mark Wahlberg, Anthony Hopkins, Laura Haddock, Stanley Tucci, John Turturro, Isabela Moner, Josh Duhamel.
(a cura di Roberto Frini)
F - Nuovo video degli Herbadelici
HERBADELICI:
ECCO IL NUOVO VIDEO!
È finalmente
on-line il videoclip di “F”, l’ultimo singolo della storica
band lombarda.
Diretto
da Francesco Bertola, è uscito in questi giorni il video ufficiale
di “F”, il nuovo singolo dei milanesi HERBADELICI.
Videoclip
solare e scanzonato, che rispecchia a pieno lo stile Funky della
band, e si ripromette di avere ottimi risultati di pubblico e critica
proprio come il brano a cui appartiene e che lo ha preceduto.
Il
gruppo, nato nel ’06, dopo un breve periodo di pausa è tornato più
carico che mai e con una formazione ampliata, pronto a scrivere un
nuovo capitolo della sua storia dopo il successo di Milano non
piange, l.p. d’esordio datato ’10.
Buona
visione!
F
(official
video)
HERBADELICI
Ufficio
stampa:
DIG UP AGENCY
Melograno di Elena Ramella
La Redazione Ghost segnala Melograno di Elena Ramella, pubblicato da Echos Edizioni.
Melograno
esce nel 2016, con Echos Edizioni, inaugurando la collana
Horror/Gotica della casa editrice.
Melograno
è prima di tutto un sogno, un’allucinazione, un incubo, un viaggio
onirico. Ma è anche una grande storia d’amore, una storia di
gelosia, una nevrosi. È una galleria di immagini e di quadri,
sospesi in un’atmosfera gotica e rarefatta, a tratti cruda e
orrida. È la storia di due amori che non hanno scampo, che non
possono sfuggire al loro insito istinto di auto distruzione. Sono
amori che si fanno male, che si lacerano, che si distruggono. Non c’è
spazio per l’amore felice. C’è l’attaccamento, la passione, la
perdita di sé nell’altro, il punto in cui tutto diventa
insostenibile, e l’unica cosa da fare è perdere, perdere tutto,
morsicare il Melograno maledetto, annientare l’amore.
Tutto
questo scorre tra le righe, tra le parole, negli spazi, nei punti. Lo
stile e la trama si compenetrano, abbandonando una prosa regolare e
razionale, seguendo i voli della mente, dell’incubo,
dell’immaginazione. Periodi brevi, secchi, staccati, oppure lunghi,
lunghissimi, attorcigliati su loro stessi fino a creare un arabesco
di parole, come i ricami sulle tende di seta delle stanze dei
protagonisti.
Una
notte, tra coperte di broccato e siringhe battesimali, nascono la
vergine bianca e l’uomo capra, gemelli siamesi, assassini della
loro stessa madre. Fin dove può arrivare l’amore, l’amore malato
e corrotto, la completa simbiosi. Nella loro stanza, abbandonati a
loro stessi, costruiscono un mondo fatto di sete preziose e vini
costosi, tra i vizi e i lussi di un amore incestuoso. Prenderanno il
melograno maledetto dalle mani del demonio e lo morsicheranno. Il
demonio, incarnazione e metafora di tutto quello che porta alla fine
un amore, e lo distrugge. I chicchi della fertilità saranno solo
carne marcia e putrida. La loro passione, la loro lussuria, il loro
vizio saranno il prologo di una danza macabra alle porte
dell’inferno, l’inferno della pazzia. Quell’inferno è infatti
la sofferenza e la malattia delle loro menti: la gelosia, la paura,
l’amore stesso, che tutto distrugge.
In
Melograno Elena Ramella cerca di scendere negli abissi
della mente, tocca le paure più primordiali, gli istinti più
naturali, la paura, la fuga, l’abbandono, la morte. È un terreno
che fa paura. Ma è un luogo in cui tutti, prima o poi, passiamo. È
impossibile evitarlo. È l’amore. È tutto quello che non si può e
non si vuole raccontare.
UN
ESTRATTO
“Vieni
con me. Posso ridarti te stesso. È un affare, non credi? Tu ci dai
quarant’anni della tua vita e noi ti ridiamo quello che sei
veramente. Ma dovrai darmi davvero tutto. Non potrai tenere niente.
Neanche un ricordo, neanche un pezzo di carta. Non saranno tollerate
debolezze.”
L'AUTRICE
Elena
Ramella, classe 1995, studentessa di Lettere all’Università di
Torino. Esordisce nel 2015 con Lettere dalla notte, una
raccolta di racconti edita da Edizioni LaGru. Studia un anno in
Francia, presso l’Université de Savoie. Nel frattempo continua a
pubblicare racconti on-line, collaborando con Readers for Blind,
TanteStorie, l’Inquieto Magazine.
Melograno
Autrice:
Elena Ramella
Editore:
Echos Edizioni
Codice
ISBN: 8898824513
Prezzo
di copertina: € 10,00
Tags:
Echos Edizioni,
Elena Ramella,
Gotico,
Horror,
Melograno,
Narrativa
Maluma live session - Terzo Ep di Keplero
I
Keplero sono una band di Foggia, formata da Sergio Valerio (vocals &
guitar), Luca d'Altilia (bass), Costantino Martino (drums). Il
progetto Keplero nasce nel 2013, ispirato dalla figura di questo
astronomo/fisico/matematico che per primo si chiese quale fosse la
musica che risuona nello spazio, cimentandosi nel riprodurre
l'armonia dei pianeti.
Produzioni,
Premi & Riconoscimenti:
- 2014: Unitamente ad un numero spropositato di live, pubblicano il loro primo Ep "Keplero" dalle sonorità indie-rock, cantato rigorosamente in lingua inglese.
