Furiae di Marco Chiaravalle

Il problema di avere una passione è che, nella tua compulsiva quantità di divorare ogni cosa del tuo medium preferito, ti ritrovi a consumare prodotti sempre più di nicchia. Mi capita coi film, coi videogiochi, coi libri. Ho conosciuto Furiae praticamente per passaparola e non ci avevo capito niente, sono stato superficiale. Pensavo fosse un libro sui berserker vichinghi, non so come diamine mi sia venuto in mente. Il libro è uno young adult in un setting di fantasy moderno.

Il libro narra la storia di Rot Jagerin, una ragazza contemporanea che vive nel paesino montano di Starkestal. Il paese, come la ragazza, sta marcendo. Inquinato da una grossa fabbrica, il posto si sta spopolando. Rot vive il lutto del suo padre adottivo, l’anonimato di essere orfana, i difficili rapporti con tutti in paese e il travaglio dell’adolescenza con difficoltà e reagisce perlopiù con rabbia. Se questa non fosse una situazione già abbastanza scomoda, misteri si affastellano nella vita della ragazza e della sua amata, una muta di nome Iris. Il mondo degli adulti sarà loro ostile mentre misteri arcani cominciano a influenzare i sogni di Rot e poi a manifestarsi sempre più nella sua vita reale. Quali sono i segreti del villaggio e delle origini di Rot?

Per prima cosa voglio parlare del libro come oggetto fisico. Più di quattrocento pagine ben stampante e leggibili. La carta è spessa e leggermente ruvida, robusta al tatto come l’intero tomo. Questo è un libro come dovrebbero essere fatti tutti quanti, solido e resistente. L’ho apprezzato tantissimo. Il testo stampato, come dicevo, si legge bene e riempie le pagine, contiene alcuni piccoli inserti simili a screenshot di Whatsapp o stralci di scrittura a mano, tutti generati con un font diverso (visto che nella storia sono scritti da persone diverse), cosa che denota attenzione al dettaglio. La copertina, illustrata da Suwan Cancedda, è molto accattivante. Il libro è diviso in settantacinque capitoli più un epilogo. Sono brevi e invogliano alla lettura anche il lettore più pigro. L’unica pecca è che sono numerati in numeri romani e poi hanno un sottotitolo. Il problema è che nell’indice sono segnati solo i numeri romani, sarebbe stato molto più valido con l’elenco dei titoletti.
Passiamo ora al dettaglio importante del libro. Com’è? Sono contento, perché è la prima volta che posso parlare bene di un libro che a me non è piaciuto per niente. Sembra un paradosso, ma significa che sono riuscito, spero, a essere abbastanza oggettivo. Il testo non è complesso e anche se ha qualche piccolo errore e una decina di volte una parola inutilmente complicata, si legge proprio bene. É un prodotto pensato su un target preciso (secondo me): gli adolescenti. Come tale fa di tutto per essere semplice, poco impegnativo a toccare i temi classici di questo tipo di utenti. La storia è una “young adult” abbastanza classica che pare essere pronta per diventare una serie Netflix. C’è tutto: ragazzini trattati come adulti, antagonismo giovani-vecchi, ragazzi che sono l’unica speranza del mondo, la fase dell’adolescenza coi suoi cambiamenti vista metaforicamente attraverso i poteri sovrannaturali, la protagonista che tutti ritengono importantissima a prescindere (anche quando fa la stronza) e tutti gli altri vari cliché narrativi del genere. Un genere che detesto e trovo stupido, ma che è usato proprio bene. Se dovessi definire uno young adult a qualcuno gli direi di Furiae perché ha proprio tutto.

Il finale, leggermente spoilerato dall’autore stesso, è forse l’unica cosa diversa e che può far storcere la bocca. Risulta leggermente precipitoso e diverso. Oltretutto, proprio come dicevo, finisce, ma anche no, e sembra solo essere il capitolo iniziale di una saga con un cliffhanger che rimanda a “stagioni” successive. Credo che se il libro vende bene (o forse anche se no, se Chiaravalle si appassiona alle sue opere come capita anche a me) avrà uno o due seguiti ancora più fantasy di questo.
L’unica nota che io ho trovato dolente e che, ancora, mi ha fatto pensare agli attuali prodotti per streaming è la predominanza di personaggi femminili forti. Non che sia un male, ma è il trattamento che io trovo un po’ “leggero” di questi personaggi. In Furiae la protagonista è una femmina, una forte di fisico e carattere, una tipa tosta, quindi lesbica. Non si scappa. Una femmina non può essere forte senza comportarsi, in fin dei conti, come un uomo. Il suo interesse amoroso è una femmina, una bambina “speciale” che suscita sentimenti contrastanti in praticamente tutti. La migliore amica di Rot è una femmina dalla personalità molto forte che sovrasta il loro unico amico maschio, che è sottomesso e piagnone. L’unico genitore vivo di Rot è una femmina, una persona con cui avere scontri e piena di misteri. L’antagonista principale, di nuovo, è una femmina.
Insomma tutti i ruoli di rilievo sono tutti occupati da femmine. I maschi sono nemici e amici minori, magari personaggi mistici, ma poco attivi nella storia o una sorta di mostro misterioso del quale si sa poco. É esattamente quello che era sbagliato nella narrativa fino a pochi anni fa, solo a ruoli inversi.
Arrivati a stringere, secondo me Furiae è un libro che, per gli (e le) amanti del genere potrebbe essere un acquisto più che felice.

