Unfacebook di Stefano Simone


In una tranquilla cittadina del sud Italia iniziano a verificarsi diversi episodi inquietanti: omicidi e suicidi in serie sconvolgono la rassicurante monotonia degli abitanti e la polizia sembra brancolare nel buio. All’origine di queste efferatezze vi è il più improbabile dei sospettati, ovvero il giovane parroco della comunità. Il sacerdote, infatti, utilizzando la tecnica dell’ipnosi, inizia un perverso gioco di “espiazione dei peccati” su internet: attraverso alcune e-mail anonime convince inizialmente tre suoi parrocchiani (un’adultera, un pedofilo e un truffatore) a suicidarsi dopo che essi gli avevano confessato le proprie colpe in chiesa; mentre in seguito, attraverso il social network Unfacebook, fa il lavaggio del cervello ai ragazzi della parrocchia, trasformandoli in veri e propri zombie con lo scopo di uccidere tutti i malviventi dei dintorni. Il nuovo commissario, appena trasferito da Torino, si occupa del difficile caso, cercando con fatica anche solo il minimo collegamento tra gli efferati episodi, tentando di fermare questo invisibile “virus” che sembra aver contaminato chiunque.
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Con Unfacebook Stefano Simone torna alla regia dopo il ruvido e intenso Kenneth (2008) e il controverso Cappuccetto Rosso (2009) e Una vita nel mistero (2010), film che avevano già chiaramente messo in luce il suo particolare talento. Questo suo nuovo lavoro (tratto dal racconto di Gordiano Lupi, Il prete) continua idealmente un lento processo di perfezionamento riconoscibile a più livelli: in primis, la scelta più che appropriata di una fotografia gelida, ideale per descrivere le atmosfere thriller e gli atteggiamenti degli assassini, del tutto spersonalizzati a causa dell’ipnosi. In secondo luogo, la recitazione, un elemento sempre molto rischioso nelle produzioni indipendenti, ma che in questo caso risulta essere soddisfacente grazie alle performance mai sopra le righe dei vari interpreti (anche se qualche reaction-shock più marcato non avrebbe guastato), in particolare di Paolo Carati (il commissario), Giuseppe La Torre (il prete – che forse, però, doveva apparire meno truce e più gentile, per far risaltare il contrasto con la sua natura perversa) e Fabio Valente (il vice del commissario), sostenuti peraltro da dialoghi ben curati ed essenziali. Il ritmo narrativo è avvincente e Simone dimostra ancora una volta di aver compiuto dei passi in avanti nella gestione dei tempi e delle inquadrature (magistrale il dialogo tra il commissario e la psicologa, un sequenza che sarebbe potuta cadere facilmente nel didascalico – la sua lunghezza la fa sembrare quasi un’intervista – ma che grazie al sapiente uso di campo e controcampo si spoglia della sua potenziale pesantezza). Anche le musiche di Luca Auriemma fanno il loro dovere, sostenendo magistralmente le immagini con interventi minimali, perfettamente in linea con la tendenza di questa pellicola a ridurre tutto all’essenziale. L’unico appunto che posso fare riguarda la tecnica di ripresa: a mio parere, in un film come questo – e peraltro con una fotografia così fredda - c’era bisogno di una maggior staticità della macchina da presa, soprattutto nei campi totali; la costante presenza di una macchina somatizzata (ovvero quella che rivela indirettamente l’essere umano che la impugna) risulta a tratti fastidiosa e fuori luogo. Il mio giudizio rimane nel complesso molto positivo e Stefano Simone si riconferma, senza esagerazione, un astro nascente nel panorama del cinema indipendente italiano.

Voto: Molto buono.
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SCHEDA TECNICA
  • Titolo: Unfacebook
  • Origine: Italia.
  • Anno: 2011.
  • Produzione: Jaws Entertainment.
  • Regia: Stefano Simone.
  • Interpreti: Paolo Carati, Giuseppe La Torre, Tonino Pesante, Fabio Valente, Tonino Potito, Filippo Totaro, Mimmo Nenna, Ivano Latronica, Pia Conoscitore, Sabrina Caterino, Grazia Orlando, Tecla Mione, Dino Mione.
  • Soggetto: dal racconto “Il Prete” di Gordiano Lupi.
  • Sceneggiatura: Pia Conoscitore, Dargys Ciberio, Antonio Universi.
  • Musiche: Luca Auriemma.
  • Fotografia e Montaggio: Stefano Simone.
  • Durata: 75’.
  • Genere: Thriller.
  • Formato: 16:9 widescreen (1.77:1).
  • Audio: Stereo PCM.
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Di seguito il trailer ufficiale del film:
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A cura di Giorgio Mazzola - Copyright © 2011
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