-2015: Sarà un anno molto prolifico per loro. Partecipano infatti al contest barese per band emergenti "Essere Perfetto" portandosi a casa il primo posto tra numerosissime band della Puglia e non solo. Si aggiudicano così la produzione di un Ep in collaborazione con l'etichetta discografica "Otium Records" e con lo studio di produzione "OWT Garage sound". Partecipano e vincono nell'estate 2015 il premio “Morris Maremonti” tenutosi nella splendida Polignano a mare, che da loro la possibilità di partecipare all' evento di musica indipendente più importante della penisola, il MEI di Faenza (Ottobre-2015). Inoltre, hanno la possibilità di salire sul prestigioso palco de "L'acqua in testa festival" presso la Fiera del Levante a Bari, esibendosi al fianco di altri numerosi artisti provenienti dalla scena musicale italiana ed internazionale (tra cui Ghostpoet, Subsonica).
-2016: Pubblicano il loro secondo Ep "Vanità microscopica" un lavoro definito da alcuni più maturo e dalle intensità sonore più consistenti, nel quale Sergio per la prima volta sperimenta la scrittura dei brani anche in italiano. Partecipano e portano la propria musica su diversi palchi e festival pugliesi.
-2017: Si classificano al terzo posto alla nona edizione del premio “MimmoBucci”, nella suggestiva cornice del Teatro Petruzzelli di Bari. Pubblicano il loro terzo Ep “Maluma live session”, in una veste completamente nuova, rigorosamente live.
- 2014: Unitamente ad un numero spropositato di live, pubblicano il loro primo Ep "Keplero" dalle sonorità indie-rock, cantato rigorosamente in lingua inglese.
-2015: Sarà un anno molto prolifico per loro. Partecipano infatti al contest barese per band emergenti "Essere Perfetto" portandosi a casa il primo posto tra numerosissime band della Puglia e non solo. Si aggiudicano così la produzione di un Ep in collaborazione con l'etichetta discografica "Otium Records" e con lo studio di produzione "OWT Garage sound". Partecipano e vincono nell'estate 2015 il premio “Morris Maremonti” tenutosi nella splendida Polignano a mare, che da loro la possibilità di partecipare all' evento di musica indipendente più importante della penisola, il MEI di Faenza (Ottobre-2015). Inoltre, hanno la possibilità di salire sul prestigioso palco de "L'acqua in testa festival" presso la Fiera del Levante a Bari, esibendosi al fianco di altri numerosi artisti provenienti dalla scena musicale italiana ed internazionale (tra cui Ghostpoet, Subsonica).
-2016: Pubblicano il loro secondo Ep "Vanità microscopica" un lavoro definito da alcuni più maturo e dalle intensità sonore più consistenti, nel quale Sergio per la prima volta sperimenta la scrittura dei brani anche in italiano. Partecipano e portano la propria musica su diversi palchi e festival pugliesi.
-2017: Si classificano al terzo posto alla nona edizione del premio “MimmoBucci”, nella suggestiva cornice del Teatro Petruzzelli di Bari. Pubblicano il loro terzo Ep “Maluma live session”, in una veste completamente nuova, rigorosamente live.
Presentazione
di “Maluma Live Session”
Maluma
Live Session è il terzo EP dei KEPLERO, un’autoproduzione
live-in-studio, composto da 4 brani inediti, registrati rigorosamente
in presa diretta. Quest’ultimo lavoro è frutto di un’intensa
ricerca di nuove suggestioni, di scenari più densi e profondi, in
cui si concede largo spazio ai suoni elettronici, riflessivi,
ipnotici dei synth. I testi di “Maluma live Session”, ruotano
attorno alla controversa natura dell’animo umano, alle scelte che
ognuno di noi prima o poi dovrà affrontare, al significato e alla
percezione del tempo.
Per
l’ascolto dell’Ep “Maluma
Live Session”:
Tracklist:
1.
Remarti contro
2.
Il ritorno più breve
3.
La (radicale) Trasformazione del cuore umano
4.
Ora (Com’é è stare fuori?)
Weblinks:
Nerve di Henry Joost e Ariel Schulman
A seguito di una delusione d'amore,
la giovane Vee decide di partecipare al gioco virtuale Nerve, di cui la sua
migliore amica, Sidney, è diventata una delle partecipanti più votate.
Attraverso la prima sfida conosce un altro giocatore, il misterioso Ian. Dopo
una serie di avventure Vee scoprirà quale segreto nasconde il compagno.Nella
prima metà degli anni Ottanta i computer cominciarono a essere protagonisti di
vari film: Tron, Wargames – Giochi di guerra,
Electric Dreams, eccetera. Da allora, il progresso esponenziale
dell'offerta tecnologica non è stato accompagnato da un miglioramento della
produzione cinematografica. Che, anzi, è scaduta in maniera irreversibile.
Persino realizzare con una certa intelligenza un semplice film
fanta-avventuroso sembra diventata un'impresa. Nerve è l'esempio evidente di tutto ciò. Ci si chiede se non
sarebbe meglio far arrivare nelle sale i capolavori di un maestro come Kiyoshi
Kurosawa, invece di un’opera così mediocre, distribuita tra l’altro nientemeno
che da 01 Distribution (Rai Cinema). Dispiace persino dover dare addosso al
film diretto da Ariel Schulman e Henry Joost (autori nel 2011 e 2012 di Paranormal Activity 3 e Paranormal Activity 4), perché l’idea di
partenza non è male, anche se non così originale come potrebbe sembrare, e
faceva sperare in qualcosa di meglio. Può ricordare persino il racconto di
Robert Sheckley “La settima vittima”, a voler essere pignoli. Un (lontano)
parente tanto nobile non è servito tuttavia a tracciare il percorso da seguire.