L’AUTORE
Marco Chiaravalle, classe 1978, autore romano di narrativa a cui piace spaziare tra i generi.
Esordisce con “Dietro anime d’inchiostro” nel 2017. Nel 2019 pubblica in self-publishing “Project Digito Anima”, uscito poi in seconda edizione con I.D.E.A., nel 2021. “Furiae” è la sua terza pubblicazione stand alone, ma insieme a Project Digito Anima è parte di un progetto più grande.

Furiae
Autore: Marco Chiaravalle
Editore: IDEA
Anno: 2023
Pagine: 438
ISBN: ‎979-1280266248
Prezzo: 14,90

A cura di Marco Molendi


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Identity Collapse dei Naurasty

Esce per Volcano Records & Promotion l’album di debutto dei romani Naurasty, ovvero il qui presente Identity Collpase. Le influenze dei Nostri vanno ad attingere un po’ dal death metal melodico e moderno, ma anche dal progressive metal, citando band come i Nevermore in vari passaggi, ma anche Gojira, Meshuggah, Otep e Dream Theater. La band è composta da Viviana Schirone alle lead vocals, poi dal chitarrista-cantante Gabriele Vellucci, e alla sezione ritmica troviamo Silvio Assaiante (Daemonia & Claudio Simonetti) e David Folchitto (Fleshgod Apolipse). Quindi possiamo parlare di una band nuova fino ad un certo punto…

In ogni caso la potenza sprigionata da questo album è notevole, tutto all’insegna di un metal contemporaneo che vede nella voce femminile già un elemento peculiare e interessante. I brani sono comunque non solo potenza e aggressività, ma dimostrano cambi di tempo e di atmosfera, che appunto rimandano al progressive metal o comunque al nu metal più elaborato. Produzione anche molto moderna che riesce a creare un “wall of sound” notevole, esaltando le prestazioni dei singoli musicisti, tutti davvero in gamba!

Se amate tutto ciò di cui abbiamo parlato in questa recensione approcciatevi con fiducia a questa band. Tra l’altro la stessa band descrive questo album come “un viaggio sonoro nelle più profonde conseguenze psicologiche e somatiche dei traumi sulle persone, un tema di grande attualità”. Insomma, disco da non lasciarsi sfuggire.

Tracklist:
1. Lies
2. Guilt Dejection
3. Out of these chains
4. Insanity
5. Cruel instinct
6. Social Grade
7. Burst in me
8. Haunted by Death

A cura di Knife




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A History of Violence di David Cronenberg

A History of Violence (Usa, Germania 2005)
Regia: David Cronemberg. Soggetto: dal romanzo a fumetti di John Wagner e Vince Locke. Sceneggiatura: Josh Olson. Fotografia: Peter Suschitzky. Montaggio: Ronald Sanders. Effetti Speciali: David Neil Trifunovich, Aaron Weintraub. Musiche: Howard Shore. Scenografia: Carol Spier, James McAteer, Peter P. Nicolakakos.  Costumi: Denise Cronenberg. Trucco: Stephan Dupuis. Produttore: Chris Bender, J.C. spink. Case di Produzione: New Line Cinema, Bender Spink. Distribuzione (Italia): 01 Distribution. Titolo Originale: A History of Violence. Paese di Produzione: USA, 2005. Durata: 96’. Genere: Thriller. Interpreti: Viggo Mortensen (Tom Stall / Joey Cusack – doppiato da Pino Insegno), Maria Bello (Edie Stall), Ed Harris (Carl Fogarty), William Hurt (Richie Cusack), Ashton Holmes (Jack Stall), Peter McNeill (sceriffo Sam Carney), Stephen McHattie (Leland Jones), Greg Bryk (Billy Orser), Sumela Kay (Judy Danvers), Kyle Schmid (Bobby Jordan), Deborah Drakeford (Charlotte), Gerry Quigley (Mick), Heidi Hayes (Sarah Stall), Aidan Devine (Charlie Roarke), Bill MacDonald (Frank Mulligan), Michelle McCree (Jenny Wyeth), Ian Matthews (Ruben), R.D. Reid (Pat).

