Cappuccetto Rosso di Stefano Simone


Pietro, un giovane studente molto tranquillo è diligente, sta attraversando un periodo un po’ particolare: i suoi voti non sono più brillanti e ha problemi di disciplina. Nel frattempo un suo compagno di scuola scompare nel bosco dove si dice abiti Cappuccetto Rosso (alias “Dianne”) una ragazza psicopatica che ama torturare e uccidere i lupi e le persone che incontra sul suo cammino. Tutti pensano ovviamente che il ragazzo sia l’ennesima vittima della serial killer, ma Pietro sembra scettico a riguardo. La madre di quest’ultimo, intanto, chiede al giovane di portare il pranzo alla nonna malata che abita in una casetta proprio in mezzo al bosco. Sarà meglio che segua il sentiero se non vuole incontrare brutte sorprese...
 
Stefano Simone, già regista del più che apprezzabile Kenneth, torna con un corto che stavolta sembra prendere molto più decisamente una direzione horror, abbandonando per un momento le ambientazioni realistiche del film ambientato a Manfredonia. Simone dimostra ancora una volta di saper dosare con cura i ritmi narrativi attraverso un montaggio equilibrato e mai discontinuo. Certo però, rispetto a Kenneth, sembra che sia stato fatto qualche passo indietro: riproporre una fotografia rossastra come quella del film precedente non mi è sembrata la scelta giusta (forse si voleva continuamente far riferimento al sangue e al rosso del cappuccio): colori così caldi rischiano di compromettere la tipica sensazione di freddezza chirurgica che i film come questo solitamente utilizzano per far nascere il senso di inquietudine in chi guarda; e poi certe sequenze inspiegabilmente lunghe, dedicate ad azioni che non hanno motivo di essere analizzate così a fondo, come la descrizione della passeggiata di Pietro che si reca dalla nonna, con varie tappe ad annusare i fiori e a bere dal ruscello chinato a quattro zampe (forse un’anticipazione subliminale di quello che si scoprirà nel gran finale): pause lunghissime che rischiano di spazientire e soprattutto di far calare inesorabilmente la tensione nello spettatore.

La recitazione è scadente. La dizione degli attori ancora peggio. Stefano Simone è un regista interessante, con buone idee e sarei curioso di vederlo lavorare con attori che sappiano il fatto loro: sarebbe un vero e proprio salto di qualità.

Le musiche di Luca Auriemma sono puntuali e compiono un ottimo lavoro, specialmente nei momenti di passaggio tra calma è tensione.

Voto: quasi discreto.
 
 
CAPPUCCETTO ROSSO
Regia: Stefano Simone. Sceneggiatura: Emanuele Mattana, dal racconto di Gordiano Lupi. Musiche: Luca Auriemma. Fotografia e montaggio: Stefano Simone. – Interpreti: Luca Peracino, Soraia Di Fazio, Sara Ronco, Andrea Zamburlin, Giovanni Pipia.- Audio: Stereo PCM. Produzione: Foglio Cinema.- Italia, 2009, Dur: 31′ 

a cura di Giorgio Mazzola