Registi e sceneggiatori infatti hanno preferito sviluppare gli aspetti più
prevedibili e di bassa lega (il motivo che spinge la protagonista a partecipare
al gioco è di una banalità sconcertante), intrecciando la consueta storia
sentimentale a momenti d’azione nemmeno tanto spettacolari. Il finale stempera
oltretutto la parvenza di condanna di un certo utilizzo di internet ormai
sempre più (tristemente) consueto. In sostanza il solito modo ipocrita che
permette agli autori di tirare un colpo al cerchio e uno alla botte, senza
scontentare nessuno. Poche le immagini degne di nota. La simbolica inquadratura
finale di Vee e Ian seduti vicino alla giostra è una di queste. Il resto del
film però non riesce ad essere altrettanto suggestivo.
Giudizio: *
Giudizio: *
- Titolo: Nerve
- Regia: Henry Joost, Ariel Schulman
- Sceneggiatura: Jessica Sharzer (dal racconto di Jeanne Ryan)
- Fotografia: Michael Simmonds
- Montaggio: Madeleine Gavin, Jeff McEvoy
- Musiche: Rob Simonsen
- Scenografia: Chris Trujillo
- Produzione: Allison Shearmur Productions, Keep Your Head Productions, Supermarche
- Anno: 2017
- Paese di produzione: Stati Uniti d'America
- Durata: 96'
- Cast: Emma Roberts, Dave Franco, Emily Meade, Juliette Lewis, Machine Gun Kelly.
(a cura di Roberto Frini)
L'era della dissonanza di Matteo Barbieri
La
redazione Ghost segnala L'era della dissonanza di Matteo
Barbieri, pubblicato da Kipple Edizioni. Il romanzo ha vinto l'edizione 2013 del Premio Kipple.
In
un ipotetico presente/futuro l'umanità è colpita da un evento su
scala globale chiamato Vuoto Storico: le persone perdono conoscenza
poi si risvegliano, alcuni nel giro di pochi minuti, altri dopo mesi
o anni. Il mondo è cambiato, sembra che la gente non segua più le
stesse regole; cambiano sia la società che le relazioni. Anche
perché il mondo ha perso un brevissimo pezzetto di storia: nei
minuti in cui tutti erano dormienti ogni cosa si è fermata e
qualcosa è cambiato. La causa sembra sì risalire all'evento in sé,
il Vuoto Storico, ma anche alle sue conseguenze a lungo termine.
È
proprio nell'indagine su queste conseguenze e su cosa sia davvero
avvenuto che ruota il romanzo, che si costruisce su varie linee
narrative con punti di vista diversi ma complementari. I protagonisti
sono soprattutto scienziati alla ricerca del perché, ognuno tramite
i propri mezzi e con i propri obiettivi. L'indagine principale
riguarda quello che ancora è in atto: una sorta di radiazione di
fondo che sta guidando i cambiamenti mentali dell'umanità. Si
prospetta persino una nuova tappa evolutiva. Tutto ciò non si
esplicita in forma di storia, ma come elemento di sfondo delle
vicende dei protagonisti del mosaico.
Alcuni
dei personaggi: il dottor Quinter, psicologo, che ha in cura Maicol,
un ragazzo salvato da uno tsunami su un atollo in mezzo all'oceano.
Quinter è convinto che sia in atto una manipolazione delle persone
collocate nei ruoli chiave nella vita della città di Barrakay. Mem,
giovane donna scienziata, che instaura una relazione con un presunto
scienziato concorrente e rischia la vita in un attentato a sua
insaputa. Vi sono altri due scienziati, Tam e Gabriel, esplorano la
fascia costiera della regione del Quetzal dove vivono alcune comunità
isolate. Il Fotografo, infine, si imbatte nella Città di Frontiera,
luogo irradiato in modo molto potente dalla stessa fonte che è stata
la causa del Vuoto.
Ognuno
di loro arriva a modo suo a comprendere un pezzetto di verità, ma
ciascuno è intrappolato nella sua visione parziale. A mettere
insieme le cose guardando al disegno complessivo ci pensa Jean
Jaques, enigmatico personaggio che veste i panni del “mago” che
tira le fila. In questo come in altri elementi del libro, ci sono
assonanze con il fantasy (almeno il fantasy a sfondo apocalittico)
ancor più che con la vera e propria fantascienza.
Il
romanzo mette al centro le vite dei protagonisti alla ricerca della
propria identità in un mondo che è cambiato e che stentano ad
accettare, ognuno per le proprie ragioni. Il fondale fantastico
(fantascientifico e fantasy) viene lasciato appunto sullo sfondo: non
vi sono importanti spiegazioni e tanti elementi sono lasciati
all'interpretazione. Il libro apre uno scenario che potenzialmente
sarebbe esplorabile all'infinito. Non va quindi letto cercando una
trama appagante ma godendo delle variegate sfaccettature offerte e
della diversità di stili.
L'AUTORE
Matteo
Barbieri è nato nella selvaggia regione del
Quetzal,. Oggi vive e lavora a Reggio
Emilia. La scrittura lo attrae sin
da bambino e si considera un
vorace lettore di (quasi) tutti i
generi. Inizia pubblicando alcuni racconti
su webzine Tellus Folio di
Gordiano Lupi) e antologie (Bassa Marea
di Historica Editrice), per poi
vincere il premio nazionale Kipple 2013
per il miglior romanzo fantastico con
L'Era della Dissonanza, pubblicato da
Kipple Edizioni nel 2014. In
seguito pubblica il saggio breve
Il Signore delle Torri all'interno
del volume Stephen King: L’altra
metà oscura curato da Lorenzo Ricciardi
(Weird Books 2015). Il suo
riconoscimento più recente è il
titolo di finalista dell’edizione 2016 del
premio nazionale Mario dall’Arco, per una
raccolta di racconti fantastici ancora inedita.