Un film che nasce da un romanzo grafico scritto da John Wagner e disegnato da Vince Locke, ricco di personaggi fumettistici ben caratterizzati, intriso di sangue e violenza, con quel pizzico di sesso che non guasta. Il film inizia con il racconto delle squallide gesta di due criminali psicopatici che massacrano per gusto le persone che incontrano sulla loro strada, ma dopo alcune sequenze ci rendiamo conto che il protagonista è Tom Stall, l’eroico ristoratore che libera il paese in cui vive dalla presenza dei due energumeni. Tom viene acclamato dai concittadini, ma lui cerca di non apparire e non vuol parlare di quel che ha fatto, perché ha un terribile segreto da nascondere. La sua famiglia – una moglie che ama, un figlio adolescente che si ribella ai bulli e una bambina -, può correre un grave pericolo da una serie di conseguenze negative scatenate nel mondo della mala. Il nome fittizio di Tom Stall nasconde la vera identità criminale (Joey Cusack) abbandonata per condurre finalmente una vita tranquilla. Non vado oltre con la trama, ma invito alla riscoperta di un thriller cupo e nerissimo che riesce a far vivere un palpabile clima di tensione. Ambientazione nella cittadina immaginaria di Millbrook nell’Indiana, anche se le riprese sono avvenute in Canada, nella vera Millbrook che si trova nell’Ontario. David Cronenberg non lo scopriamo noi, autore canadese di film importanti come VideodromeIl demone sotto la pelleIl pasto nudoScannersLa zona mortaLa moscaSpider… anche in questo lavoro mostra senso del ritmo e grande attenzione all’analisi introspettiva dei personaggi. A History of Violence è uno dei film che il regista considera meno, al punto di affermare che l’ha fatto solo per pagare dei conti in sospeso, ma la sua è una valutazione eccessivamente negativa, perché si tratta di un’opera ben costruita, sia tecnicamente sia dal punto di vista della sceneggiatura. La fotografia color pastello ricorda il fumetto, il montaggio è rapido ed essenziale, la colonna sonora suggestiva, il racconto procede in maniera lineare per colpi di scena imprevedibili. Alcuni cambiamenti tra romanzo grafico e sceneggiatura si avvertono ma non sono basilari nell’economia di una narrazione intensa e coinvolgente. Viggo Mortensen è il mattatore della scena, davvero molto bravo nel dare volto ed emozioni a un personaggio dotato di una doppia personalità. William Hurt si vede solo nel finale, bravo anche lui nei panni del fratello gangster che si sente tradito da chi ha voluto cambiare vita e ha tutta l’intenzione di fargliela pagare. Un film da riscoprire.

A cura di Gordiano Lupi



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Disponibile il fumetto di London after midnight

Il capolavoro del cinema perduto London after midnight, dell’iconica coppia Tod Browning e Lon Chaney, torna a vivere in una straordinaria ricostruzione a fumetti.

London After Midnight è considerato un Sacro Graal del cinema perduto.
Prodotto nel 1927, rappresenta una delle collaborazioni più iconiche di Tod Browning e Lon Chaney, due individui particolarmente atipici nella Hollywood di allora. Al centro della storia, un caso inizialmente archiviato come suicidio che nasconde una inquietante verità.

Il film suscitò pareri discordanti da parte della critica ma fu un successo di pubblico, registrando un milione di dollari di incassi.
Della pellicola non ci sono state più tracce dal 1967, dopo che un incendio distrusse i magazzini della società di produzione. Da allora, il film è divenuto leggenda.

Grazie a un lungo lavoro di ricerca e la consultazione di diverse fonti, gli autori Gonzalo Oyanedel ed Enrique Alcatena hanno ricostruito la storia facendola rivivere in un fumetto: London after midnight, pubblicato da Edizioni NPE.
Una splendida ricostruzione e trasposizione a firma di due grandi talenti della Nona Arte, che offre al lettore un’esperienza quanto più vicina all’originale.

London after midnight
Autore: Alcatena Enrique, Oyanedel Gonzalo
Edizioni: NPE Edizioni
Collana: Horror
Numero in Collana: 26
ISBN: 9788836272815
Prezzo: 17,90 €




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