Assoldati dai Sovereign ma poi inseguiti da questi per aver
rubato delle preziose batterie, i Guardiani della Galassia vengono aiutati da
un essere misterioso che li conduce sul proprio pianeta. Egli si rivela a
Star-Lord come Ego, il padre che da tanto tempo sta cercando. L’essere però
nasconde un segreto ed è mosso da un senso d’onnipotenza alquanto minaccioso.
Il
cinema americano di genere (aggiunta forse inutile: tutto il cinema ormai è di genere) produce
molto, si sa. Però
(parere personale), non produce granché di buono. Il quale, comunque,
comprende senza dubbio i film di James Gunn. Con pochi titoli all'attivo (Slither, notevole horror del 2006, è il primo
lungometraggio), il regista di St. Louis si è guadagnato una certa considerazione
presso gli appassionati che non si fermano alle apparenze e preferiscono la
sostanza. Gunn non sembra infatti appartenere alla sempre più folta schiera di
cineasti animati da buoni propositi che poi, nella maggior parte dei casi, si rivelano
pretenziosi e/o inconcludenti. Senza farci trascinare da facili entusiasmi,
bisogna però
rilevare che un pregio di Gunn sono senza dubbio le intenzioni oneste. Lo aveva
lasciato intuire con Guardiani della
Galassia (Guardians of the Galaxy,
2014), lo conferma con questo Guardiani
della Galassia Vol. 2 (Guardians of
the Galaxy vol. 2). Se film fantasy d’avventura dev’essere, che sia
almeno duro e puro: pare il suo motto. Proposito tutt’altro che facile da
mettere in pratica, tanto è
vero che pochi ci sono riusciti in anni recenti e meno che mai nei film dell’Universo Marvel. Gli
autori che lo approcciano sono ovviamente costretti a rispettare una serie di
convenzioni narrative ed espressive: dagli spesso complicati rapporti familiari
a un a volte fastidiosa e paradossale rincorsa dell’effetto speciale
ultrarealistico.
Pagato lo scotto necessario, Gunn può dare libero sfogo al proprio talento.
Se Guardiani della Galassia, pur
girato con una compattezza e una coerenza rare nel cinema (vogliamo definirlo d’evasione?)
contemporaneo, guardava ancora un po’ troppo ai classici del fantastico (da
Guerre stellari a Blade Runner), Vol. 2 si esalta nel battere percorsi magari non inesplorati
(difficile ormai riuscire a proporre qualcosa di completamente nuovo) ma con un
piglio e una vivacità
d’invenzione
che lo rendono di ben altra levatura rispetto a produzioni analoghe. Gunn oltretutto
non disdegna digressioni e tocchi visionari che sfiorano volutamente il kitsch;
attraverso i quali, inaspettatamente, invece di irritare o provocare crisi di
rigetto, riesce a rendere il film quasi estremo e teorico pur nella
piacevolezza di quella che una volta veniva definita confezione. Anche grazie a
una sana e azzeccata ironia che fa tabula rasa di ogni seriosità, purtroppo sempre
in agguato e letale se non la si maneggia con cura.
Giudizio:
***
- Titolo: Guardiani della Galassia Vol. 2
- Regia: James Gunn
- Sceneggiatura: J. Gunn
- Fotografia: Henry Braham
- Montaggio: Fred Raskin, Craig Wood
- Musiche: Tyler Bates
- Scenografia: Scott Chambliss
- Produzione: Kevin Feige per Marvel Studios
- Anno: 2017
- Paese di produzione: Stati Uniti d’America
- Durata: 136’
- Cast: Chriss Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Michael Rooker, Kurt Russell, Karen Gillan, Sean GUnn, Sylvester Stallone.
(a cura di Roberto Frini)