Come appassionato di musica
rock, scrive e traduce
per i portali Rockinfreeworld e
NeilYoungTradotto.
L'era
della dissonanza
Autore:
Matteo Barbieri
Editore:
Kipple Edizioni
Codice
EAN:
9788895414973
Prezzo
ebook: € 1,99
Prezzo di copertina versione cartacea: € 15,00 (solo sul sito http://www.kipple.it)
Prezzo di copertina versione cartacea: € 15,00 (solo sul sito http://www.kipple.it)
Heroes in haiku, il nuovo concorso di RiLL
HEROES
IN HAIKU, il nuovo concorso di RiLL
Scadenza: 5 settembre 2017
Sono aperte sino al 5 settembre 2017 le iscrizioni per il concorso HEROES IN HAIKU, organizzato dall’associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare col supporto del festival internazionale Lucca Comics & Games.
HEROES IN HAIKU è un concorso gratuito.
Possono partecipare tutte le composizioni formate dall’insieme di una fotografia e di un componimento poetico di ispirazione giapponese (l’haiku, appunto: un semplice componimento poetico di tre versi).
Il tema del concorso è “Heroes”, in linea col tema dell’edizione 2017 del festival di Lucca.
Il tema “Heroes” va inteso, in ciascuna composizione partecipante, nel senso di:
A) eroi dell’immaginario fantastico (personaggi di fumetti, libri, film, giochi di ruolo o di carte, videogiochi etc.);
B) chi contribuisce a dare vita a Lucca Comics & Games (visitatori, ospiti, autori, membri di community partecipanti al festival etc.).
La selezione delle composizioni finaliste sarà svolta da RiLL. Le opere partecipanti saranno valutate in forma anonima (cioè senza che i giurati del concorso conoscano il nome degli autori).
RiLL assegnerà a una fra le composizioni finaliste il premio speciale della giuria, pari a 200 euro.
Inoltre, tutte le opere finaliste
A) saranno pubblicate (senza alcun costo per i rispettivi autori) nell’antologia 2017 della collana “Mondi Incantati – Racconti fantastici dal Trofeo RiLL e dintorni” (ed. Wild Boar), curata da RiLL, che sarà presentata in occasione del festival internazionale Lucca Comics & Games 2017;
B) saranno esposte al pubblico di Lucca Comics & Games 2017. I visitatori della manifestazione potranno votare le opere finaliste, determinando così i risultati del concorso.
La cerimonia di premiazione di HEROES IN HAIKU si svolgerà a Lucca Comics & Games 2017 (1-5 novembre).
Con HEROES IN HAIKU l’associazione RiLL vuole festeggiare i propri venticinque anni di attività: una buona occasione per lanciare un nuovo concorso, di argomento non strettamente letterario (diversamente dai concorsi Trofeo RiLL e SFIDA, entrambi rivolti ai racconti fantastici, che RiLL organizza rispettivamente dal 1994 e dal 2006).
Si può partecipare a HEROES IN HAIKU con una o più composizioni, sia in forma individuale (autore singolo) sia in forma collettiva (es. un autore per la fotografia, un autore per l’haiku).
Le fotografie possono contenere sia soggetti inanimati sia soggetti umani (es. primi piani, figure intere, gruppi o singoli, in costume o no, riconoscibili o no).
Tutte le fotografie e gli haiku inviati al concorso devono essere originali e nella piena proprietà artistica degli autori partecipanti.
Per maggiori informazioni su HEROES IN HAIKU si rimanda al bando di concorso (in attach) e al sito di RiLL, che ospita una sezione ad hoc.
Per contattare lo staff di RiLL:
www.rill.it
www.rill.it/?q=node/805
fotohaiku@rill.it
Scadenza: 5 settembre 2017
Sono aperte sino al 5 settembre 2017 le iscrizioni per il concorso HEROES IN HAIKU, organizzato dall’associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare col supporto del festival internazionale Lucca Comics & Games.
HEROES IN HAIKU è un concorso gratuito.
Possono partecipare tutte le composizioni formate dall’insieme di una fotografia e di un componimento poetico di ispirazione giapponese (l’haiku, appunto: un semplice componimento poetico di tre versi).
Il tema del concorso è “Heroes”, in linea col tema dell’edizione 2017 del festival di Lucca.
Il tema “Heroes” va inteso, in ciascuna composizione partecipante, nel senso di:
A) eroi dell’immaginario fantastico (personaggi di fumetti, libri, film, giochi di ruolo o di carte, videogiochi etc.);
B) chi contribuisce a dare vita a Lucca Comics & Games (visitatori, ospiti, autori, membri di community partecipanti al festival etc.).
La selezione delle composizioni finaliste sarà svolta da RiLL. Le opere partecipanti saranno valutate in forma anonima (cioè senza che i giurati del concorso conoscano il nome degli autori).
RiLL assegnerà a una fra le composizioni finaliste il premio speciale della giuria, pari a 200 euro.
Inoltre, tutte le opere finaliste
A) saranno pubblicate (senza alcun costo per i rispettivi autori) nell’antologia 2017 della collana “Mondi Incantati – Racconti fantastici dal Trofeo RiLL e dintorni” (ed. Wild Boar), curata da RiLL, che sarà presentata in occasione del festival internazionale Lucca Comics & Games 2017;
B) saranno esposte al pubblico di Lucca Comics & Games 2017. I visitatori della manifestazione potranno votare le opere finaliste, determinando così i risultati del concorso.
La cerimonia di premiazione di HEROES IN HAIKU si svolgerà a Lucca Comics & Games 2017 (1-5 novembre).
Con HEROES IN HAIKU l’associazione RiLL vuole festeggiare i propri venticinque anni di attività: una buona occasione per lanciare un nuovo concorso, di argomento non strettamente letterario (diversamente dai concorsi Trofeo RiLL e SFIDA, entrambi rivolti ai racconti fantastici, che RiLL organizza rispettivamente dal 1994 e dal 2006).
Si può partecipare a HEROES IN HAIKU con una o più composizioni, sia in forma individuale (autore singolo) sia in forma collettiva (es. un autore per la fotografia, un autore per l’haiku).
Le fotografie possono contenere sia soggetti inanimati sia soggetti umani (es. primi piani, figure intere, gruppi o singoli, in costume o no, riconoscibili o no).
Tutte le fotografie e gli haiku inviati al concorso devono essere originali e nella piena proprietà artistica degli autori partecipanti.
Per maggiori informazioni su HEROES IN HAIKU si rimanda al bando di concorso (in attach) e al sito di RiLL, che ospita una sezione ad hoc.
Per contattare lo staff di RiLL:
www.rill.it
www.rill.it/?q=node/805
fotohaiku@rill.it
fonte:
Associazione RiLL
Tags:
Concorsi,
Heroes in haiku,
Lucca Comics,
Narrativa,
Rill
La notte chiama di Nicola Lombardi e Luigi Boccia
La
notte chiama di Nicola Lombardi e Luigi Boccia.
Pubblicato da Delos Digital nella collana Odissea Digital curata da
Franco Forte.
Nel
2010 Michele Corsini è il nuovo direttore di Villa Olmo, albergo
che, negli anni settanta, ha visto verificarsi una cosiddetta
tragedia della follia. Fabio Mistretta, allora direttore, sconvolto
dalla scoperta della gravidanza della figlia Arianna, una ragazzina
dislessica di sedici anni, aveva ammazzato la ragazza, la moglie e
sette villeggianti.
Questo
romanzo ha una struttura composita, formata dall'intersecarsi di
estratti dal diario di Michele Corsini, da un libro scritto da un
giornalista sulla tragedia degli anni settanta, della narrazione in
primo piano di Fabio Mistretta, di alcuni articoli di giornale,
infine della narrazione in seconda persona dal punto di vista di
Michele Corsini, della cameriera Lorenza e di Arianna.
È
una storia nera di fantasmi scritta con una prosa ricercata,
bradburiana.
Di
fantasmi perché molto è rimasto irrisolto dalla tragedia di Fabio
Mistretta.
Poi
ci sono i suoi messaggi (a Dio, a sé stesso) scritti sulla sua
bibbia e i messaggi scritti dalla figlia dislessica, che Michele
Corsini riesce a interpretare.
Michele
cerca la verità e, una volta scoperta, capisce quale è il suo ruolo
nella storia di Villa Olmo e decide di proseguire fino alla fine.
Fino all'inevitabile.
Romanzo
“difficile”, che richiede l'attenzione costante del lettore.
Decisamente non è una lettura da ombrellone. Nicola Lombardi
e Luigi Boccia non consentono che chi li legge si distragga o
che non abbia la pazienza di aspettare.
Così
come la verità è rivelata al protagonista, nello stesso modo verrà
rivelata al lettore che avrà l'intelligenza di attendere. Un'attesa
che, data la struttura accattivante, lo stile evocativo spesso,
volutamente e intelligentemente, sopra le righe, non è pesante.
Un'attesa
che dà piacere. Il piacere della lettura. Che deriva dal piacere
dell'affabulazione degli autori. Non tutti gli scrittori riescono a
coinvolgere i lettori nelle loro trame come fanno Lombardi e
Boccia.
A
costoro andrebbe sicuramente tributato il plauso da critici e
recensori di stampe blasonate. Ahimè siamo in Italia. Dove l'horror
non tira. Non vende. Perché non abbiamo una cultura e una storia del
gotico e bla, bla, bla. Tutte stronzate che non perché sono ripetute
a manetta, diventano verità.
Se
i (re) censori avessero coraggio, romanzi così sarebbero in vetta
alle classifiche di vendita. O perlomeno sarebbero consigliati come
libri da leggere assolutamente.
Per
ora, per quello che vale, io, personalmente, ne consiglio la lettura.
E
ora vado. La notte mi chiama.
GLI
AUTORI
Nicola
Lombardi esordisce nel 1989 con la raccolta Ombre – 17 racconti
del terrore. Suoi sono i romanzi tratti dai film di Dario Argento
Profondo Rosso e Suspiria editi da Newton &
Compton. Collabora per diversi anni con il mensile di cultura
fantastica Mystero e cura varie traduzioni per le edizioni
Profondo Rosso.
Tra
le sue pubblicazioni: le raccolte di racconti I racconti della
piccola bottega degli orrori, La fiera della paura, Striges; e i
romanzi I Ragni Zingari (con il quale nel 2013 vince il Premio
Polidori), Madre Nera e La Cisterna. Cura mensilmente
la rubrica di recensioni letterarie La libreria d'annata sul sito
Letteratura Horror. È membro dell'Horror Writers Association.
Luigi
Boccia, sceneggiatore e regista, ha pubblicato i romanzi
Confessionale Nero (1997), La Janara (2007), Leonardo
Da Vinci e la finestra sul tempo (2014) e La notte chiama
(Delos Digital con Nicola Lombardi). Ha curato diverse antologie, tra
le quali Fame – La trilogia cannibale, La stagione della Follia,
Malefica e Il paese dell'oscurità. È autore dei saggi
Arcistreghe, Licantropi, Cinemalab e Il cinema digitale.
Per la Star Comics ha ideato con Sergio Stivaletti la serie a fumetti
Factor – V. E' stato direttore di diverse testate, tra cui
SciFi Now e Weird Tales Italia. Attualmente dirige la
rivista del cinema fantastico internazionale Weird Movies e,
per Delos Digital, la collana Horror Story.
La
notte chiama
Autori:
Nicola Lombardi e Luigi Boccia
Editore:
Delos Digital
Collana:
Odissea Digital
Codice
EAN:
9788867759675
Prezzo
ebook: € 2,99
a
cura di Luca Bonatesta
(lucabonatesta71@gmail.com)
Le cose oscure di Christian Sartirana
Le
cose oscure di Christian Sartirana, racconto lungo
pubblicato da Delos Digital nella collana Horror Story diretta da
Luigi Boccia.
Mauro
Mosca, restauratore di quadri, riceve l'incarico dal vecchio
benestante Calvo di rimuovere un dipinto realizzato sopra un altro.
Il dipinto superiore rappresenta una porta. Cosa si cela dietro di
essa? Quali misteri? Quali orrori? Quali visioni?
Il
quadro originale è stato realizzato dal giovane pittore Aurelio
Rotondino, avo di Calvo, che il popolo superstizioso riteneva in
odore di diabolicità e/o stregoneria.
Ma
era solo la superstizione del popolino? Qual era la verità che il
pittore aveva voluto raffigurare con la sua opera? Forse realtà
provenienti da altre dimensioni cosmiche.
Christian
Sartirana si concede il suo tempo. Procede con calma nel far
raccontare al vecchio Calvo le vicende drammatiche e allucinanti di
Aurelio Rotondino.
Tutto
procede con una narrazione coinvolgente e ottimamente calibrata in un
crescendo di orrore fino alla terribile rivelazione finale.
Un
ottimo racconto lungo di ispirazione lovecraftiana (il vecchio
condivide in pieno la filosofia cosmica e anti-antropocentrica dello
scrittore di Providence) che va oltre l'ispirazione originaria per
approdare a una personale narrazione potente, oscura e inquietante.
Una
curiosità: Christian Sartirana, per scrivere il racconto, si è
ispirato ai quadri del pittore surrealista Giuseppe Marotto, che ha
un cameo nella storia.
L'AUTORE
Christian
Sartirana è nato l'11 novembre del 1983 a Casale Monferrato.
Autodidatta, lavora come artigiano rilegatore e restauratore di libri
antichi ed è da sempre appassionato di storie del terrore. Ha
esordito come autore nel 2013 con il racconto sci-fi/horror Le
Croste sulla rivista Quasar. Nel 2014 è uscita la sua
prima antologia personale di racconti Una collezione di cattiverie
con Il Foglio Letterario. Nel 2015 è apparso con il racconto Blocco
creativo nell'antologia di storie nere Malombre. Si è
classificato secondo al Premio Polidori con il racconto di
ispirazione lovecraftiana La gente della marea. Nel 2016 è
apparso con il racconto Gabbie nella raccolta Sotto un
cielo rosso sangue.
Le
cose oscure
Autore:
Christian Sartirana
Editore:
Delos Digital
Collana:
Horror Story
Codice
EAN: 9788865309452
Prezzo
ebook: € 2,99
a
cura di Luca Bonatesta
(lucabonatesta71@gmail.com)
Wake Myself Up - Primo video per i The Room
Quattro amici, una metropoli e una videocamera.
Questa è stata la base di partenza per il primo The Room. Niente sceneggiature, niente
scenografie, niente fronzoli. Diretti, come diretto è il sound di
Wake Myself Up, videoclip della
band astigiana
A Milano, le riprese si sono susseguite di getto,
proprio per trasmettere il più possibile la spensieratezza, la
freschezza ed il legame che unisce i componenti della band.
Aggiungete al tutto la frenesia ed il melting pot che offre il
capoluogo lombardo ed ecco che le immagini scivolano veloci sul
groove da dancefloor del brano.
Il brano scelto, Wake Myself Up, che dà il
titolo all’EP della band, presenta un testo introspettivo, di
rivalsa, che sottolinea come la possibilità di riemergere dal
fondo possa anche passare attraverso il supporto dell’unica
persona capace di farci mancare il fiato (“I find a little
sweet dream, that make me breathless now…”).
In conclusione, la scenografia “urban”, con
un’occhio di riguardo per l’arte dei writers, supporta con
efficacia le sonorità metropolitane che i The Room
propongono in questo loro lavoro d’esordio.
Link al video di Wake Myself Up:
The Room – Biografia
Nuova realtà musicale
dell’astigiano, nata a metà 2016 dall’idea di Andrea Cottone e
Simone Leone, è un progetto che cerca ispirazione dal vasto
panorama delle sonorità elettroniche, per creare un perfetto mix
di elettronica e funky, un amalgama sonoro dalle melodie
graffianti e dalle ritmiche di basso corpose.
A Maggio 2017, la band auto
produce un primo EP di cinque tracce, al quale segue la
realizzazione di un videoclip di un brano dello stesso. Il
singolo Wake Myself Up esce sulla pagina Facebook e sul canale Youtube
della band a Giugno 2017.
Giulia Bottini (Voce)
Davide Leone (Chitarra)
Simone Leone (Basso)
Andrea Cottone (Synths/Programs)
Credits:
Music & Lyrics: The Room
Production: The Room
Artistic production: The Room
Mix & Master: Luca Motto
Recording: Luca Motto
Video Subject: The Room
Video production & screenplay: The Room
Starring: The Room
Production: The Room
Artistic production: The Room
Mix & Master: Luca Motto
Recording: Luca Motto
Video Subject: The Room
Video production & screenplay: The Room
Starring: The Room
weblinks:
Instagram: #theroommusicband
Edward Mani di Forbice – Qualche anno dopo
La
Redazione Ghost segnala Edward Mani di Forbice – Qualche anno
dopo, un graphic novel di Tim Burton, Leth e Raush,
pubblicato da Nicola Pesce Editore.
Dal
genio di Tim Burton torna l’immortale personaggio dalle mani
di forbice in un’avventura inedita, seguito di quanto accaduto
nella pellicola del grande regista.
Fin
da quando fu proiettato per la prima volta nei cinema, nel lontano
1990, Edward Mani di Forbice divenne un film di culto, lanciando un
giovane e smunto Johnny Depp come attore di primo piano di Hollywood.
Il
protagonista era un “essere artificiale” creato da un inventore
che lo amava come un figlio. Purtroppo il suo creatore morì prima di
poterlo completare, lasciandolo così senza delle vere e proprie
mani: con delle forbici provvisorie al posto delle dita.
Il volto pallido di Edward, così, è pieno di ferite di taglio, come un bambino che non sappia ancora badare a se stesso.
Questa opera non avrebbe potuto non assurgere a simbolo di una generazione: i tratti gotici perfettamente inseriti nei nostri giorni, la malinconica tristezza di un essere creato senza mani, e perciò in un certo senso senza anima, senza identità, che cerca se stesso nelle proprie debolezze e si riscopre più umano delle persone “vere”.
Il volto pallido di Edward, così, è pieno di ferite di taglio, come un bambino che non sappia ancora badare a se stesso.
Questa opera non avrebbe potuto non assurgere a simbolo di una generazione: i tratti gotici perfettamente inseriti nei nostri giorni, la malinconica tristezza di un essere creato senza mani, e perciò in un certo senso senza anima, senza identità, che cerca se stesso nelle proprie debolezze e si riscopre più umano delle persone “vere”.
Questo
fumetto non è un pedissequo adattamento del film, che di per sé
avrebbe avuto poco senso data la perfezione della pellicola. Si
tratta invece di una storia nuova, poetica come l’originale, gotica
e toccante.
Sono passati tanti anni, ed Edward non è invecchiato di un giorno. Il suo è sempre lo stesso sguardo triste e pensieroso. Scopre che il suo inventore aveva anche un altro progetto nello scantinato e gli dà vita seguendo le istruzioni che trova sopra un diario. Ma la nuova creatura è di temperamento malvagio, e fugge.
Comincia a spaventare gli abitanti della città che si rivolteranno una seconda volta contro Edward, credendo che sia lui la causa di tutto.
Sono passati tanti anni, ed Edward non è invecchiato di un giorno. Il suo è sempre lo stesso sguardo triste e pensieroso. Scopre che il suo inventore aveva anche un altro progetto nello scantinato e gli dà vita seguendo le istruzioni che trova sopra un diario. Ma la nuova creatura è di temperamento malvagio, e fugge.
Comincia a spaventare gli abitanti della città che si rivolteranno una seconda volta contro Edward, credendo che sia lui la causa di tutto.
La
storia si apre con Mess, in tutto e per tutto identica alla sua
nonna, Kim, che bussa al cancello di Edward e lo incontra. Lui la
scambia per la donna che aveva amato un tempo, ma l’equivoco è
presto chiarito. Insieme lotteranno contro la nuova creatura, e Mess
riscoprirà quanto di vero ci fosse nelle fiabe che la nonna le
raccontava quand’era piccola.
Edward
Mani di Forbice – Qualche anno dopo
Autori:
Tim Burton, Leith e Raush
Editore:
Nicola Pesce
Codice
ISBN: 9788888893969
Prezzo
di copertina: € 19,90
I livellatori di Simonetta Santamaria
I livellatori di Simonetta
Santamaria. Pubblicato da Delos Digital nella collana Horror
Story diretta da Luigi Boccia.
“Ho bisogno della mia solitudine per
poter ospitare in ogni momento le mie puttane: Ansia, Emozione e
Morte.” Dice così, nel primo capitolo del romanzo breve I
livellatori, Aldo Guzman, autore di bestsellers nel campo dei
thriller.
Per come si racconta, Guzman appare
subito antipatico: pieno di sé, arrogante, troppo ubriaco di
successo. Dopo l'affermazione sopra citata fa l'elenco di tutto
quello che perde a non avere una vita sociale: moglie e figli
rompicoglioni, amici che si prendono la briga di entrare a casa sua
quando vogliono, tutte le possibili interazioni col prossimo che egli
considera dal lato più negativo possibile.
Ma arriva il momento per Aldo Guzman
di confrontarsi coi propri fantasmi. Aggiungere altro alla trama
significherebbe inevitabilmente fare spoiler, dato che la narrazione
di Santamaria parte dalla sorpresa come elemento di partenza e
utilizza tale elemento fino alla fine.
Simonetta Santamaria non ci risparmia
le scene più crude e procede dall'inizio alla fine con uno stile
semplice e chiaro, ma con una struttura narrativa complessa e
raffinata.
L'ispirazione kinghiana (Misery non
deve morire) è alquanto scoperta, ma lo è in chiave surreale e
metaletteraria, quindi pirandelliana (il Pirandello dei Sei
personaggi in cerca di autore).
I livellatori è una
riflessione in narrativa sui processi creativi di uno scrittore,
sullo strano legame che si instaura sempre e comunque (a prescindere
che si scrivano bestseller o romanzi per cento lettori) tra lui e la
sua opera e i suoi personaggi, tra l'autore e i lettori.
Santamaria, però, non scrive
un saggio, ma un'opera letteraria orrorifica avvincente e divertente,
carica di consapevole ironia.
L'AUTRICE
Simonetta Santamaria, giornalista,
scrittrice, Premio Lovecraft XI e Fantastique/I Fantasy Horror Award,
vive e lavora a Napoli. Irriducibile motociclista, ama i gatti, i
viaggi avventurosi, suonare la batteria e Stephen King.
I suoi saggi illustrati Vampiri –
Da Dracula a Twilight e Licantropi – I figli della luna
(Gremese) sono tradotti in Francia e in Spagna.
Ha scritto i romanzi Dove il
silenzio muore (CentoAutori), Io vi vedo (Tea/Tre60),
Seguimi nel Buio (Ioscrittore/GeMS) e la raccolta di racconti
Donne in noir (Il Foglio). Ha partecipato a numerose antologie
di prestigio, tra cui Eros e Thanatos (Giallo Mondadori) e The
Beauty of Death (Indipendent Legions) insieme ad autori come
Ramsey Campbell e Peter Straub. Ha inoltre contribuito,
proprio in qualità di conoscitrice di Stephen King, a diverse
pubblicazioni sul Re.
È membro della Horror Writers
Associations.
Il quotidiano La Repubblica
l'ha definita una delle “signore della suspense made in Naples”.
I
livellatori
Autrice:
Simonetta Santamaria
Editore:
Delos Digital
Collana:
Horror Story
Codice
EAN: 9788825401387
Prezzo
ebook: € 2,99
a
cura di Luca Bonatesta
(lucabonatesta71@gmail.com)
Non ti faccio niente di Paola Barbato
1983.
L'uomo seduto nella macchina blu è nuovo di quelle parti, ma Remo
non ha paura, non sa che cosa sia un estraneo. L'uomo ha tra le mani
un passerotto caduto dal nido, almeno così dice, e chiede a Remo di
aiutarlo a prendersene cura. Il bambino, sette anni passati quasi
tutti per strada, che i genitori hanno altri pensieri, non esita
neppure per un attimo. E sale. Tre giorni dopo viene restituito alla
famiglia, illeso nel corpo e nell'anima; racconta di un uomo biondo,
bellissimo, che lo ha riempito di regali e che ha giocato con lui,
come nessun adulto aveva mai fatto. Non è la prima volta che succede
e non sarà l'ultima. Trentadue bambini in sedici anni. Tutti tenuti
per tre giorni da un uomo che cerca di realizzare i loro desideri e
li restituisce alla famiglia, felici. Quando la polizia comincia a
collegare i rapimenti lampo, l'uomo scompare.
2015. Il padre di Greta non è mai arrivato una sola volta in ritardo a prenderla. Ma lo sgomento negli occhi della maestra gli fa capire che qualcosa non va, perché Greta a scuola non è mai entrata. Scompare così, la figlia di Remo Polimanti, come lui era scomparso trent'anni prima. Anche lei viene subito restituita alla famiglia, ma priva di vita. Greta non è che la tappa iniziale di una scia di sangue che collega i figli dei bambini rapiti anni prima. Ma perché il rapitore "buono" si è trasformato in un assassino? O forse c'è qualcuno che intende emularlo. O sfidarlo. O punirlo.
In un'inquietante e tormentata danza di ombre e luci, Paola Barbato ci conduce fin dentro le nostre paure più grandi, facendo sanguinare ferite mai guarite davvero.
2015. Il padre di Greta non è mai arrivato una sola volta in ritardo a prenderla. Ma lo sgomento negli occhi della maestra gli fa capire che qualcosa non va, perché Greta a scuola non è mai entrata. Scompare così, la figlia di Remo Polimanti, come lui era scomparso trent'anni prima. Anche lei viene subito restituita alla famiglia, ma priva di vita. Greta non è che la tappa iniziale di una scia di sangue che collega i figli dei bambini rapiti anni prima. Ma perché il rapitore "buono" si è trasformato in un assassino? O forse c'è qualcuno che intende emularlo. O sfidarlo. O punirlo.
In un'inquietante e tormentata danza di ombre e luci, Paola Barbato ci conduce fin dentro le nostre paure più grandi, facendo sanguinare ferite mai guarite davvero.
L'AUTRICE
Paola
Barbato è nata nel 1971. Milanese di nascita, bresciana d'adozione,
prestata a Verona dove vive con il compagno, tre figlie e tre cani.
Scrittrice e sceneggiatrice di fumetti, principalmente di Dylan
Dog, ha pubblicato tre romanzi thriller per Rizzoli: Bilico,
Mani nude (vincitore
del Premio Scerbanenco), Il filo rosso. Ha scritto il soggetto
e co-sceneggiato per la Filmmaster la fiction Nel nome del male,
con Fabrizio Bentivoglio, per la regia di Alex Infascelli.
Nel mese di settembre 2016 ha pubblicato su Wattpad il romanzo Non
ti faccio niente, riscuotendo grande successo tra gli utenti.
Non
ti faccio niente
Autrice:
Paola Barbato
Editore:
Piemme Edizioni
Codice
ISBN: 9788856660005
Prezzo
di copertina versione cartacea: € 17,50
Prezzo
ebook: € 7,99
Tags:
Dylan Dog,
Fumetto,
GhostNews,
Letture,
Libri,
Narrativa,
News,
Non ti faccio niente,
Paola Barbato,
Thriller
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